Sei in: Home › Attualità › Notizie › Dimissioni in bianco, approvata la legge alla Camera. Grillo: legge farsa. Di Salvo: «Mente sapendo di mentire»
Martedì, 25 marzo 2014

Dimissioni in bianco, approvata la legge alla Camera. Grillo: legge farsa. Di Salvo: «Mente sapendo di mentire»

dimissioni-in-bianco

«Finalmente viene ripristinata una norma di civiltà che elimina l’odiosa pratica delle dimissioni in bianco, un ricatto fatto al momento dell’assunzione, sopratutto nei confronti delle ragazze, dei ragazzi e delle giovani madri. Ora il Senato approvi il più rapidamente possibile questo provvedimento con buona pace di Grillo e di Sacconi».

Lo afferma la vicepresidente dei Deputati di Sel on. Titti Di Salvo, componente della Commissione Lavoro e firmataria di uno dei progetti di legge sulle dimissioni in bianco approvati dalla Camera dei Deputati.

Il Parlamento, dopo la cancellazione della legge nel 2008 e le modifiche tortuose e inefficaci della legge Fornero, fa un passo in avanti per ripristinare un diritto, per sancire un principio: per lavorare non si deve sottostare a un ricatto. E questa regola é un vantaggio per le imprese sane.

Sacconi e Grillo, che hanno avversato l’approvazione di questo provvedimento accampando motivazioni incomprensibili, possono stare tranquilli: con il modulo scaricabile gratis da internet, che prevede una numerazione progressiva e una scadenza certa, si previene il ricatto. Fino ad oggi invece si interveniva soltanto a posteriori e le dimissioni in bianco hanno continuato ad esistere.

 

Mentre il dibattito era ancora in corso Beppe Grillo attaccava dal suo blog sostenendo che “Su pressioni della lobby di Confindustria, vista nei corridoi della Camera a ronzare intorno ai deputati della maggioranza, infatti, ecco che a Montecitorio passa una legge che neutralizza la convalida… indovinate per quale categoria? Proprio per le lavoratrici giovani, neospose e neomamme! Le quali potranno ora, con comodo, firmare un moduletto in azienda e via andare. Con comodo del datore di lavoro, naturalmente, che potrà buttarle fuori senza dover più dare spiegazioni a nessuno”.

Imediata la replica di Titti di Salvo che rispondeva: «Mentono sapendo di mentire. La legge contro le dimissioni in bianco che stiamo discutendo in aula, che introduce il modulo con numerazione progressiva previsto nel 2007 e eliminato dall’allora ministro del governo Berlusconi Sacconi, previene l’abuso e il ricatto. La convalida di cui parla a sproposito Grillo (e ovviamente i suoi deputati) prevede che il ricatto sia già avvenuto e che con un questionario presso l’ispettorato del lavoro si riesca a capire l’intenzione del lavoratore o della lavoratrice. Solo in 30 casi su decine di migliaia di verifiche e di convalide l’ispettorato del lavoro ha stabilito che c’era un abuso. Grillo può dirci se secondo lui i casi di dimissioni in bianco erano soltanto 30? Il punto è proprio questo: il modulo numerato (a costo zero scaricabile da internet) che ha una scadenza di 15 giorni, previene il ricatto, tutto il resto (cioè la legge Fornero) è un tortuoso meccanismo di verifica ex post, di cui l’onere della prova è a carico della lavoratrice e del lavoratore».

Soddisfatto per l’approvazione anche Nichi Vendola: «La legge contro le dimissioni in bianco fu la prima ad essere cancellata da Berlusconi e dalla sua maggioranza appena tornato al potere, qualche anno fa, evidentemente allergici ai diritti sociali e ai diritti civili. Ieri Montecitorio, grazie all’impegno caparbio in questi anni di Sel e di tanti movimenti ed associazioni, fa il primo passo per far riavere alle donne del nostro Paese norme di civiltà e di libertà».

la proposta di legge di Sel

Commenti

  • Dario

    Bah, più che mentire secondo me Grillo non ha capito un accidente. Spetterà ai deputati 5 stelle decidere, e in genere decidono sempre meglio del loro guru.

  • Angelo

    Beh, oggi in parlamento hanno votato contro la proposta di SEL.

  • Luca Odetti

    No, non credo. È iniziata la campagna elettorale, e le posizioni “ufficiali” del m5s si sono “spostate” radicalmente a destra.
    Facci caso Dario: ormai il bersaglio è sel forse ancora più che il pd.
    Grillo non sente il bisogno di capire, e probabilmente non ce l’ha.
    A lui (e a chi lo muove) basta che urli abbastanza forte… poi che cacci balle come questa non conta, basta che le condisca col sospetto che “la lobby di confindustria” era dietro a questa proposta di legge.
    I parlamentari che votano in dissenso sono pochissimi. La maggior parte mi sa che ha imparato in fretta a farsi scappare la pipì quando non è d’accordo col gruppo.

  • Valium

    Grillo… secondo lui tutto quello fuori dal m5s è una farsa. E’ un mago nel rovesciare i ruoli. E comunque spendendo due parole su Di Maio che dice:”Senza di noi deriva di estrema destra anche in Italia”… Secondo me se davvero il movimento non è di destra allora non dovrebbero neppure fare interviste per chiarirne le posizioni.

  • Dario

    Il problema è che al di là delle proposte politiche e degli errori che possono commettere e che hanno commesso, io non mi ci ritrovo nel discorso del bersaglio spostato su Sel. Nel senso che personalmente non mi ritengo distante dai 5 stelle più di quanto lo sia dal PD, anzi, nei confronti dei primi lo sono molto meno, non foss’altro per le frequenti battaglie condivise (vedi abolizione reato d’immigrazione, e Grillo era contrario a farlo) come opposizione e per il comportamento inaccettabile del PD dal governo Monti fino ad oggi: davvero questi neo-democristiani capitanati da Renzi sono anche solo lontanamente considerabili persone di cui fidarsi? La sintesi è Sel, ma finché nemmeno persone come Civati, che ha dimostrato un’incoerenza da premio nobel, han la dignità di andarsene dal PD per creare un polo di sinistra, il paese non potrà cambiare.
    Disse bene D’Alema col dire “l’Italia è un paese di destra”, e infatti il PD l’ha capito, Forza Italia l’ha capito, M5S per diversi aspetti l’ha capito.

  • Filippo Boatti

    Grillo è un miliardario. I suoi parlamentari sono ex disoccupati miracolati. Lui ha fatto il finto tonto e loro non ci hanno capito niente.

  • Giovanni

    premesso che chi non vulo firmare non firma, di cosa si ci vanta? di certificare le dimissioni? quello che succede al momento dell’assunzione nessuno può saperlo o dimostrarlo successivamente. le lobby fuori dalle commissioni sono una vergogna.

  • Anelo

    cosa ne dite oggi che i vostri amici hanno bloccato la legge al Senato???