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Giovedì, 18 dicembre 2014

Ilva, Sel: basta annunci. Si alla nazionalizzazione e ambientalizzazione dell’azienda

Taranto manifestazione per Ilva

«A giudicare dalla parole di Gnudi in audizione oggi alla Camera, la sopravvivenza dell’Ilva di Taranto è seriamente a rischio. Dopo mesi e svariati decreti, il bilancio su ciò che è stato fatto sull’Ilva è estremamente negativo: non esiste un piano industriale, il risanamento ambientale non è ancora cominciato, la maggior parte degli impianti è sotto sequestro, i soldi sono finiti e sono a rischio gli stipendi di gennaio».  Lo affermano la deputata tarantina di Sel Donatella Duranti e l’on. Francesco Ferrara, commissione attività produttive, al termine dell’audizione del Commissario straordinario del governo Gnudi nelle commissioni riunite ambiente e attività produttive.

«A questo si aggiunga che buona parte del patrimonio dei Riva è bloccato in Svizzera e l’Eni minaccia di sospendere la fornitura di gas con un evidente e irreparabile danno alla produzione. Il governo e il premier Renzi vadano oltre i soliti annunci e si avvii immediatamente il processo di nazionalizzazione dell’Ilva – continuano Duranti e Ferrara. Lo Stato è l’unico soggetto che può garantire che l’Ilva di Taranto non chiuda e che il risanamento ambientale si faccia per davvero. La città di Taranto, i tarantini e le tarantine, e i lavoratori dello stabilimento non possono aspettare oltre», concludono i deputati di Sel

Commenti

  • mariosi

    Il Governo deve decidere se il siderugico sia strategico per l’8° nazione piu’ industrializzata al mondo o se sia strategico l’annuncio per le olimpiadi 2024.
    Cosi’ come Renzi dovrebbe dirci se contuinuare con i proclami per la legge elettorale o impegnarsi per l’Italia.
    Siamo oramai al baratro finale.
    Ma che fa SEL,che fanno i 5 Stelle?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Cioè, fatemi capire, i danni ambientali e non, fatti dai Riva in questi anni, devono essere sanati dallo Stato, cioè da tutti i cittadini italiani? E’ questa la posizione di Sel? Per poi magari, come dice Renzi, rivendere a un privato a prezzo di saldo, privato che magari provocherà altri danni? Ma stiamo scherzando?
    Il patrimonio dei Riva va pignorato e con questo bisogna risanare i danni, e poi (coi Riva in galera) penseremo se è il caso di nazionalizzare o vendere a un privato. Basta, siamo stufi di pagare noi i danni fatti da sporchi prenditori senza scrupoli. E’ ora che paghino!

  • francesco

    E’ una coazione a ripetere…
    Sel , sull’Ilva di Taranto, si era giocata la reputazione con la famigerata conversazione telefonica con il dirigente Gerolamo Archinà, e recentemente, anche la Presidenza della Regione Puglia abdicando per un democristiano di lungo corso.Tutto questo non fa che dare ragione all’ambientalista tarantina Antonia Battaglia, coerentemente sulle barricate a difendere la salute degli operai e dei cittadini della città dei due mari.

  • Dario

    Quei sold non si riavranno più, come accade per la grande evasione, finché esisteranno paradisi fiscali. Si deve provare a recuperarli ovviamente ma nel frattempo azienda e lavoratori vanno salvati. Personalmente credo che andrebbe nazionalizzata: ovverosia si risana (con soldi dello stato e, si spera, soprattutto di quei delinquenti dei Riva) e poi resta allo Stato (diverrebbe una ricchezza enorme).

    P.S. alla redazione (sempre disponibile a onor del vero): avete dimenticato l’accento nel “sì” del titolo.