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Martedì, 6 maggio 2014

La mossa di Paola

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A rimanere turbati dalla mossa a sorpresa di Paola Bacchiddu sono stati molti uomini e donne appartenenti al mondo di sinistra, sinistra un po’ più di sinistra, per capirci. E donne soprattutto. Non so se il turbamento sia dilagato altrove. Il gossip sicuramente sì. Ma il turbamento un po’ ansioso, quello che lascia spaesato e pieno di dilemmi chi ne viene colpito, riguarda solo quel preciso pezzo di mondo. La sinistra, appunto. Uomini e donne, per motivi in parte convergenti in parte no. Le donne particolarmente ostili per il rispecchiamento negativo in quella donna, che sbalestra il canone dell’”essere donna di sinistra”. Ancora dura infatti ed è dura a morire la trappola della fusionalità del sesso femminile .

Bacchiddu è una giovane giornalista, sostiene la lista L’altra Europa con Tsipras, si è messa a disposizione prendendosi la responsabilità di dirigere il gruppo comunicazione della lista. E’ noto, almeno a chi condivide la scelta dell’Altra Europa con Tsipras, che i media hanno creato intorno alla lista un muro invalicabile. Nessuno ne parla. Non fa notizia, semplicemente non esiste. Il circo politico-mediatico gioca tutta la partita delle elezioni europee in chiave di competizione elettorale tra Renzi e Grillo. Renzi il salvatore dell’Italia, Grillo lo sfasciatore. Tutta la messa in scena mediatica, salve le dovute concessioni a Berlusconi – per altro utili anche a Renzi – è finalizzata a promuovere a vantaggio del premier il voto utile. L’Altra Europa con Tsipras, stando così le cose, potrebbe chiudere baracca e burattini e mandare tutti a casa, con tanti saluti per i quasi trecentomila cittadine e cittadini che con le loro firme hanno reso possibile la presentazione delle liste.

Bacchiddu ha chiaro il quadro della situazione, conosce bene polli e pollame di quel mondo e avverte la pesantezza delle dinamiche escludenti in atto, che possono rendere impossibile per la lista superare lo sbarramento del quattro per cento. La faccia nell’impresa lei ce l’ha già messa, cercando spazi sui media, interloquendo in tutte le direzioni, scrivendo e telefonando a destra e manca. Decide di metterci il suo bel fondoschiena, per altro compostamente rivestito di bikini, e pubblica su fb la foto ormai nota, con la frase, altrettanto nota, che per la lista lei è pronta a tutto. Tenta l’azione eclatante, insomma, vuole smuovere le acque. E via così, dove la porta il cuore.

Qual è il problema? Che le donne sono ancora o madonne o puttane e non sapete dove piazzare una che sta dalla vostra parte ma si comporta liberamente, scombinando il canone della maschile semantica politica?

Quella di Paola Bacchiddu è una scelta in tutto e per tutto consapevole e libera, in cui il suo corpo e ogni sua parte non sono oggetto a disposizione di nessuno ma un tutt’uno col soggetto decidente, cioè lei stessa, espressione diretta di quella decisione. “Ci ho messo la faccia, ci metto anche il culo”, tanto per dirla come si dice ormai senza pudibondi convenevoli in ogni dove. Atto di una donna che decide di dare corso al suo desiderio – fare di tutto per il successo dell’impresa a cui oggi tiene fortemente – e si assume la responsabilità di quello che fa e di quello che dice. Esporre provocatoriamente il suo corpo, pubblicando una fotografia che in sé, per altro, non ha nulla di provocante – una foto da spiaggia come centinaia di altre – e vedere l’effetto che fa.

Sul piano simbolico – nel contesto conflittuale in cui avviene, cioè la tensione tra chi non vuole dare spazio alla lista a livello di informazione e lei che vuol rompere quegli impedimenti – la decisione di Paola è come la mossa del cavallo nel gioco degli scacchi, l’attacco di una guerriera, che non si tira indietro e tenta la mossa vincente. E’ però proprio quello stesso contesto a far diventare provocatoria, altamente perturbante la mossa. Perché il contesto è antropologicamente prima ancora che politicamente quello di cui sopra, con una sinistra ancora in parte pervasa da una sorta di sindrome duale del sacro e del profano, dove il sacro è l’idea della politica in sé e della sua ritualità semantica, e il profano è la dimensione del personale e del privato, con il suo firmamento denso di debolezze e contraddizioni su cui si transige senza preoccupazioni nella sfera appunto del privato. E invece quelle debolezze e contraddizioni sono, come il femminismo ha spiegato, pane quotidiano della politica.

Ma la sordità a sinistra su questo decisivo tasto non ha smesso di essere tale. La vocazione a tenere separati i piani, a non contaminare l’uno dell’altro, è sempre forte, un marchio di fabbrica, dove convivono i fantasmi di antiche dignità operaie e le tracce pesanti di postmoderne ipocrisie politiciste. La foto del fondoschiena di Paola mostrata agli amici in un ambiente privato avrebbe al più suscitato qualche complimento un po’ spinto, messa là invece come, messaggio e sfida di ispirazione politica, “à la guerre comme à la guerre”, scombina la semantica interiore, il senso delle cose, l’ordine dei valori. E’ il feticcio della politica, dimensione compiuta in sé, etico-morale in radice, a essere messo in discussione dalla contiguità con un corpo femminile e dal desiderio osceno – nel senso etimologico del “fuori scena – che esso può suscitare. Oscenità dell’incongruo accostamento di un corpo sessuato di donna al corpo mistico della politica, che mette in discussione quadri mentali escludenti, scale di valori, rapporti tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Anche nei commenti negativi che molte donne di sinistra hanno espresso sulla vicenda è presente questo retro-pensiero ma è più sfumato, come tutto ciò che le donne accolgono del modo maschile di concepire le cose e di collocarle in una dimensione simbolica. Ma In loro, nelle donne di sinistra, la l’ostilità al fondoschiena di Paola Bacchiddu è più direttamente frutto del canone della dignità femminile messa sotto scacco e del non volersi confondere di fronte allo sguardo maschile (di sinistra) che giudica. Non sono come lei. Perché la dignità per molte donne di sinistra è attraversata anche da quei fantasmi della politica sacralizzata di cui sopra.

La dignità da affermare come valore e tutelare è stato il motore del movimento “Se non ora quando”, e delle mobilitazioni femminili di piazza e di opinione contro i fasti belusconiani del passato, e il rapporto tra sesso e potere che quei fasti hanno alimentato. Possiamo chiamarlo “femminismo moralista” perché di questo nel suo focus ispiratore significa. E’ una componente diffusa e pervasiva della cultura mean streaming dominante a sinistra ed evidenzia un posizionamento femminile sul mondo che rovescia nel suo contrario, in una sorta di declinazione regressiva, la più grande acquisizione della modernità di cui le donne sono state protagoniste: il loro essere responsabili di se stesse e delle proprie scelte, fuori da modelli etici e graduatorie valoriali da altri decise.

Della nostra grande storia femminista questo è il punto essenziale, che ha mutato l’ordine delle cose e messo al mondo la libertà femminile. Che vale grandemente in sé perché può aiutarci a costruire meglio le nostre vite, le vite di chi amiamo e le cose che amiamo. Tutto il resto è Troika.

 

Commenti

  • anna maria di miscio

    a me mai sarebbe venuto in mente di farmi fotografare in costume da bagno per motivi politici… :-)
    ad ogni modo, libertà!

  • Jerry

    Ma non eravate voi, quando alcune veline consapevolmente si fanno fotografare mezze (e anche di più) nude a dire che “è stata offesa la dignità femminile”?
    Come al solito la coerenza non sapete nemmeno cos’è e per giustificare uno sfacciato doppiopesismo vi mettete a farci la supercazzola pensando che siamo pure deficienti!

  • Cosmic Mummy

    non mi sono nè scandalizzata nè turbata per questa “mossa”. semplicemente, non la trovo molto intelligente. ognuno col suo corpo – e con la sua campagna elettorale – faccia ciò che vuole, gli elettori decideranno di conseguenza. piuttosto, penso che sia importante riflettere sul fatto che fino al giorno prima questa donna non se la filava nessuno, subito dopo tutti ne parlano. e allora mi dico che se il suo scopo era quello di mostrare quanto basso livello culturale, superficialità, sessismo, stupidità ci fosse nel popolo italiano e nella sua stampa… beh ci è riuscita benissimo. ora però mi piacerebbe sapere qualcosa di più della testa di Paola Bacchiddu, non solo del suo culo. ma si sa, i giornali solo a questo sono interessati, del resto anche della Boschi la foto che ha fatto scalpore è stata quella di culo mentre firmava, con il pantalone blu elettrico. la domanda ora è: la protagonista di questa storia vuole che si parli anche d’altro? mi auguro di si.

  • Maurizio

    Mossa, a dir poco, geniale. Speriamo che ora ci si faccia anche sentire.

  • Sorriso0761

    Ottima idea!
    Bravi e brave!

  • Cristiana Scoppa

    Condivido in pieno.

  • paolo

    NON CONDIVIDO PER NULLA , DOVE SIAMO A X FACTOR ??? I VOTI SI CONQUISTANO CON I CONTENUTI NON CON LE CHIAPPE DEL CULO!

  • Guido

    Le analisi sempre ricche e stimolanti di Elettra Deiana, anche in quest’occasione, mi portano a scrivere che una delle questioni culturali centrali di cui soffre la vecchia Italia dentro la vecchia Europa é l’IPOCRISIA, soprattutto se manifestata e agita strumentalmente o meno dalla cosiddetta politica. Le provocazioni, come questa, che mi pare razionale, sono sempre state messe in moto per una denuncia di ribellione verso il sistema incrostato dell’opinione pubblica ecc…soprattutto quando c’era il sol dell’avvenire forse da raggiungere. Ora che stiamo contenendo i danni del delirio degenerato liberista mi sembra che questa “mossa” sia la spinta per denunciare l’oscuramento mediatico di un pensiero critico che “obbliga” a pensare, a rendere complesse le scelte, a comprendere che esiste un possibile processo di liberazione dei soggetti nell’Europa del XXI secolo ancora molto da inventare, ma presente sulla scena pubblica e che alza il livello culturale collettivo, cosa che i media super veloci e semplificatori non vedono di buon occhio per motivi non solo di ascolto, ma anche di editor….. Per cui non conoscendo personalmente Paola Bacchiddu e non avendo visto le immagini citate, ma non m’interessano neanche, le auguro come candidata della lista Tsipras di raccogliere quante più preferenze per essere eletta a Strasburgo e portarvi un pensiero mediatico alternativo per dare una qualità orizzontale, alla verticistica e deviata informazione quotidiana…Un saluto speranzoso!

  • Giovanna

    Mi piace sempre vedere come si riesca a giustificare qualcosa che, se fatto da esponenti di parti avverse, avrebbe causato solo disapprovazione. Dunque la responsabile della comunicazione della lista Tsipras, non avendo attenzione dai media, decide di usare la tecnica “velinesca” e diventa geniale e intelligente? Se siamo ridotti a questo, forse dovremmo ripensare ai modi in cui svolgere la campagna elettorale e non usare il linguaggio degli avversari politici, no? E’ facile accusare di moralismo chi non la pensa allo stesso modo della Bacchiddu, ma Signora Deiana lei si sta sbagliando. Moralismo sarebbe biasimare l’ostentazione del corpo per motivi “morali”, ovvero questa cosa non si fa perché non è etica, non è giusta. Il livello non è questo. La questione è: se la sinistra inizia a usare gli strumenti della destra per far parlare di sé, vuol dire che è tutto concesso? Vuol dire che tra poco inizieremo ad andare al Billionere per farci notare? Vuol dire che, alla fine, l’importante è apparire sui media? Io ho in mente un’altra sinistra, ma forse sbaglio. Mi meraviglia che donne intelligenti attacchino le femministe “moraliste” solo perché non la pensano come loro e mi meraviglia che tutto ciò scorra serenamente in una delle campagne elettorali peggiori, che abbia mai visto.

  • marco m.

    L’obiettinon non è prendere voti mostrando le chiappe. L’obiettivo è dimostrare chi i media italiani non parlano delle idee della nostra lista e non sono interessati ad esse, ma parlano di noi per questa foto.
    Paola Bacchiddu è una delle responsabili della comunicazione e quindi ha trovato un modo per far parlare della lista. Che piacia oppure no il metodo utilizzato lei l’obiettivo l’ha raggiunto.

  • Cristiana Scoppa

    Ma non mi sembra il punto. Il punto era esporre e infrangere la censura mediatica, e secondo me lo ha fatto mettendo nel sacco proprio i giornalisti, che come al solito sul culo si buttano a pesce, secondo la vecchia regola delle 3 S che fanno di per se notizia (sesso, sangue, soldi). Perché di nomi interessanti con cui esplorare i contenuti le liste de L’Altra Europa per Tsipras mi sembra siano piene no?

  • Alessandro Boggiano

    Ma che due palle…
    A me è sembrata una mossa ironica, coraggiosa, di una donna esasperata dal non poter fare il proprio mestiere.
    Invece di parlare del suo culo la gente perché non s’interroga sul perché non viene data alla lista di cui lei si occupa la visibilità che le spetta?
    La mafia è anche questo.

  • Cristiana Scoppa

    Ma la differenza star proprio in questo: lei ha deciso personalmente di usare la tecnica velinesca mettendoci il proprio di corpo. È una grandissima differenza, rispetto all’uso del corpo (altrui, quasi sempre femminile) per far parlare di (o comprare) altro che impera nei media, non ti pare?

  • abla otna

    no Elettra il resto è solo Troia, non Troika!

  • paolo

    Belle parole , ma la gente ne ha le palle piene di queste cose…… non credo gioverà al partito , non possiamo permetterci di perdere ancora voti….. e poi in un futuro (non molto lontano) sto parlando della riconferma ad una alleanza con il PD , ne starei fuori ! meglio fuori dal palazzo che allearsi con RENZUSCONI.

  • abla otna

    sono d’accordo Giovanna.

  • paolo

    mah! che ne parlano mi sta bene , ma che veniamo ridicolizzati è un altro paio di maniche….. spero di sbagliarmi !!

  • abla otna

    Cristina far passare il gesto ‘velinesco’ come gesto politico di libertà è davvero un’offesa all’intelligenza umana. Quella giornalista non ha altri argomenti, dovrebbe cambiare mestiere.

  • abla otna

    sì, portiamo il culo italiano in Europa, dai!

  • abla otna

    no. solo mossa direi, niente contenuto.

  • Io voto L’Altra Europa

    eppure la signora Bacchiddu ha dimostrato che con un’innocente foto dove si vede anche un po’ di sederino è riuscita ad avere un’attenzione che non era riuscita ad avere parlando sul serio. Tra l’altro non è nemmeno candidata alle elezioni, è solo la responsabile della comunicazione della lista l’Altra Europa per Tzipras. Per sciogliere ogni suo dubbio, poi, per capire cioè se ci si trovi ad x-factor o meno, potrebbe dare una sbirciata alla bacheca fb della signora Bacchiddu oppure cercare altre informazioni su internet, insomma faccia un po’ lei, rifletta un po’ :)

  • Tom

    effettivamente è stato dimostrato proprio questo: siamo dei deficienti se stiamo davanti a un computer a commentare una foto in costume da bagno! Ora voglio vedere cosa avrà da dirci questa signora, vado a sbirciare la sua bacheca su fb, non voglio sentirmi così deficiente da fermarmi qui, alla superficie 😉

  • paolo

    lo farò, non mi dare del lei.. mi fa sentir vecchio :-) ho già risposto a Marco (qui sotto) spero di sbagliami…..BACI :-)

  • alessandra

    Io personalmente non sono scandalizzata dal fondoschiena della Bacchiddu. Ho seguito attonita per settimane una campagna a base di – quando andava bene – detersivo Tsipras e bella Tsì e patetiche trovate di questo tenore; andando a vedere la pagina fb della signora Bacchiddu, per capire a chi fosse dovuta tanta incompresa genialità, mi sono imbattuta in uscite infelici, affermazioni arroganti, mancanza di rispetto per chi la faccia ce l’ha messa davvero, e via bagaglineggiando, tanto che già da un po’ mi chiedevo: a quando un calendario? Ora la si vuol dipingere come una pasionaria, ma la mia impressione è che non abbia saputo fare il suo lavoro (per il quale si presume sia pagata) e ora, davanti alla possibilità di un mancato raggiungimento del quorum, si stia parando il culo, esibendolo per farsi pubblicità personale. Se il 4% sarà raggiunto, immagino sarà merito del suo eroico culo, in caso contrario sarà colpa della “cultura…(scusi, signora Deiana, com’è che ha detto? mean streaming? che roba è? streaming cattivo??? perdoni la mia ignoranza, mi viene in mente solo che forse intendesse mainstream…) dominante a sinistra”. Insomma, non riesco proprio a credere alla sua buona fede, visto come si è mossa prima. E non posso fare a meno di chiedermi: chi bisogna ringraziare per averla voluta a capo della comunicazione nazionale? Una parte (non tutta eh!) della sinistra che si è raccolta attorno al progetto Tsipras avrebbe meritato e ancora merita di meglio. E intendo di meglio anche dell’etichetta di veterofemmista complessata e invidiosa affibbiata a chi ha da ridire.

  • Davide Racca

    Se la sinistra iniziasse a fare uso di un po’ di sano machiavellismo, non sarebbe male. In ogni modo, il punto non è questo, dal momento che si è trattato in primo luogo di una provocazione nei confronti dei media: la lista Tsipras è a Ventotene a rilanciare il progetto europeo dalle sue fondamenta, ma voi, asserviti a chi quel progetto lo ha tradito, ne parlate solo se e quando una sua esponente mostra il culo. Non solo dunque che il fine giustifichi i mezzi, ma il valore, sul piano della strategia retorica, della provocazione. Uno dei tanti errori storici della sinistra è stato ed è proprio quello di pensare che a contare sia esclusivamente la bontà dei contenuti e di aver quasi sempre snobbato, se non rifiutato ideologicamente, la retorica (dimenticando che fare politica, dalle sue origini, è anche arte del persuadere). Si può discutere sull’opportunità, pur a fini di provocazione, di far vedere il culo, ma sarebbe bene rendersi conto che, fino a quando si mandano in tv Spinelli e soci a menare il rosario, non si prenderà mai più del 4% (cfr. la noia mortale dell’ospitata dall’Annunziata di qualche domenica fa)…

  • Maurizio

    La mossa è, a mio avviso, geniale in termini di comunicazione (me ne occupo da trent’anni), per uscire dal silenzio. Da qui a raggiungere l’obiettivo comunicazionale, ovviamente, ce ne passa; per questo ho scritto: “speriamo che ora ci si faccia sentire”.
    Io aspetto fiducioso.

  • Roberto Rega

    No no a me non scandalizza il bikini, e neanche la diaspora femminismo o non femminismo a me indigna che le cose di sinistra siano dette dal bordo di un motoscafo di lusso in mezzo agli yacht, sarebbe stato forse meglio su di una spiaggia libera dove la gente mangia un panino o con dietro un barcone di pescatori che lavorano. Questa cosa la vedono in pochi, solo io? O c’avete tutti la barca? Se si vuole comunicare qualcosa di “sinistra” radicale, estrema o moderata non si fa’ sbattendo in faccia il lusso. Se l’Europa della finanza e’ inguardabile, quella dell’alternativa si presenta assai male, ma proprio male. Punto

  • Valium

    E se il bikini non funziona proveremo con i tanga. Alla faccia della Zanicchi e di Cecchi Paone!

  • Davide

    a me non ha dato fastidio e provo molta simpatia per Paola e per il suo lavoro. Mi chiedo se l’ “Atto di una donna che decide di dare corso al suo desiderio – fare di tutto per il successo dell’impresa a cui oggi tiene fortemente” non sia di fatto identico all’atto di molte donne che (volontariamente e liberamente) fanno mercimonio del proprio corpo per ottenere vantaggi nella propria vita e/o lavoro.

    Che ne pensa?

  • Riccardo

    Scusa ma una barca si affitta pure

  • Giorgio Citti

    Ma che sinistra è una sinistra che per essere coesa ha bisogno di un leader straniero?

  • Cristiana Scoppa

    Cristiana, non Cristina, ma a parte questo, la lista Tsipras bombarda di dotti comunicati stampa i giornalisti e non succede niente, appena fa una cosa fuori dal seminato ne parlano tutti, ed ecco dimostrata l’insipienza e il disegno organizzato per tenere fuori la lista Tsipras dai media: basta che si faccia una cosa ovviamente controversa, i social si animano e i media sono costretti a seguire a ruota. Improvvisamente milioni di italiani scoprono che esiste una lista che si chiama L’Altra Europa per Tsipras di cui non sapevano niente. E immagino che Paola sapesse a cosa sarebbe andata incontro, ma ha deciso di giocarsi questa carta estrema lo stesso.

  • anthi

    Paola i am greek journalist. Please i would like to have an interview with u

  • Roberto Bellinazzi

    scusa, ma non si può salire su una barca di un amico? Stai dicendo che conoscere persone che possono permettersi una barca (o di affittare una barca) è “politicamente scorretto”? Se è così, ho paura!

  • Paolo Scatolini

    credo che volesse fare una cosa scherzosa, giocosa anche per affrontare l’esasperazione per non riuscire a rompere l’isolamento mediatico, tra il serio e il faceto, d’altronde stava sulla sua bacheca personale..può essere stata una scelta discutibile (perchè non ha tenuto conto di una fetta di elettorato di sinistra che detesta queste trovate in quanto le identifica con berlusconi) ma direi di non enfatizzare. Una sinistra che si fa problemi per una cosa così merita l’irrilevanza, sinceramente

  • Paolo Scatolini

    una cosa mi preoccupa: se la Lista Tsipras raggiunge il quorum diranno che è stato grazie al culo di Paola Bacchiddu, se non lo raggiunge diranno che è stato per colpa del culo di Paola Bacchiddu

  • Cristina

    insomma…libero culo in libero stato?

  • Ivano

    Per anni
    ci siamo indignati con Berlusconi per l’uso e abuso che faceva del corpo
    femminile. Le strilla più alte venivano, giustamente, proprio dall’estrema sinistra (me compreso).
    Ma ora c’è il dolce stil novo …….Paola Bacchiddu ha capito come va il mondo …CONTRORDINE
    COMPAGNI!
    Sei contenta Paola, adesso che si parla della Lista Tsipras, come volevi ?

    Visto che sei così brava, proviamo ad alzare ancora di qualche decimale le intenzioni di voto nei
    sondaggi?

  • Ivano

    condivido in pieno Alessandra. Mi sgomenta che i vertici della Lista tacciano ammutoliti.

  • Stefano Turbati

    Scusate la lunghezza, ma per praticità riporto il mio pensiero postato su facebook:

    “Sinistra, Ecologia e Libertà…
    La libertà. Valore lungamente accantonato dalla Sinistra, che se lo è lasciato sfuggire dalle mani per consegnarlo al frasario della destra: liberali, liberisti, liberalizzazioni… Ma la Libertà è! di sinistra. Soprattutto in Italia, dove la destra consegnò il paese al regime nazi-fascista e la Sinistra, tornando dalla clandestinità e dal carcere, riportò con coraggio la Libertà duramente calpestata per venti anni.
    La Libertà, per la Sinistra, è anche parola più volte femminile: femminile per la conquista del suffragio universale; femminile per la conquista del mondo universitario prima, del lavoro e sindacale poi; femminile per la realizzazione della parità di diritti nel Codice di famiglia; femminile per la conquista del diritto al divorzio ed alla procreazione consapevole.
    Adesso la Libertà che vogliamo raggiungere è troppo grande per restare confinata in un solo modello di famiglia, in due soli generi sessuali, o nei troppi dogmi di natura religiosa, morale ed anche politica.
    Per questo Sinistra Ecologia e Libertà è fatta di tante donne e tanti uomini, fortemente orgogliosi del suo leader e del suo coraggio: anche quello di vivere con Libertà, la propria sfera affettiva e (omo)sessuale.
    Oggi, Sinistra Ecologia e Libertà, può essere altrettanto orgogliosa di Paola Bacchiddu, giovane Responsabile della comunicazione per la Lista Tsipras. La quale, dopo aver constatato l’impossibilità di ricevere dai media lo spazio che meritano le idee sue e dei candidati con i quali collabora, ha pensato di imporsi alla loro attenzione attraverso un argomento impossibile da ignorare: una sua foto in bikini.
    Non potremo mai sapere se il risultato della Lista Tsipras nelle urne di Domenica 25 Maggio sarà frutto più della proposta politica, del “culo” inteso in senso figurato, o del culo assolutamente reale che Paola Bacchiddu ha esibito per veicolare (con grande successo mediatico) il proprio messaggio.
    Ma senz’altro il coraggio di questa ragazza (per noi più intelligente che bella), consentirà di liberare la comunicazione della Sinistra dal vincolo di declinare ogni parola nei due generi (compagne e compagni, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati…), per passare finalmente dalla parità “semantica” alle pari opportunità per tutti (e per tutte!).
    GRAZIE PAOLA!”

  • Ivano

    concordo pienamente

  • Ivano

    ricordo che anni fa un compagno, dopo anni, smise di votare PRC e votò Forza Italia. Disse ” mi sono rotto di perdere sempre…..”

  • battistino

    ma dai io ho un gozzo di quasi 4 metri, sono un inguaribile capitalista venduto ai banchieri del FMI, ma per favore finiamola con queste sciocchezze.

  • battistino

    Grazie Elettra la domanda :
    Qual è il problema? Che le donne sono ancora o madonne o puttane e non sapete dove piazzare una che sta dalla vostra parte ma si comporta liberamente, scombinando il canone della maschile semantica politica? è bellissima, anche io ho espresso lo stesso parere, femmminismo è il ciorpo è miop ene facciop che cacchio mi pare, non mio dio mostra il culo. Ho letto farsi simili d parte dui compagne che osannavano le tette nnude delle Riot, ma in Italia non si può, bigottismo piccolo borghese altro che sinistra.

  • Roberto Rega

    quello che ho scritto se lo volete capire lo capite, le sciocchezze sono di chi pubblica queste’ foto, altro non ho da dire

  • Roberto Rega

    forse sarebbe il caso di dichiarare che vanno tolti i soldi anche agli “amici” che possono permettersi la barca, dato che 5/10 milioni stanno alla fame in questo paese, altro che barche o vacanze.

  • cecilia testa

    Io direi che la Bachiddu e il suo fondoschiena rappresentano plasticamente l’esito di uno scontro antropologico: pensiero e sistema valoriale berlusconiano vs tutto il resto 10 a zero. Come un simile personaggio sia giunto ad avere un posto talmente delicato in una lista come la nostra (noi sappiamo quanto ogni persona di sinistra sia intransigente verso chiunque a sinistra sbagli), proprio non riesco a spiegarmelo. E se davvero è una comunicatrice delle due l’una: o è un’imbecille che non ha studiato per chi stava lavorando, o è una delle ennesime aspiranti politiche del vecchio corso che spera di fare carriera parlamentare a botte di t…. che ha lasciato il carro della destra per tentare fortuna altrove. Quanto alla logica “a la guer comm a la guer” o come si scrive, in sua discolpa, da educatrice quale sono posso presumere che si tratti di una ragazza vittima del sistema televisivo mediaset, cresciuta a suon di “non è la rai” e “striscia la notizia”, che non abbia maturato, per colpa anche nostra che non abbiamo fatto la rivoluzione culturale a tempo debito, un sistema di valori che includano quello della dignità e del rispetto di sè e degli altri. Le consiglio una cosa: visto che quando, in questa campagna elettorale, ci ha messo la faccia non ha funzionato, e quando ci ha messo il culo ci ha esposti ma soprattutto esposte alla berlina per tutto l’arco costituzionale e oltre, faccia una cosa per lei innovativa e finalmente ci metta un organo che mi pare in diversi abbiano disimparato ad utilizzare: il cervello. Con quello, se ce la fa a riattivarlo, pensi ad un exit strategy che ci permetta di proseguire la nostra campagna elettorale senza sentirsi gridare dai maschietti di destra: “‘a bella candidata, facci vedere il culo, che se ce piace te votamo!” Io credo che per una comunicatrice che non sa comunicare non possano rimetterci così tanto così tante donne che sanno pensare. E chiamatemi pure vetero femminista bigotta. Ne sono molto fiera, in questo frangente

  • alessandra

    Be’, i garanti devono essere in una posizione ben difficile. Rappresentano il pensiero e l’anima di questa lista, e non ho il minimo dubbio sulla loro statura etica e intellettuale. Loro, il programma e i candidati sono i contenuti, gli addetti alla comunicazione dovrebbero occuparsi di veicolarli, Non me li vedo una Spinelli o un Viale condividere iniziative di questo tipo, Ma già immagino quanti sarebbero pronti ad additarli come giurassici moralisti (guarda qui dove siamo a scrivere, sulla pagina di SEL, dove si inneggia alla nuova Giovanna D’Arco!) e il progetto è già stato tacciato in partenza di litigiosità, minato da defezioni, e naturalmente boicottato dai media. Staremo a vedere cosa faranno i vertici, ma temo che comunque si muovano possa avere un effetto boomerang. Io vedo l’Altra Europa come sola speranza – non sarà tutto buono qui, ma credo che quel che c’è di buono si trovi qui) e non vorrei vedere tutto andare – ehm – a culo. Forse dovremmo tutti noi impegnarci molto di più per sostenere e diffondere le idee e le iniziative (ce ne sono tante, splendide, e tocca andarsele a cercare nelle varie pagine fb, invece di trovarle sulla pagina ufficiale), farci comunicatori, #primalepersone e al diavolo i sedicenti esperti di marketing. Allora forse, chissà, il sedere della Bacchiddu potrà essere servito a qualcosa! :-)

  • EmeraudeStream

    E da quando potersi permettere una barca (acquistata, affittata, quel che è) è un male? Da quando la ricchezza o il benessere sono il male? Lo sono quando sono costruiti sullo sfruttamento, e contro questo bisogna battersi: contro lo sfruttamento, non contro le barche di lusso. Le barche stanno in superficie, il problema sul fondale.

  • Delusa.

    “Se la politica diventa un principio di incivilimento, un vettore di educazione, allora indipendentemente dalle partigianerie, la politica è l’indispensabile contributo all’evoluzione della società.” (Nichi Vendola)

    D’accordo, oggi si è parlato di lei (SOLO di lei), ma qualcuno di voi si è chiesto in che termini, di cosa si è parlato? Certo, fa notizia un culo mostrato da una responsabile comunicazione, certo finisce su tutti i giornali, ma poi? Cosa stai comunicando? Cosa stai dicendo alla gente, votate Tsipras per il mio fondo schiena? Finire sui giornali e fare boom mediatico sono cose estremamente diverse. Per quanto mi riguarda questa apologia di un gesto inutile pubblicata sul sito ufficiale del mio partito rafforza la mia idea. Non ho sputato sangue contro le logiche maschiliste della mia terra per studiare e arrivare dove sono per poi dover vedere difendere una cosa di questo tipo. Non è questa la libertà per cui ho combattuto tutta la vita.
    Oggi io ho perso.
    Alle europee rinuncerò al mio diritto di voto.

  • maurizio angelini

    Siccome non parlano delle mie idee e delle mie proposte metto in mostra il mio bel corpo ( non il mio naturalmente): mi pare debole, anzi delle mie idee prleranno ancora meno.

  • Roberto Rega

    No sul fondale ci sono i corpi di donne annegati “clandestini”, sicuramente vittime del “diavolo”. Da quando in qua’ la ricchezza si e’ costruita su qualcosa di diverso dallo sfruttamento di qualcun altro? Dove? Chi? Ma per favore..

  • ivano

    Ormai il disastro è fatto! Mi chiedo a chi sia venuta la brillante idea di scegliere per un simile incarico, una che viene dal FOGLIO e Panorama.

  • francesco

    La ricchezza di alcuni è la condizione della povertà di molti.
    Un bel culo è la ricchezza di chi lo esibisce liberamente, senza secondi fini.

  • Simone Isabello

    QUESTA FORSE E’ FINALMENTE LA FINE DELLA “SINISTRA” ITALIANA. TORNANDO TUTTI A CASA, SI FARANNO I CONTI CON IL POPOLO, CON TUTTI I FANTASMI E TUTTE LE IPOCRISIE DELLA STORIA DELLA SINISTRA ITALIANA. Riposa in pace Sinistra Italiana, o forse, non sei mai esistita.

  • Laura

    io resto scandalizzata, ma ormai neanche tanto, da come la realtà venga letta in un modo o nell’altro a seconda di come faccia comodo. Perchè la dignità della donna viene lesa se il corpo femminile viene usato in spot pubblicitari, programmi di intrattenimento etc. (e in effetti è, ahimè, così), ma se la Bacchiddu fa una mossa del genere “si tratta di una scelta libera e consapevole…ognuno fa del proprio corpo ciò che vuole…il fondoschiena compostamente rivestito…”. Finiamola di prenderci per il, giardacaso, fondoschiena. Quando è il potere che interessa, siamo tutti uguali. Tutti uguali.

  • http://www.federicomotta.eu/ Helvétius

    Complimenti, approvo appieno.

  • Luana

    Che giornalismo è che esprime giudizi anzichè informare? E che affidabilità, politica e/o civile, possiamo sperare da una donna che alimenta una forma mentis tipicamente “maschile”, che per fortuna molti uomini, degni di questo nome, e non “maschi”, hanno da tempo abbandonato, ber condividere con noi percorsi di parità(nel diritto), nel rispetto della diversità di genere.Dire come ha fatto lei, che il gesto era finalizzato ad attirare l’attenzione è una scusa umanamente meschina e politicamente inesistente, i gesti politici che attirano l’attenzione sono altri, ma la signora evidentemente non è avvezza a certe pratiche politiche,dal semplice e pacifico, ma molto significante, sciopero della fame alle occupazioni simboliche di luoghi su cui è necessario portare l’attenzione, all’incatenarsi, vestite o completamente nude, a cancelli attraversare campi sportivi, ecc. Ecco se avesse deciso di fare un gesto davvero “dissacrante”, e le piace “mostrare” il proprio corpo,avrebbe potuto spogliarsi completamente e mettersi nuda, non su una “barchetta” o su una moto scimmiottando le “pin up” di tutti i tempi, ma denudarsi in una piazza indossando subito dopo un cartello con scritte di protesta…rischiando anche di essere fermata e arrestata…quello sarebbe stato davvero un gesto che avrebbe “messo a nudo” l’intento di una protesta civile!Tutto il resto e “fuffa” o per meglio dire nella nostra amata lingua…”iscujas de malu pagadore”…che nascondono una sola parola ESIBIZIONISMO DA CIRCO!

  • ivano

    Per anni abbiamo criticato uso e abuso delle donne che faceva Berlusconi….le storiella più alte venivano da sinistra estrema,me incluso.
    Ora è tempo di dolce stil novo….CONTRORDINE COMPAGNI! La più cocente umiliazione per me è sentir come lo stile berlusconiano abbia pervaso tutto …..

  • harry

    Condivido tutto, anche punti, virgole e accenti…….

  • Giovanni

    Certo che se la Portavoce della Lista Tsipras in Italia (e sottolineo qui in Italia, che se erano greci li votavo!) per esprimere qualcosa usa il sedere… a parte la facile ironia, ma sono veramente alla frutta.
    Della lista TSipras se ne parla poco, ma non solo in televisione; anche tra noi persone di Sinistra.
    E sapete perché? Un motivo credo che sia il fatto che ormai non dicono più niente! Ma chi c’è in lista? Casarini? Sgrena? Ma cosa rappresentano? E poi questa trovata… giustificatela come volete, ma se serviva a rompere il muro di silenzio, se posava senza costume lo avrebbe rotto ancora di più; poi a voglia a scrivere “non sapete apprezzare l’ironia”.
    Non ci siamo, anzi non ci siete!
    Non è vero che si vuol categorizzare le donne tra sante e puttane; e invece molto più semplice: un portavoce con le competenze e le capacità non usa un trucchetto vecchio di almeno 20 anni! E dopo la foto? Il vuoto di contenuti e di candidati!

  • alessandra

    Sarebbe anche interessante sapere in che modo i suoi sostenitori ritengano che ci sia stata utile. Ok, diciamo pure che Paola, esasperata dall’ostruzionismo mediatico, abbia postato provocatoriamente foto e frase. Risultato? Prevedibilmente, si sono scatenati i voyeur, il gossip, gli sbeffeggiamenti, le volgarità. Il muro di silenzio mediatico attorno alla lista, al programma, ai candidati, a Tsipras è lì intatto e, a un paio di settimane dalle elezioni, noi perdiamo tempo a discutere su questo, quando le nostre energie andrebbero convogliate altrove. Perché non siamo in piazza? Sono certa che i garanti si occuperanno anche di aggiustare il tiro del gruppo comunicazione, noi facciamo la nostra parte rivolgendo i riflettori su quel che conta davvero, Per carità, Mai Più Tafazzi!

  • alessandra

    Ivano, eccoti qua a mettere di nuovo il dito nella piaga. E sto pensando… siamo incazzati, umiliati e amareggiati. In tanti. Organizziamoci, che cavolo. Harry, Giovanni, Laura, Jerry, Luana e gli altri, inventiamoci qualcosa, scriviamo ai garanti, formiamo un collettivo… Io ci sto pensando seriamente!

  • tru3dom

    Leggendo anche i commenti mi rendo conto che in italia si guarda sempre di più al dito che alla luna. La Bacchiddu è per me un genio (incompreso), è riuscita a costo 0 a far pronunciare le due parole vietate in tutti i media “Lista Tsipras”. Purtroppo l’informazione è a livelli così infimi, che si è limitata a discutere “del dito” giusto,sbagliato,nuovo,vecchio, piuttosto che vedere questa luna e questo fatto è una denuncia ancora più forte che dovrebbe porre il problema a tutto il paese, in un epoca in cui l’informazione “è tutto”.

  • Stefano Goretti

    Ma se Paola Bacchiddu, che non conosco nè personalmente nè in fotografia, si fosse fatta fotografare con le sembianze di una maestrina di campagna, con tanto di occhiali e quindi con tanto di appeal (va bene scritto così?) da intellettuale con il colletto della camicia abbottonato sino all’ultimo occhiello, quale altro cupio dissolvi ci avrebbe colto? Sempre a criticare, sempre a criticare, sempre a voler fare i primi della classe, come se ognun* di noi non vivesse nella propria quotidianità diecimila contraddizioni. CONTINUIAMO COSI’ A FARE DEL MALE AI NOSTRI SOGNI!!! Avanti alla meta duri e puri, e voltandoci non vedremo nessuno.

  • Otello Piccoli

    Il giudizio sulla capacità di comunicare è un conto, però io mi chiedo: conosco un sacco di ragazze che hanno sulle proprie bacheche di fb una foto in costume. E nessuno se ne lamenta. Quella foto era già online sul profilo della Bacchiddu da prima che lei diventasse responsabile comunicazione della lista Tsipras.
    Lei l’ha solo ripubblicata con la battuta. Mica è candidata e c’ha fatto un manifesto! Poi sul fatto che da una settimana si parli della lista, e che senza quella foto non ci avrebbero calcolati ci sarebbe da discutere e anche molto.

  • alessandra

    alessandra

    Stefano Goretti

    3 ore fa

    Tieni duro, questo commento deve ancora essere approvato da Sinistra Ecologia Libertà.
    Commento bannato, eppure non conteneva nulla di sconcio, a meno che sia sconcio parlare in modo circostanziato di onestà rispondendo a un candidato di SEL alle amministrative di Perugia che mette questo orrido termine tra le sue parole d’ordine. Avreste fatto meglio a bannare cafonate come “il resto è troia”, non vi pare? Non mi interessa vedere la mia replica sulla vostra pagina, e nemmeno questa osservazione, voglio solo dirvi che la Libertà di SEL è opinabile, Ecologia è lì a titolo decorativo, e la vostra Sinistra ha un che di sinistro. Buon lavoro.

  • Marco

    È la tua visione irenica della campagna elettorale che mi sorprende, non l'”ostentazione del corpo” di Paola Bacchiddu.
    Abbiamo pochi mezzi e i media oscurano la lista e venite a fare i moralisti e le moraliste per una provocazione?
    Mah!

  • Marco

    Straconcordo strapienamente.

  • Marco

    E qualche consiglio su come rendere più efficace una campagna elettorale resa ancora più difficile dall’oscuramento mediatico ce l’hai oppure ti basta criticare :-)

  • Marco

    Ivano, a me basterebbe superare la soglia di sbarrammento del 4 per cento.
    Evidentemente quel “compagno” aveva poche idee e anche molto confuse.

  • Marco

    Delusa, perdonami, ma perché quella foto rappresenterebbe un principio di barbarie?
    C’è un oscuramento mediatico intorno alla lista da far paura e tu rinunci al tuo diritto di voto perché, forse sbagliando, Paola Bacchiddu ha cercato di romperlo compiendo un atto goliardico?

  • Marco

    Voi chi?
    Posso chiederti, se non sono troppo indiscreto, a quale “noi” appartieni?
    Così, giusto per sapere da quale pulpito arriva il predicozzo.

  • Marco

    Hai letto il programma della lista?
    E tu che cosa rappresenti?
    E poi da quando Paola Bacchiddu è diventata la portavoce della lista?
    Conosci il significato del verbo to troll?

  • Marco

    Sono elezioni europee o sbaglio?
    Vogliamo cambiare l’assetto politico istituzionale ed economico dell’Europa prima che come il Titanic vada a schiantarsi contro un iceberg con tutte e tutti noi a bordo oppure stiamo qui a disquisire “sull’uso e abuso delle donne” (tra l’altro consenzienti, a quel che risulta) di Berlusconi?
    Ma di che stiamo a parlare?

  • Marco

    Alessandra, perdonami, fra venti giorni si vota e tu ti vuoi organizzare per formare un collettivo?
    E mentre voi vi formate il vostro collettivo, noi imbecilli andiamo nelle strade e nelle piazze a far campagna elettorale per superare il 4 per cento?

  • Marco

    Quest’anno per la prima volta, con il voto si indica anche il candidato alla presidenza della Commissione Europea.
    Alexis Tsipras è il candidato della Sinistra Europea e la lista l’Altra Europa appoggia la sua candidatura. Il Pd, ad esempio, appoggia la candidatura di Schulz e via discorrendo.
    Ma sto sprecando il mio tempo nel risponderti.
    Ma il blog del comico non vi basta più per supercazzolare?

  • Marco

    Cambia tastiera, hai il caps lock che non funziona 😀

  • Marco

    Ma quale disastro, ma di che cosa parli?

  • Marco

    Alessandra, mentre tu scrivi “perché non siamo in piazza?”, molti di noi sono nelle strade e nelle piazze. Tu sei qui a spaccare il capello in quattro.

    Perché non ci raggiungete?

  • Jerry

    Se lo fa la destra allora è “mercificazione del corpo femminile”, se lo fa la sinistra è sacrosanto, W la proverbiale coerenza della sinistra! Il lupo perde il pelo ma non il vizio

  • Fede

    ahi, ahi, sel, che censuri gli interventi che bruciano il…
    culo.

  • Fede

    Il nuovo Manifesto del Partito comunista

    di Gianluca Veneziani

    Delle radici culturali della sinistra è rimasto solo il cul, nella convinzione, chissà se giustificata, che quello almeno continui a essere cool. La foto di Paola Bacchiddu, capo comunicazione della Lista Tsipras, in cui lei figura in bikini bianco e lato B in bella mostra, non è da sottovalutare. Non è appena uno scherzo, un prodotto di autoironia, o l’effetto di una voglia narcisistica di compiacersi a mezzo social network, e neppure soltanto un tentativo di reperire qualche voto in più con la vecchia formula ctf (culo, tette, figa). No, rappresenta a tutti gli effetti il nuovo Manifesto del Partito Comunista, la versione 2.0 dell’opera di Marx ed Engels, il suo adattamento iconografico, femminile e, ammettiamolo, anche più invitante.

    Certo, nel passaggio dal barboso saggio dei due padri del comunismo allo scatto finto-ingenuo dell’ultima nipotina del proletariato, qualcosa si è perso. Si è perso tutto il ponderoso apparato teorico, figlio di analisi storiche, di dottrine politiche, di esegesi della realtà con spiccate tendenze all’utopia; si è persa la matrice di un pensiero che, per quanto nefasto, per quanto corruttore, per quanto impattante in modo negativo sul Novecento, sempre pensiero era.

    Ora, di quell’universo ideale, insieme alle macerie dei regimi crollati, dei muri caduti e dei fallimenti pratici dell’utopia, restano solo pagine sbiadite e nuove foto
    colorate. In cui campeggiano alla grande yacht, bikini e selfie. La filosofia di De Benedetti, D’Alema & Co ha imposto il barcone come simbolo di riconoscimento della sinistra del Terzo Millennio: non solo il comunista non deve sembrare più pezzente, ma è tenuto a esibire la sua ricchezza, come forma di rivincita sociale. Il Manifesto riaggiornato impone anche il mare come elemento discriminante del voto dei compagni: basta con i tetri ambienti della Germania di Marx o con i fumi della grigia Londra dove Karl scrisse le sue opere maggiori; qua ci vuole il mare greco, quello di Tsipras, che se non salverà l’Europa, potrà almeno fare il bagnino e salvare qualche natante incauto. E poi il bikini, l’esibizione del corpo. Non ne possiamo più – si sono detti in un Politburo ristrettissimo del Partito Comunista fatto a Ventotene, tra un tuffo e l’altro – di donne barbute sforna-figli (per questo le chiamavano proletarie) e di uomini che invece i bambini se li mangiavano. Adesso ci dobbiamo aprire alla bellezza: e allora vai con gli sguardi ammiccanti, con la portavoce sensuale e pure ironica, trasformiamo sto Manifesto sbrindellato e logoro in un bel Calendario da appendere nei camion. Almeno ora, quando voti Tsipras, non penserai più ai deliri nostalgici dell’Urss di Marco Rizzo o alle narrazioni di Nichi che ti fanno due palle così; ma penserai a questa bella figliola, che molti già chiamano la Minetti de sinistra.

    Sia chiaro: chi cercasse tracce di ciò in cui hanno creduto i compagni, gli operai e i contadini di una volta, della lotta di classe, del miglioramento delle condizioni del
    lavoratore, dell’equità sociale, del salario garantito a tutti, sbaglierebbe partito e direzione. E chissà se i vecchi del comunismo made in Italy, da Di Vittorio a Berlinguer, non si siano già rivoltati una mezza dozzina di volte nella tomba a vedere Sel ridotta a un Selfie.

    Però, dietro quel manifesto frivolo e gaudente, che simula leggerezza e bella vita, si nasconde un messaggio subliminale devastante. Se voti Tsipras – dice quella foto – se voti quelli che predicano più immigrazione, meno liberismo, più ecologismo di maniera e stop alle privatizzazioni, allora resterai in mutande, come la bella protagonista dello scatto.

    Intendiamoci. Tu, elettore, resterai in mutande. Perché loro, i votati, i candidati, i politici e i portavoce, continueranno a bazzicare gli yacht, a frequentare i salotti buoni delle prime seconde e terze case, e a farsi pure i #selfie-after-sea.

    Recitava l’incipit del vero Manifesto (e oggi recita uno slogan analogo della lista Tsipras): «uno spettro si aggira per l’Europa». Quello spettro non è l’anima di Stalin risorta, ma il corpo formoso di Paola Bacchiddu. Che ci fa sognare il Paradiso, mentre intanto ci fa naufragare in questo Marx.

    Fonte: l’intraprendente

  • Giovanni

    Prova ad esprimere idee… in quanto a responsabile comunicazione guarda come viene presentata facendo una ricerca su Google.
    Poi, se un partito prende pochi voti vogliamo dare la colpa ai “troll” o alla perdita di consensi anno dopo anni per mancanza di proposte?
    Da persona di Sinistra ti dico che non sono certo questi personaggi “italiani” a potermi ormai rappresentare.
    Magari si potessero eleggere i greci… invece con il nome di Tsipras dovremmo mandare in Europa i soliti personaggi che campano di politica….

  • Giovanni

    Ieri a Genova una ragazza in bikini a finto una invasione di campo per promuovere gli abbonamenti del prossimo anno per conto della Sampdoria.
    Come lo interpretiamo? Gesto ironico e provocatorio o sfruttamento del corpo femminile?

  • Giovanni

    Certo che far dire le due parole “Lista Tsipras” con accanto la parola “sedere” deve essere molto convincente per gli elettori!

  • Marco

    Ma perché tu che idee hai espresso?
    Lanciare invettive contro Paola Bacchiddu, Luca Casarini e Giuliana Sgrena (sui quali puoi e devi esprimere legittimamente la tua opinione, ci mancherebbe altro, anche se articolare un pò di più il tuo modo di argomentare non guaterebbe) non ti fa diventare un abitante dell’Iperuranio.
    E concludere un commento scrivendo “Il vuoto di contenuti e di candidati”?
    La lista ha un programma. Non lo condividi?
    Va bene, ma i contenuti ci sono, puoi non condividerli, ma sono scritti lì nero su bianco. E quali sarebbero i soliti personaggi che campano di politica candidati nella lista?
    Mi scuso se ti ho dato del troll, ma prima di dire agli altri di provare a esprimere le proprie idee, cerca di far capire quali sono le tue.

  • Marco

    Che prosa sopraffina!
    Potremmo proporlo per il prossimo premio Pulitzer, non credi?

  • Fede

    Embè? Prosa o non prosa è gustoso e… spassoso. Come dargli torto? Non credi?

  • Marco

    No, non credo.

  • Fede

    Si, lo sapevo. Ci avrei messo la mano sul fuoco.

  • Marco

    Mi dispiace, spalmaci sopra una buona pomata.

  • Fede

    Ma no, :-) è il contrario! Proprio perché lo sapevo, ho evitato l’ustione. Si, vabbè, ho vinto facile… :-)

  • shintakezou

    Ti ricordo comunque che la rinuncia al “diritto di voto” (ingiustificata, se prima pensavi di votare Tsipras) si esercita andando alle urne e facendo in modo che la scheda venga annullata. Altrimenti si confonde con il menefreghismo.

  • shintakezou

    Secondo me questo accostamento tra abuso delle donne in senso berlusconiano e quello che si sta qui commentando è un eccesso.

    La donna stereotipo dell’immaginario berlusconiano in realtà si “esibisce” per il “capo”, per il maschio alfa, per il leader, cioè per il potere che rappresenta e a cui si sottomette strumentalmente, nella speranza di acquisire briciole di questo potere (e di ricchezza) compiacendolo. È la donna dei “bunga-bunga”, che si conquista così il suo piccolo spazio di potere, o la sua “felicità” e tranquillità economica (o, anche, sazia il suo esibizionismo, pure questo molto ben visto dal “maschio alfa” prototipo).

    Qui, questo “berlusconismo” non c’entra niente — al massimo è una somiglianza superficiale che non riguarda la sostanza, e tuttosommato nemmeno tanto la forma: da quando una donna che usa deliberatamente e consapevolmente (e magari giocosamente) la sua immagine è un segno inequivocabile di “berlusconismo”? Come può mai assomigliare all’«uso e abuso delle donne che faceva Berlusconi»?

    Non è il caso di confondere le due cose: per quanto possa non piacere l’iniziativa della Bacchiddu, per quanto la si possa ritenere l’estremo tentativo di riparare agli errori di inefficaci strategie di comunicazione precedenti (qualcuno, sopra, tra le righe, in pratica la accusa di incompetenza), siamo distanti anni-luce dall'”abuso della donna” (di matrice berlusconiana o meno).

  • Giovanni

    Hai letto articoli sull’Espresso on line in merito a SEL e LazioDISU? Ecco, proprio questi sono gli argomenti che mi supportano a dire che sono persone che si dicono di sinistra ma poi agiscono come chi sono pronti a condannare a destra.

  • Maria Teresa Roda

    pessima difesa, questa si unidirezionale; dico solo una piccola cosa; in un’impresa collettiva la faccia ce la stiamo mettendo tutte ed il buon esito della medesima non è proprietà privata appannaggio della signora di cui sopra; questo è solo la privatizzazione del punto di vista; non scomodiamo categorie come il moralismo , misuriamoci con la vera professionalità nella controinformazione di cui abbiamo bisogno

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