L’Intervento al Quirino del capogruppo Arturo Scotto
Per chi non lo avesse notato, oggi non nasce solo un gruppo parlamentare, con le sue proposte, le sue iniziative, con il suo nuovo nome.
Uno spazio di buona politica nel Parlamento che ha visto allegramente transitare verso la calamita del Partito della nazione decine e decine di deputati. Capisco che ci si possa innamorare dellla rottamazione ma il fenomeno e’ quantomeno sospetto. Anche perche’ annoverare Verdini tra i rottama tori si fa un po’ fatica, diciamo.
Oggi nasce un Noi, un comune sentire, dopo tanti anni in cui l’Io ha prevalso anche a sinistra.
L’Io: l’autobiografia di un paese ammaliato da incantatori di serpenti e conquistato da imprenditori della paura.
Nasciamo per delineare un nuovo umanesimo sociale: non una declamazione di principi, ma un’azione per riequilibrare una societa’ divisa, per dare al paese Riforme per i molti e non per i pochi.
Noi vogliamo che l’Italia ce la faccia, che recuperi serenita’ e forza.
Il disfattismo lo lasciamo ai tecnici buoni per tutte le stagioni che somministrano all’ammalato sempre la stessa minestra.
Tagli, rigore, vincoli finanziari insostenibili.
L’ottimismo e’ invece di quelli che si ostinano a cercare un’altra strada.
Noi vogliamo le riforme. Ma quelle vere.
Che mettono al centro gli interessi di chi lavora e produce, non i profitti di qualche fondo di investimento privato o le plusvalenze di qualche speculatore della finanza.
Ritorna un vecchio dibattito tra innovatori e conservatori, tra sinistra moderna e sinistra decrepita.
Saro’ un po’ pedante, ma stesnto a trovare nell’agenda di questo governo i tratti della modernita’. Fatico a individuare una ricetta che non sappia di muffa e deja vu.
Per me la sinistra moderna e’ quella che fa come Obama che blocca il maxioleodotto di Keystone che estrae petrolio sporco. La sinistra decrepitae’ quella che autorizza trivellazioni nel Mar Adriatico, preferendo il combustibile fossile alle energie rinnovabili.
Per me la Sinistra moderna investe su un piano di cura del territorio. La sinistra decrepita non ci mette un euro nella legge di stabilita’ e promuove una classe dirigente regionale che strizza l’occhio all’abusivismo e ai condoni.
Per me la sinistra moderna tira fuori l’Italia dalle guerre sbagliate in cui la destra aveva ricacciato il il paese all’inizio di questo secolo.
La sinistra decrepita e’ quella che continua a confermare le truppe in Afghanistan e sogna di mettersi l’elemetto e tornare a bombardare l’Iraq, magari mettendo alla prova una nuova generazione di droni killer.
E vorrei chiedere con grande pacatezza a tutti i corifei dell’esportazione della democrazia sulle ali dei cacciabombardieri se non abbiano da chiedere scusa, vista la condizione di un Medio oriente incendiato e della nascita di uno Stato islamico che resta il principale nemico della civilta’ umana.
Per me la sinistra moderna combatte davvero l’evasione fiscale. La sinistra decrepita invece fa leggi che nei fatti abbattono processi per un terzo di chi froda il fisco rubando i soldi a chi lavora e alza il livello del tetto del contante anche a chi ricicla i soldi per nome e per conto di cosa nostra.
Per me la sinistra moderna prova a dare ai figli la stessa gamma di diritti sociali che hanno avuto i padri. La sinistra decrepita e’ quella che mette le generazioni contro e non muove un dito contro la vergogna della disparita’ salariale tra donne e uomini.
Per me la sinistra moderna sperimenta il reddito di dignita’. La sinistra decrepita lo considera addirittura anticostituzionale.
Caro Matteo, questa volta l’hai detta davvero grossa: anticostituzionale e’ la miseria ladra, la fame, l’assenza di autonomia delle giovani generazioni, le borse di studio che non vengono rifinanziate, l’umiliazione che vive un ragazzo alla soglia dei trent’anni che dopo essersi laureato e’ ancora costretto ad andare a chiedere i soldi ai genitori!
Per me la Sinistra moderna fa come in Francia, in Spagna e in Gran bretagna: dice che lo stato e’ laico e i matrimoni egualitari sono un diritto. La sinistra decrepita e’ quella che al primo rigurgito neoclericale di giovanardi e Formigoni rinvia le unioni civili a data da destinarsi.
Per me la sinistra moderna si fa carico del risanamento delle finanze pubbliche, della riduzione del debito pubblico che cresce ed e’ un macigno sui nostri figli. La sinistra decrepita immagina che questo si fa senza dettare nuove regole alla finanza come fece Roosvelt dopo la crisi del ’29, in un’Europa dove l’emergenza non dovrebbe essere il debito ma 26 milioni di disoccupati.
Se questa e’ la Cosa Rossa stabili telo voi. Io propongo un patto di non belligeranza a chi nelle ultime settimane si e’ divertito ad attribuirci questo appellativo: chiamateci pure Cosa rossa a patto che cominciate a definire il Pd Cosa Bianca, perche’ tiene dentro la sinistra ma guarda ad Alfano.
Oppure il M5S Cosa Grigia: perche’ i proclami apocalittici di Grillo su Roma tra licenziamenti collettivi e disordini di piazza ci dicono che le avventure populiste alla fine penalizzano sempre i piu’ deboli.
E perche’ no? Cominciate a chiamare Cosa nera il sodalizio che domani nella Bologna democratica e antifascista inaugureranno Berlusconi e Salvini, proponendo al paese una nuova stagione di fili spinati, muri e rancore.
Oggi abbiamo un nome e cognome: Sinistra Italiana.
Abbiamo deciso di provarci, senza rete e andando controvento.
Chi lascia il Pd non va dentro una casa sicura, dove carriere e successi sono garantiti. Lo dico a chi e’ abituato a mettere tutti i giorni i voti.
Se dovessimo ascoltare i consigli di chi ci ripete come un mantra che lo spazio non c’e’, che non c’e’ aria tra Grillo e Renzi, dovremmo fermarci subito, gia’ da domani.
Ai teorici dello spazio, consiglierei di guardare meno alla geografia politica – magari quella descritta dai sondaggi – e di piu’ alla societa’ che cambia. Alzate lo sguardo. C’e’ un esercito di italiani che non va piu’ a votare, che ingrossa le fila di un astensionismo disperato perche’ privo di rappresentanza.
A noi non interessa superare uno sbarramento ma abbattere le barriere ma abbattere la barriera tra esclusi e inclusi, perche’ oltre a cambiare la geografia elettorale vogliamo trasformare la geografia effettiva del potere in questo paese.
Allora il tema non e’ lo spazio da occupare.
Quella e’ roba che lasciamo all’archeologia della seconda repubblica. Il Tema e’ lo spazio delle ragioni, delle speranze, delle aspettative di milioni di persone da riconquistare alla politica. Vogliamo rappresentarle attraversando l’italia, nelle sue mille pieghe. A Messina dove un paese civile non puo’ lasciare un popolo senza acqua, con un presidente del consiglio che anche oggi annuncia il ponte sullo stretto.
A Cuneo, dove la Michelin, multinazionale in attivo, decide di lasciare cinquecento persone, cinquecento professionalita’ a casa senza una spiegazione plausibile. Cosi’ in tutto il paese, insieme a voi per riaprire una possibilita’.
Abbiamo deciso di provarci.
Avanti, Sinistra italiana!