L’Odg approvato su Europa ed Elezioni Politiche: aprire un confronto con Tsipras per una lista comune
L’Europa si trova oggi di fronte ad un bivio. Il combinato disposto degli effetti devastanti delle politiche di austerità economica e finanziaria imposte dalla Troika, e del progressivo deterioramento della democrazia reale rappresentato dall’approccio intergovernativo e dall’arresto del processo di costruzione dell’Europa politica e federale, rischiano di far precipitare l’intero continente in una stagione di ulteriore esclusione sociale, e di avanzata delle forze nazionaliste e xenofobe.
Si prevede che allo stato attuale nel 2020 almeno 150 milioni di europei saranno in condizioni di povertà ed esclusione. E’ a loro che dobbiamo dare una risposta, radicando la nostra proposta sulle condizioni di vita materiali imposte dalla crisi, e fornendo soluzioni concrete e ricostruire così le basi per un progetto europeo di dignità, giustizia, solidarietà, ecologia.
Solo riconoscendo il nesso stretto tra politiche liberiste e crisi della democrazia reale, sarà possibile mettere in campo una proposta per l’AltraEuropa che dia speranza, e restituisca un insostenibile debito sociale accumulato dall’Unione Europea nei confronti dei suoi cittadini e cittadine. Il bivio che abbiamo di fronte rischia di portare o al ritorno al nazionalismo o ad un ulteriore consolidamento delle prescrizioni di aggiustamento strutturale, che continueranno ad aumentare le diseguaglianze, e la crisi sociale ed ambientale.
E’ evidente ormai che le motivazioni economiche delle politiche di austerità sono basate su presupposti infondati e sono solo frutto di una scelta politica chiara, quella di favorire gli interessi del mercato e della finanza, e costruire le premesse per il suo corollario politico, i governi di larghe intese.
Ed è quindi una scelta politica che siamo chiamati a prendere.
Una scelta per un progetto di AltraEuropa che fornisca risposte chiare e praticabili per affrontare con determinazione le diseguaglianze e la povertà, che pratichi attraverso il contrasto alle politiche macroeconomiche del Fiscal Compact, in Italia come a livello europeo, una possibile alternativa.
• Alternativa fondata su un patto di stabilità sociale ed un social compact, per il rilancio dell’occupazione ed un reddito minimo europeo;
• Per un Green New Deal e la conversione ecologica dell’economia e dei processi produttivi, la tutela dell’ambiente ed i beni comuni, la giustizia ambientale e climatica;
• Per i diritti umani, civili, diritti dei migranti e di cittadinanza;
• Per la riforma della Banca Centrale Europea da sottoporre al controllo democratico e del Parlamento Europeo, affinché diventi prestatore di ultima istanza e emetta eurobond per il finanziamento delle politiche sociali, ambientali e di lotta all’esclusione sociale;
• Per la giustizia fiscale, attraverso una tassa sulle transazioni finanziarie e politiche di contrasto ai paradisi fiscali e di fughe di capitali;
• Per un’unione bancaria che preveda la separazione tra banche di risparmio e banche di investimento;
• Per un processo costituente versi gli Stati Uniti d’Europa.
• Per un’Europa attore globale di giustizia e pace, che sostenga il disarmo, la prevenzione diplomatica e nonviolenta dei conflitti e rigetti accordi di liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti quali il progetto di Trattato per la liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti tra Unione Europea e Stati Uniti. Che guardi al Mediterraneo come luogo di relazioni giuste tra i popoli, e non un muro impenetrabile, un cimitero nel quale scompaiono migliaia e migliaia di migranti.
Questa è la scelta politica che dobbiamo fare. La scelta alla quale ci invita Alexis Tsipras – liberando la sua candidatura da ogni recinto identitario – con il suo sostegno all’appello lanciato in Italia da un gruppo di autorevoli personalità e con la lettera inviata al nostro congresso.
Riconosciamo il ruolo che può svolgere come punto di riferimento di una svolta della socialdemocrazia europea Martin Schulz che rilancia da sinistra il progetto di Unione in discontinuità con la lunga stagione del liberismo. Schulz può accompagnare il socialismo europeo a voltar pagina.
Pur guardando al Partito del Socialismo Europeo – al cui congresso di fine febbraio parteciperemo – come prospettiva e spazio di confronto, non possiamo rimanere indifferenti al compito al quale anche noi veniamo chiamati. Interloquiremo con PSE, Sinistra Europea e Verdi Europei. Proveremo a contribuire alla costruzione di una proposta per l’AltraEuropa che sia praticabile, e concreta nel nostro paese. Una proposta che deve coinvolgere quelle realtà sociali, politiche e di movimento, ambientaliste, di sinistra che nelle loro pratiche, iniziative e proposte già costruiscono l’AltraEuropa.
Per questa ragione oggi facciamo nostro lo spirito della candidatura di Alexis Tspiras per un’AltraEuropa, ed il senso di mettersi a disposizione per la possibile costruzione di una proposta di sinistra ed ambientalista per le prossime elezioni europee.
Il Secondo Congresso di Sinistra Ecologia Libertà impegna pertanto i dirigenti nazionali
• ad aprire immediatamente un confronto ed interlocuzione con tutti quei soggetti che oggi in Italia si prefiggono l’obiettivo di un’AltraEuropa ed in sostegno alla candidatura di Alexis Tsipras, al fine di verificare, con serietà, le condizioni e le possibilità per partecipare ad un percorso comune;
• a riferire degli esiti di tali consultazioni alla prossima Assemblea Nazionale, al fine di definire le modalità ed i criteri per la partecipazione di Sinistra Ecologia Libertà alle elezioni europee.
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