60000 voci a Lanciano per dire “No” al progetto “Ombrina Mare”, Sinistra Ecologia Libertà c’era
Un fiume di colori, bandiere, voci e slogan ha attraversato sabato scorso le strade che dalla zona industriale di Lanciano conducevano al suo centro in Piazza Plebiscito. 60 autobus, 482 adesioni tra organizzazioni, enti e movimenti per un totale di circa 60.000 partecipanti confermati anche dalla Questura. L’Assessore regionale all’Ambiente di Sel Mario Mazzocca davanti a tali numeri ha commentato: “La Regione Abruzzo è in prima linea e ci mette la fac¬cia e in que¬sta lotta, dura, duris-sima, è evi¬dente che non siamo soli”.
A dire “no” all’estrazione di petrolio nel mare Adriatico alla manifestazione di sabato “No-Ombrina Mare, salviamo l’Adriatico” oltre a molti esponenti istituzionali, ad associazioni quali Zona 22 e Lab61, Peacelink, Pax Christi, Arci e Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua, tantissima gente comune, persone di ogni età che fino alla fine (nonostante il finale con annessa “bomba” d’acqua!) hanno sfilato unite per chiedere il rispetto della volontà di un’intera comunità che non ci sta a rimanere vittima delle logiche di imposizione di questo Governo. Sinistra Ecologia Libertà con l’entusiasmo dei suoi dirigenti e dei suoi tanti militanti era in mezzo a loro!
Tommaso Di Febo, Coordinatore Regionale di Sel Abruzzo, alla fine della manifestazione ha confermato quanto da settimane si respirava nell’aria dei territori abruzzesi: “Gli abruzzesi hanno detto chiaramente NO alla PETROLIZZAZIONE! Quella di oggi è stata ancora una volta una grande manifestazione per dire NO alla petrolizzazione del Mare Adriatico e dell’Abruzzo. Gli abruzzesi vogliono invece valorizzare l’Abruzzo come Regione verde d’Europa per le straordinarie potenzialità legate ai parchi, nonché alle attività connesse al turismo, alla pesca e all’agricoltura. Per quanto ci riguarda noi continueremo a batterci, a tutti i livelli, contro i progetti petroliferi”.
E già nel 2013 i cittadini abruzzesi, manifestando in 40.000 per le strade di Pescara, si erano chiaramente schierati a favore della creazione del Parco Nazionale Costa dei Trabocchi, contro il progetto della Rockhopper ritenuto inutile (prese in esame le stime che fanno oscillare tra i 20 e i 40 milioni di barili di petrolio massimi estraibili da Ombrina, sufficienti a meno di un mese di fabbisogno nazionale) e potenzialmente dannoso per il loro mare. Ma purtroppo il Decreto Sblocca Italia ha rimesso in gioco tutto ciò che già da allora si cercava di contrastare.
Al progetto Ombrina Mare e Elsa2 Sinistra Ecologia Libertà si è già dimostrata pronta ad opporsi fino alla fine per schierarsi dalla parte dei cittadini come sostenuto dall’On. Gianni Melilla: “Decine di migliaia di giovani, agricoltori, pescatori, scout, pensionati, ambientalisti e sindaci hanno detto un grande NO alle trivelle nel mare Adriatico e al progetto Ombrina. Il governo Renzi deve smetterla di stare dalla parte delle multinazionali del petrolio e rispettare la volontà del popolo abruzzese. La democrazia è prendere atto che in Abruzzo vogliamo uno sviluppo sostenibile e non progetti rischiosi per l’ambiente e l’ economia. Sel è dalla parte del popolo abruzzese, con coerenza e determinazione”.
E la grande partecipazione a Lanciano è davvero la dimostrazione evidente di come esista già in Italia un popolo che crede fortemente in uno sviluppo sostenibile, libero dai combustibili fossili, che è pronto a scendere in piazza contro chiunque continui a perpetrare e imporre un modello di sviluppo economico retrogrado e potenzialmente aggressivo, a discapito della democrazia e del governo dei territori, per lasciare spazio alle logiche delle lobbie dei ben più potenti industriali e petrolieri.
Oggi noi tutti ci vediamo sempre più chiamati ad immaginare un mondo umano rigenerato, in equilibrio con la natura e sostenibile, con la grande sfida di dover riuscire a trasmettere la nostra “visione” a chi ancora, davanti alle potenzialità di crescita di una nuova diffusa cultura sociale “green”, rimane scettico. Solo riuscendovi potremo scardinare logiche potenzialmente devastanti come quelle delle trivellazioni e bloccare l’azione di Decreti come quello dello Sblocca Italia. Invertendo tutti nel nostro piccolo pratiche estremamente dannose per il nostro ecosistema potremmo incidere insieme, come genere umano, su di un capitalismo incontrollabile che mette al primo posto gli interessi economici e finanziari, la crescita infinita in un mondo finito, il rafforzamento dell’interesse di gruppi e privati rispetto a quello collettivo, e che troppo spesso è causa di crisi ecologico-ambientali che portano solo alla distruzione del nostro meraviglioso Pianeta.