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Martedì, 6 settembre 2016

A Treviso neonazisti in libera uscita. Non è tollerabile

neonazi

Ho appreso con sconcerto del raduno “Ritorno a Camelot” che si è tenuto negli scorsi giorni a Revine, in provincia di Treviso.
Non soltanto per l’oscena foto di 13 bambini costretti a mimare il saluto romano, quanto per il programma dei concerti e delle conferenze – puro becerume nazifascista – e per l’inerzia delle istituzioni locali, a partire dalla Questura di Treviso che avrebbe risposto che “in Italia tutti hanno diritto di parola”.
Proprio no, invece, giacché tale manifestazione contrasta in maniera piena con le disposizioni della legge 205/93 che punisce chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
A questo punto ne dovrà rispondere il ministro dell’Interno Alfano, cui ho rivolto un’interrogazione, anche a tutela della locale comunità antifascista.

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