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Mercoledì, 5 febbraio 2014

Abolire la Fini-Giovanardi. L’imprenditrice sotto protezione : togliere il business della canabis alla mafia è un atto di legalità

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Un corteo nazionale antiproibizionista: l’8febbraio alle 13 in piazza a Roma per l’abolizione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe. La manifestazione, indetta dal Cartello«Illegale è la legge», è stata presentata  nella PiccolaProtomoteca in Campidoglio. «La manifestazione ha raccolto in poco tempo un’immensa lista di adesioni, – ha detto Alessandro Buccolieri, portavocedella rete Legge Illegali – un fiume in piena pieno di colori e musica cheporterà in piazza una folla enorme per l’ultima manifestazione contro questa legge in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla incostituzionalità della legge 49/06 il prossimo 11 febbraio». Il corteo partirà alle 14.30 dalla Bocca della Verità, via delle Botteghe Oscure, Lungotevere passando per luoghi «simbolo» come il ministero della Salute, mentre l’11 febbraio in piazza del Quirinale si terrà un sit-in. A dare il proprio sostegno all’iniziativa anche Valeria Grasso, imprenditrice antimafia. «Sono una imprenditrice palermitana. Ho avuto la sfortuna di incontrarmi faccia a faccia con la mafia e ovviamente davanti alle loro richieste di pagamento di pizzo mi sono ribellata. – ha spiegato l’imprenditrice – Ho subito diversi atti di intimidazioni tra cui tre croci nere disegnate sulla mia palestra e io ho tre figli. Per questo, non con pochi sforzi ed esasperazione da parte di uno Stato che non doveva e poteva abbandonarmi, sono stata inserita nel programma di protezione e adesso vivo in località protetta perchè la mafia si può combattere. Oggi sono qui perchè, dopo aver denunciato, ho scelto di dedicare la mia vita al messaggio di legalità da diffondere tra i giovani spiegando loro l’importanza di combattere per i propri diritti e l’importanza di combattere la mafia. Non avrei mai pensato di dire sì alla cannabis ma mi sono informata, ho cercatodi capire gli aspetti positivi della legalizzazione e allora dico, per questo, che va tolto questo business alla mafia». Hanno aderito all’appello,tra gli altri, Ascanio Celestini, Paolo Rossi l’Arci nazionale, ilvicepresidente del Senato Valeria Fedeli, il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, il vicesindaco di Roma  Luigi Nieri.

Commenti

  • tognon giancarlo

    non voto sel ma ha portato un grande problema alla ribalta come la legalizzazione della cannabis non solo ma togliendo alla mafia enormi guadagni che vale come meta finanziaria da utilizzare per le persone povere i disoccupati i marginati ammalati terminali insomma ecccc……….solo esclusivamente loro saranno i beneficiari non a comprare aeri da bombardamento eccc….questo mi piace

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