Accesso alla redazione vietato: l’assemblea Adnkronos in piazza. SEL: il governo si muova!
Assemblea in piazza per i giornalisti dell’Adnkronos impegnati in una vertenza contro l’azienda che ha avviato la procedura di licenziamento per 20 giornalisti e 3 poligrafici. L’editore, infatti, ha impedito al segretario di Stampa romana Paolo Butturini l’accesso alla sede di piazza Mastai per partecipare all’assemblea dei redattori. I giornalisti sono quindi usciti e si sono riuniti all’aperto con lo stesso Butturini e con il segretario Fnsi, Franco Siddi, presente per portare la “solidarietà e il sostegno del sindacato nazionale alle azioni di lotta contro i 23 licenziamenti annunciati dall’azienda che rivendica di non essere in stato di crisi”.
Intanto si muove qualcosa anche in parlamento, dove uno schieramento di 30 esponenti bipartisan hanno presentato un’interpellanza per conoscere “gli orientamenti del governo in merito alla vertenza in atto” alla Adnkronos, “anche in relazione al recente rinnovo della convenzione con la presidenza del Consiglio dei ministri”, e se il governo stesso “non ritenga opportuno, nell’ambito delle competenze che gli sono proprie, adottare iniziative finalizzate a favorire una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali della testata”.
Nell’interpellanza si ricostruisce la vicenda della Adnkronos a partire dalla “comunicazione al comitato di redazione con cui veniva annunciato l’avvio della procedura di licenziamento di 20 giornalisti e 3 poligrafici”, “oltre un quarto dei lavoratori dell’agenzia”, secondo la legge 223 del 1991 “che pero’, fino ad oggi, non ha mai trovato applicazione nel settore dell’editoria, in quanto tale materia e’, invece, disciplinata ai sensi della legge n. 416 del 1981”. Nell’interpellanza viene richiamata, poi, l`audizione del 30 gennaio in commissione Cultura “alla quale l’azienda non ha voluto partecipare” e si sottolinea che “la decisione da parte dell’Adnkronos giunge, tra l’altro, subito dopo il rinnovo di una importante convenzione con la Presidenza del Consiglio, alle stesse condizioni economiche del 2013”. In piu’, si spiega che “la stessa Azienda ha inoltre piu’ volte ribadito di non essere in stato di crisi e di avere un solido bilancio, cosa che non giustificherebbe pertanto il ricorso alla normativa citata”. I firmatari dell’interpellanza sono Giacomelli, Carbone, Anzaldi, Saltamartini, Lainati, Pierdomenico Martino, Garofani, Costantino, Fratoianni, Marazziti, Buttiglione, Molea, Andrea Romano, Rampelli, Francesco Saverio Romano, Villecco Calipari, Rosato, Carra, Ascani, Zanetti, Misiani, Fiano, Morani, Ermini, Di Lello, Marantelli, Chaouki, Rotondi, Galan, Buonanno, Gregorio Fontana, Bergamini, Richetti, Malpezzi.
Solidarietà piena da Sel. Nicola Fratoianni «Quando un’importante azienda di un settore strategico come quello dell’informazione, il gruppo Adn Kronos, decide in pochi minuti di licenziare il 30% del proprio personale giornalistico e poligrafico, come è avvenuto in questi ultimi giorni , il dovere delle Istituzioni è quello di intervenire immediatamente, per evitare oltre che un atto illegale anche una lesione profonda in un settore così delicato della vita del Paese». «Il governo si deve attivare – prosegue l’esponente di Sel – perchè non è possibile che un’azienda con i bilanci in attivo e con contributi pubblici, si comporti in questo modo. Il governo – conclude l’on. Fratoianni – si faccia promotore di tutte le iniziative utile per far recedere l’azienda dalle sue decisioni unilaterali, riporti il confronto nelle apposite sedi, valuti anche – se necessario – la sospensione dei contributi pubblici fino a quando la proprietà non si metterà intorno ad un tavolo per discutere con le parti interessate».