Acqua Pubblica, da Sel un progetto per tradurre in legge l’esito del referendum
Due proposte, una alla Camera e una al Senato, per tradurre in legge dello Stato l’esito del referendum sull’acqua di tre anni fa con l’obiettivo di «arrestare i processi di privatizzazione dell’acqua», partendo dal caso emblematico di Acquedotto pugliese e puntando alla costituzione di un’azienda pubblica regionale in Puglia. L’iniziativa è stata presentata a Montecitorio dal leader di Sel Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, e dai primi firmatari delle due proposte di legge, Dario Stefano, presidente della Giunta delle elezioni di Palazzo Madama, e dal deputato Nicola Fratoianni.
«Prima, dell’acquedotto pugliese si diceva che dava più da mangiare che da bere; è sempre stato accompagnato da un’ombra di ramificazioni clientelari. Ora e’ tornato famoso per i suoi usi idrici, è l’unica azienda pubblica che ha avuto un rating innalzato da Standard & Poor’s, è in attivo, e in 8 anni ha compiuto dal punto di vista della sua modernizzazione un salto straordinario di qualità», ha spiegato Vendola.
Il presidente della Regione porta infatti l’acquedotto pugliese come esempio per far capire che l’intero servizio idrico andrebbe affidato alla gestione pubblica.
«Una nazione si costruisce con le ferrovie e con gli acquedotti. L’acquedotto lombardo ha 150 km di rete, quello pugliese 20 mila. E’ una delle più grandi opere pubbliche d’Europa. Sono le proporzioni di un’opera che doveva servire ad affrontare le caratteristiche di una grande regione del Sud priva di risorse idriche. Oggi è un’azienda sana e non esiste un’azienda privata che possa vantare i risultati di questa azienda pubblica», ha concluso Vendola.
Intanto anche a Roma si discute di acqua. Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato cinque articoli della proposta di legge di iniziativa referendaria sulla tutela e la gestione dell’acqua pubblica. È stato raggiunto un accordo di massima fra la maggioranza, l’opposizione del M5S e i rappresentanti dei cittadini che hanno proposto il provvedimento. L’accordo prevede un numero limitato di emendamenti tesi, come ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Fabio Refrigeri, a «garantire la costituzionalità della legge». Gli articoli approvati riguardano i principi generali, la tutela e la pianificazione, il governo pubblico del ciclo integrato dell’acqua, la creazione di un fondo regionale per la «ripubblicizzazione» dell’acqua. La seduta Del Consiglio riprenderà lunedì 17.
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