Acqua pubblica, SI presenta pregiudiziale di incostituzionalità sul disegno di legge: è in contrasto con esito referendum
Il gruppo parlamentare di Sinistra Italiana presenta una pregiudiziale di incostituzionalità al disegno di legge n. 2212-A, recante “Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché delega al Governo per l’adozione di tributi destinati al suo finanziamento”. Lo annuncia il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, Arturo Scotto
Il testo del provvedimento in esame, – si legge nella pregiudiziale- anteriormente alle modifiche apportate durante l’iter nella Commissione referente, era del tutto conseguente all’espressione della volonta’ popolare sancita a seguito del referendum del 12-13 giugno 2011, laddove è emersa la volontà dei cittadini di tornare a una gestione pubblica dell’acqua, per considerarla veramente un bene comune e un diritto umano universale.
In linea con la volontà popolare emersa dal risultato referendario, il testo iniziale della proposta di legge in esame, il provvedimento come approvato dalla Commissione referente, ha modificato notevolmente il testo iniziale, negando di fatto lo spirito stesso del provvedimento originario nato per dare un seguito normativo al risultato del referendum del 2011
il testo all’esame dell’Aula di Montecitorio ora non prevede una specifica forma di gestione del servizio idrico, in contrasto con lo spirito referendario che chiedeva l’esclusione dei privati dalla gestione del servizio idrico, e quindi la gestione interamente pubblica dell’acqua.
Inoltre nel nuovo testo sono state soppresse le norme sulla gestione del servizio idrico integrato considerato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, e sottratta quindi al principio della libera concorrenza e realizzata senza finalità lucrative; e inoltre stata espunta dal testo la disciplina del regime transitorio per l’attuazione della ripubblicizzazione della gestione del servizio, nonché la previsione di un apposito Fondo nazionale per la sua ripubblicizzazione.
«È’ evidente – afferma il capogruppo della sinistra Arturo Scotto – che il testo scaturito dall’esame della Commissione Ambiente, non solo non è più coerente con i principi ispiratori dell’originaria proposta di legge, ma principalmente si pone in contrasto con quanto scaturito dal referendum del 12-13 giugno 2011, come normato dall’articolo 75 della Costituzione».