Alexis Tsipras da’ una lezione a tutti noi: la democrazia è l’antidoto migliore
A chi fa politica nelle istituzioni, a chi commenta la politica dai giornali, a chi la critica riducendola soltanto ad un’affare di casta. Ricorre agli elettori perchè ha perso la maggioranza e non ha intenzione di rimestare nel sottobosco parlamentare qualche voto trasformista per galleggiare altri mesi. E torna alle urne anche perchè vuole una verifica sul memorandum che ha firmato: l’esperienza di governo lo ha segnato, facendolo maturare e nei fatti inducendolo a modificare parzialmente il programma con cui Syriza sei mesi fa aveva vinto le elezioni. E quando cambiano le condizioni sociali e politiche è giusto che a esprimersi siano gli elettori.
Oggi Tsipras arriva all’appuntamento di settembre più forte, ma anche più libero. Ha affrontato una prova terribile, arrivando ad accettare condizioni difficilissime per un compromesso che ha salvato ( forse ) la Grecia dal baratro dell’isolamento e dell’uscita dall’eurozona. Ora per affrontare la nuova fase chiede un mandato pieno per garantire stabilità e orientare quelle riforme necessarie in senso progressista. Ma avrà anche la forza di dire ancora una volta a tutta l’Europa che la democrazia è l’antidoto migliore all’austerity cieca e cinica in salsa tedesca. Un disvelamento che tutti i cittadini del continente hanno potuto comprendere in quella terribile notte in cui Merkel e Shaeuble provarono a umiliare il suo paese con il Grexit. Lui ci ha provato a sfidarli. E continuera’ a provarci. Altri non potranno dire la stessa cosa. Presto o tardi, quando anche loro dovranno passare dalla sanzione popolare. Ed è una differenza non da poco.
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