Alexis Tsipras non è il diavolo. Dopo Bloomberg anche Financial Times predica calma sui timori per l’avanzata di Syriza
Alexis Tsipras non è Belzebù. Il maggiore crollo nella storia della Borsa di Atene nel giorno in cui ufficialmente si anticipavano le elezioni presidenziali in Grecia – e probabilmente si spalancava una porta per l’avanzata di Syriza – era stato letto come un avvertimento. Come a voler dire a chiare lettere che chi devia dalla linea di Bruxelles rischia grosso. Messaggio per la Grecia, affinché non ripudi la Troika e rispetti gli impegni. Messaggio anche per l’Italia, perché si mantenga entro il Patto di Stabilità e non ceda alle pulsioni di indisciplina finanziaria. Se però si legge il Financial Times si comprende che la City sta metabolizzando gli eventi attuali e futuri, è disposta a fare i conti con Alexis Tsipras, anche perché i sondaggi dicono che potrebbe essere costretta a farli. Un’apertura che fa seguito alla posizione assunta recentemente da Bloomberg, che aveva chiesto di dare una chance alla Grecia, cancellando il debito.
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