Alta tensione tra Atene e Bruxelles. Ma Tsipras non si ferma: cancellate le leggi della Troika
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Il neo premier Tsipras non è disposto a scendere a compromessi e il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble alza le mani: «Se il Paese resterà nell’euro è una decisione interamente nelle mani della Grecia». Il ministro Schaeuble torna così sul braccio di ferro con Atene facendo implicitamente capire che un’uscita dalla moneta non è un’ipotesi solamente teorica. «Tutto – ha aggiunto – è legato alla permanenza della Grecia in un programma di assistenza finanziaria che, se non venisse rinnovato, genererebbe una situazione difficile». Ma la Grecia non ha la minima intenzione di cedere.
L’ultima dichiarazione dell’Eurogruppo è “una provocazione”, ha attaccato il premier Alexis Tsipras, secondo quanto riferito da Bloomberg. Il capo dell’Esecutivo di Atene ha però sostenuto che la posizione espressa dai ministri delle finanze della zona euro “non riflette quella dei leader Ue”. Ad ogni modo, ha proseguito, sono “ottimista” sulle possibilità di arrivare ad un accordo.
Atene, secondo Tsipras, non ha fretta e dunque non accetterà compromessi e manterrà le promesse elettorali. Il portavoce dell’Esecutivo ellenico ha rincarato la dose: la Grecia «non firmerà un’estensione del programma di aiuti nemmeno con una pistola puntata alla tempia», ha detto Gavriil Sakellaridis alla Tv greca, aggiungendo che “anche l’altra parte sente la pressione ed è in ansia per ciò che potrebbe accadere, siamo certi di questo”.
In questo clima drammatico Tsipras però intende procedere con quanto promesso ed annunciato in campagna elettorale. Da giovedì il governo presenterà provvedimenti sullo stop ai pignoramenti e sul freno alla cessione dei crediti deteriorati. Annunciati anche il ritorno della contrattazione collettiva (cancellata «illegalmente», ha detto, dalla troika) e la cancellazione della deregulation del mercato del lavoro anche se il premier promette che non mancherà una stretta all’evasione fiscale e un inasprimento della lotta alla corruzione.
Tsipras ha poi indicato Prokopis Pavlopoulos, ex ministro degli Interni nel governo di Costas Karamanlis (Nea Dimokratia, il partito di centrodestra dell’ex premier Samaras), come candidato del governo alla presidenza della Repubblica in sostituzione del presidente uscente Karolos Papoulias. Un passo verso la distensione almeno sul versante interno.
Pavlopoulos, che ha 64 anni, è avvocato e docente di diritto amministrativo. Secondo il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis, il primo turno della votazione per eleggere il nuovo presidente della Repubblica è stata fissata per domani sera alle 19,30 locali. La Costituzione greca prevede un massimo di tre votazioni per eleggere il capo dello Stato: nella prima e nella seconda è necessario un quorum di 200 voti e di 180 nella terza. Domani a mezzogiorno è previsto un incontro fra Tsipras e Papoulias al palazzo presidenziale.
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Enrico Matacena