Amministrative, Vendola: «Il successo alle Europee del Pd non rappresenta un blocco di consensi nel Paese»
«Sono assolutamente fiducioso che questa comunità resterà integra. Poi lo spazio politico per questa comunità c’è tutto». Lo ha detto il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando a Bari con i giornalisti in vista del Consiglio nazionale del prossimo fine settimana. «Penso che Sel -ha aggiunto- non abbia né voglia di morire nel Partito democratico, né voglia di sentire il richiamo della foresta verso forme di radicalismo demagogico o populista. Noi vogliamo essere un luogo in cui si mescolano le carte delle culture politiche della sinistra, un luogo efficace politicamente come abbiamo fatto a Copertino, Milano, Genova, Cagliari, in Puglia, cioè non un luogo segnato dalla boria di partito ma utile per l’Italia. E devo dire che, se tra le espressioni migliori di buon governo oggi, in Italia, ci sono quelle frutto della nostra iniziativa -ha sottolineato Vendola- una valutazione migliore sul nostro ruolo si potrebbe svolgere».
Per Vendola «si può dibattere e discutere senza che questo preluda ad una guerra civile. Penso che Sel sia nata con una missione fondamentale: quella di rimettere in piedi la sinistra. Per costruire il centrosinistra -ha proseguito- ci vuole la sinistra. Quest’ultima ha vissuto un’esperienza con l’Altra Europa che nasceva dalla considerazione che una parte del riformismo era stata complice di una parte delle politiche dell’Austherity. Io credo che non sia venuto meno questo giudizio».
Sulla polemica nella lista Tsipras e sulla decisione di Barbara Spinelli, Vendola ha detto di non voler commentare. «Ci sono state anche troppe parole», ha aggiunto.
Il presidente di Sel ha però commentato il risultato amministrativo. «Ogni turno elettorale presenta delle sorprese, che in qualche maniera stanno a dimostrare l’estrema volubilità del corpo elettorale. E’ come se ogni volta la geografia politica è la fotografia di una società liquida, di una società che ondeggia da una parte all’altra, bisognosa di trovare un punto di riferimento. Per il centrosinistra, che consegue comunque risultati grandemente soddisfacenti in tanta parte d’Italia, però ci sono dei buchi neri in realtà importanti. Il centrosinistra perde importanti città a partire da Perugia e Livorno. E sono espressioni importanti del seguente fatto: il centrosinistra non può più vivere di rendita di posizione, non c’è rendita di posizione. C’è da guadagnarsi ogni volta con il buongoverno, con la correttezza dei comportamenti, con la trasparenza nello stile di governo, la fiducia degli elettori».
«E c’è da sapere – prosegue il leader di Sel – che un risultato straordinario come quello conseguito dal Pd alle Europee non è la rappresentazione di un blocco di consenso strutturato nella società. Per questo conteranno molto le scelte che il governo Renzi farà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Tutto quel successo – conclude Vendola – potrebbe capovolgersi nel contrario se non ci saranno risposte vere e forti alle domande di cambiamento della società italiana».
Soddisfazione per la vittoria di De Caro a Bari. «Il centrosinistra e Decaro, con la sua mitezza ed umanità, hanno meritato una vittoria straordinaria» .
«E’ stato veramente importante e persino travolgente il risultato di Antonio. A Bari – ha detto Vendola – si conferma l’esistenza di un popolo largo di centrosinistra che vuole andare avanti, non tornare alle vecchie logiche di appropriazione privata della città che ora deve continuare nell’opera di riqualificazione e diventare una moderna capitale del Mediterraneo». Vendola si è poi soffermato sulla vittoria di Franco Landella a Foggia: «La vittoria del centrodestra a Foggia – ha sottolineato – è di misura e la loro affermazione credo non sia una buona notizia per la città. Il centrosinistra con le sue grandi confusioni ha perso Foggia, ma è un centrosinistra avvitato in troppe contraddizioni, che forse dovrà fare punto, guardarsi allo specchio e vedere che cosa è accaduto».
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