Annunciata l’approvazione della Legge di riforma del Servizio Sanitario Regionale. Sarti e Fattori (Sì): “Ma quale partecipazione? Sono state ignorate le 55.000 firme raccolte
“Abbiamo letto solo il comunicato della Giunta che annuncia e sintetizza la riforma sanitaria, di cui il Consiglio era completamente all’oscuro. Fa sorridere se non facesse piangere questa ansia di annunciare prima di tutto e ripetutamente la partecipazione da parte di sindacati, associazioni e operatori. Hanno deciso di fare tutto da soli come già nella Legge 28, hanno ignorato 55.000 mila firme raccolte in due mesi che chiedono la cancellazione della riforma, in gran parte proprio di operatori della sanità. Evitiamo allora le ipocrisie di scuola renziana, basta dire solamente che il tanto sbandierato evento partecipativo si è svolto il 6 novembre e dieci giorni dopo la legge è già stata approvata, alla faccia dell’ascolto”. Affermano i consiglieri Sarti e Fattori di Si Toscana a Sinistra.
“Per il resto, al di là di tante parole sono confermate tutte le nostre paure. Avanti con la riduzione delle Asl da 12 a 3, più le Aziende Ospedaliero Universitarie, contro le esperienze di altri paesi e studi che ci dimostrano che strutture enormi burocraticamente complesse aumentano i costi e diminuiscono l’efficienza. Diciamolo che il risparmio sarà dismettendo i servizi e tagliando il personale. Almeno viene detto senza ipocrisia che ci si affiderà al privato puro e al terzo settore” proseguono.
“Altra preoccupazione è sottolineare la valorizzazione del territorio, che in realtà non esiste più. Di cosa di si parla? Sanità territoriale non vuol dire poter fare analisi vicino a casa dentro strutture private ma vuol dire una presa in carico integrale della persona da parte del servizio pubblico partendo dalla medicina di base delle Case della Salute.”
“Abbiamo avviato un forte lavoro al nostro interno che parte da gruppi di lavoro fatti di esperti ed operatori, e presto presenteremo un’altra idea di sanità, la nostra.”