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Giovedì, 11 settembre 2014

Armi ai curdi, interrogazione di Sel: dal governo nessuna garanzia

Iraq: l'ISIS riconquista la citta' di Makhmour

«Il governo non è in grado di dare nessuna garanzia sulla trasparenza e sul percorso che le armi italiane faranno per arrivare alle popolazioni curde dell’Iraq. Sel, contraria all’invio di questo armamento, ritiene necessario che il Parlamento verifichi e controlli questa operazione visto che esiste un concreto rischio di “sviamento” di queste armi. La scarsa affidabilità del governo iracheno non fa che rafforzare questo rischio». Lo afferma la capogruppo di Sel in commissione Difesa on. Donatella Duranti, firmataria dell’interrogazione sui rischi dell’invio di armi ai peshmerga curdi.

«Oggi in commissione il Sottosegretario alla Difesa rispondendo ad una interrogazione di Sel ha dato conto solo dei passaggi amministrativi tra il nostro governo e quello iracheno senza dare nessuna garanzia sul percorso e sul reale esito dell’operazione. Inoltre il tempo trascorso tra l’annuncio dell’invio e i successivi passaggi è stato molto lungo e poco trasparente. Il Parlamento italiano, le commissioni difesa ed esteri, devono essere messe nelle condizioni di vigilare», conclude la deputata di Sel Donatella Duranti.

Commenti

  • Enrico Matacena

    In effetti apparentemente dare armi ai curdi per difendersi dall’ ISIS sembra una cosa ragionevole , ma poi per come è complessa la vicenda si rischia di fare pasticci.

  • nino

    noi diamo armi ai curdi contro l’isis, per fermare l’avanzata del califfato in iraq. Quando, però, gli americani, parola della clinton, con i loro compagni di merende, arabia saudita e qatar, aiutavano l’isis contro la siria, chissà perchè non abbiamo pensato di dare le stesse armi ai siriani.Prima l’isis era portatore di libertà, perchè combatteva contro assad, ora che combatte anche in territorio irakeno è diventato portatore del male.