AST di Terni, Airaudo: governo equidistante tra azienda e lavoratori. Subito un piano per la siderurgia
«Non siamo soddisfatti della risposta che ci ha dato il governo nel question time in commissione lavoro a Montecitorio sulla AST di Terni (Acciai Speciali Terni), azienda della ThyssenKrupp. Il governo si presenta equidistante, parla di due posizioni estreme mettendo sullo stesso piano i lavoratori e la gestione della multinazionale tedesca. Il governo oggi non ci ha convinto e il 4 settembre i lavoratori, e noi saremo insieme a loro, proveranno a convincerlo». Lo afferma il responsabile nazionale lavoro di Sel Giorgio Airaudo al termine del question time in commissione lavoro sulla AST di Terni.
«Non abbiamo capito, e il governo non ha chiarito, se i 580 licenziamenti proposti dall’azienda sono tecnicamente sospesi o solo burocraticamente sospesi. Noi pensiamo che il governo Renzi debba intervenire sulla multinazionale tedesca affinché ritiri i licenziamenti. La Thyssen presenti un piano di investimenti e receda dall’idea secondo la quale visto che non è riuscita a venderla, la voglia ripulire dei costi per poi riprovare a rimetterla sul mercato. Il governo inserisca la vertenza della Thyssen in un tavolo più generale sulla siderurgia che metta insieme Terni, Piombino e Taranto evitando di perdere un settore strategico per la manifattura. Lo stabilimento di Terni è quello più nuovo e più moderno in termini di investimenti, e sarebbe grave se il governo non facesse di tutto per impedire alla multinazionale tedesca di venderlo», conclude Giorgio Airaudo.