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Lunedì, 3 novembre 2014

Ast, dopo le manganellate arrivano le menzogne

Datagate: Alfano, violazione privacy anticamera totalitarismo

Se mai ce ne fosse ancora bisogno, il video di ieri trasmesso dalla trasmissione di Rai3 “Gazebo” conferma quanto da noi sostenuto con la richiesta di sfiducia per il ministro Alfano. Quanto avvenuto la scorsa settimana agli operai e sindacalisti delle Acciaierie di Terni è stata una vera e propria carica della Polizia e l’ultimo video immortala il momento in cui viene dato l’ordine. Ora il ministro Alfano, che già nell’informativa urgente non aveva spiegato i motivi di tale comportamento da parte delle forze dell’ordine e soprattutto non ci aveva spiegato quale catena di comando aveva portato all’ordine di carica, prenda atto delle sue negligenze e si dimetta. Lo faccia prima che la mozione presentata da Sel e dal M5S venga calendarizzata in Aula a Montecitorio. È necessario conoscere la verità. Non vorremmo che finisse come purtroppo è andata a finire per la verità su Stefano Cucchi: non è stato nessuno, tutti salvi.

Commenti

  • francesco

    E’ facile fare di Alfano l’unico capro espiatorio per i gravi fatti accaduti a Roma a danno degli operai delle acciaierie di Terni. Si fa strada il sospetto che si voglia salvaguardare l’intero quadro politico. Un Ministro degli Interni è solo una pedina dell’esecutivo in carica e non agisce in proprio in maniera sconsiderata, ma si attiene a delle precise direttive che provengono dai piani più alti e più qualificati. Le responsabilità ricadono soprattutto su Renzi (che al momento tace ) e sul governo di “centrosinistra” a guida PD che ha dato il via libera alla repressione di piazza per scoraggiare una possibile ripresa della ribellione popolare su vasta scala, contro le politiche di austerità dettate dalla massoneria finanziaria europea. A mio modesto avviso, la richiesta di dimissioni del solo “Pupo” agrigentino è inutile e fuorviante: non si può far credere che, tolto lui, il governo Renzi possa gloriarsi di una rinnovata verginità democratica.

  • Pasquale Hulk

    Marco Furfaro (SeL) sarà presente a Piazzapulita stasera insieme ad un esponente di casapound.
    Con i fascisti non si scende a ragionamenti.
    Se qualcuno su questo sito può qualcosa impedisca questo abominio.

  • francesco

    Franco Turigliatto, dirigente attuale di Sinistra Anticapitalista , 5 anni fa si è rifiutato di partecipare a un dibattito a Porta a Porta dove, a sorpresa, era presente il capo del gruppo della Destra xenofoba Roberto Fiore, Forza Nuova. In quell’occasione, per aver definito Fiore e il suo gruppo di natura neo-fascista, è stato querelato e condannato a sua insaputa, e tuttora sotto processo.
    Marco Furfaro si assume una grossa responsabilità se non disdice la sua presenza a Piazza Pulita. Ma non c’è più da stupirsi di nulla con una formazione come Sel…

  • Dario

    Ma scusate, Furfaro semplicemente ha partecipato, parlando bene, ad una trasmissione, come gli altri ospiti (allora anche la rappresentante della comunità kenyota sarebbe fascista??). L’invito di quel pazzoide non era l’argomento centrale della serata, è stato invece utile far capire alla gente cosa sia Casa Pound (molti non la conoscono), in modo da starsene alla larga. Mi chiedo piuttosto perché, da fascisti convinti, non vengano arrestati per reato di apologia del fascismo…

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Ha fatto bene a andare, invece. Davanti ai fascisti non si scappa. In questo caso (talk show) si difende con la forza delle argomentazioni il proprio punto di vista. Ci mancava pure che dava buca (tenendo conto anche dell’esiguo spazio che i media danno a Sel e in generale alla sinistra) per paura di un fascistello.

  • francesco

    Perchè sono tollerati (e usati) dai governi filo-padronali che si succedono fin dalla caduta del muro di Berlino. E anche perchè sono leggittimati nei dibattiti televisivi come quello imbastito da Piazza Pulita. In quanto fascisti dichiarati non dovrebbero avere il diritto di parola. Così insegna la Costituzione italiana nata dalla Resistenza.Ma sembra che siano in molti ad averlo dimenticato, compreso Marco Furfaro di Sel che avrebbe fatto miglior figura se avesse abbandonato lo studio.