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Martedì, 24 maggio 2016

Ballottaggio a Bolzano: i rischi che abbiamo corso, i rischi che corriamo… Analisi ragionata del voto del 22 maggio

Caramaschi

Ballottaggio Bolzano Risultato finale Caramaschi Sindaco con il 55,27% dei voti. GRAZIE E IN BOCCA AL LUPO RENZO. Niente trionfalismi rispetto ad un voto che ha mostrato ampie fasce di astensione, sfiducia e di malessere tra i cittadini, ma subito un governo cittadino capace di ridare ruolo e dignità al Comune, risposte ai cittadini e speranza alla Città. La Destra manca la conquista della Città anche questa volta così come Grandi coalizioni pasticciate sarebbero fuori luogo. Certo, pur con un risultato negativo di lista, qualche merito ce l’abbiamo anche noi di Sinistra die Linke. La vicina Austria ci dice quanto sarebbe pericoloso perdere quest’ultima occasione. Riflessioni e scelte coraggiose si impongono per tutti. Grazie a tutte e tutti quelli che ci hanno dato una mano. ‪#‎openbolzano‬ ‪#‎caramaschisindaco‬ ‪#‎sinistradielinke‬

1. L’astensione si conferma ad un livello altissimo. In un clima e un contesto che definire “plumbei” è un eufemismo, rispetto al primo turno, si perdono quasi 15 punti in percentuale, 11.813 votanti e 11.928 voti validi, anche se rispetto al ballottaggio 2015 la percentuale risale leggermente dal 40,7 % al 41,22% e i voti validi passano da 30.558 a 30.811. Per dare solo un’idea del gigantesco cambiamento che si è verificato una tabella significativa che parte dal primo anno in cui si è introdotta anche a Bolzano l’elezione diretta con il Sindaco.

scheda dati

Certamente pesano gli elementi generali, crisi delle istituzioni, della politica e della democrazia, ma evidentemente si coniugano anche con specifici elementi territoriali che hanno a che fare con la crisi del ruolo del Comune nel sistema autonomistico, l’irrisolta crisi di identità di alcuni settori del gruppo linguistico italiano, il peso della crisi su alcuni settori sociali deboli urbani che si sono sentiti abbandonati e la caduta di credibilità del centrosinistra e della sinistra in particolare con la seconda, e ancor più con la terza, ricandidatura del Sindaco Spagnolli. Caramaschi riparte dai 9553 voti conseguiti al primo turno che, sul totale dell’elettorato, sono il 12,08% e dai 17.028 voti conseguiti al ballottaggio, il 21,53%.

2. Caramaschi ha vinto il ballottaggio passando da 9.593 voti del primo turno a 17.028 con un aumento di 7.435 voti. In realtà partiti, liste e candidati sindaco che lo hanno esplicitamente sostenuto al secondo turno avevano conseguito al primo turno 22.112 voti e quindi tra il primo e il secondo turno si sono persi 5.084 voti pari al 22,99% dei voti potenziali andati in gran parte all’astensione, ma anche al candidato del Centrodestra Tagnin. Rispetto ai voti potenziali di Centrosinistra, Verdi, SVP, Io Sto con Bolzano e Pensionati, Caramaschi perde 1.034 voti nel Quartiere Centro Piani Rencio pari 23,44%, 449 a Oltrisarco Aslago, pari al 17,66%, 820 a Europa Novacella pari al 26,01%, 968 a Don Bosco pari 21,40% e 1633 voti a Gries San Quirino pari 21,81%. In parallelo Tagnin sale da 7.865 voti conseguiti al primo turno a 13.783. Sono 5.918 voti in più. Al primo turno l’insieme dei candidati del centrodestra e della destra aveva preso 12.548 voti. Nonostante che Casa Pound e Holzmann non si siano schierati, Tagnin ha conseguito 1.235 voti in più dell’intero voto potenziale della destra e del centrodestra recuperando evidentemente voti in elettorati dei candidati esclusi e della SVP persino nell’ipotesi assai improbabile che l’intero elettorato conseguito dalla destra al primo turno sia tornato a votare al 100% per lui al secondo turno. Tagnin, infatti, cresce di 420 voti nel quartiere Centro Piani Rencio incrementando i voti di tutta la destra del 37,94%, di 103 voti a Oltrisarco Aslago con un incremento del 5,70%, di 193 voti a Europa Novacella con un incremento del 7,62% e 532 voti a Gries San Quirino con incremento del 16,85%. A Don Bosco invece perde rispetto al voto di destra 42 voti pari all’1,04%. E’ evidente dunque come una parte significativa dell’elettorato che potenzialmente doveva sostenere Caramaschi non ha votato o addirittura ha sostenuto Tagnin che ha recuperato voti anche dai candidati esclusi al ballottaggio. Hanno pesato evidentemente diversi elementi anche contraddittori dalla consultazione sul Progetto Benko, all’imminente referendum sull’aeroporto, dalla diffidenza della SVP nei confronti di Caramaschi, dei Verdi della Sinistra, al peso che questioni come immigrazione, profughi, sicurezza hanno nell’orientamento di parti rilevanti dell’opinione pubblica e dell’elettorato.

3. Quanto detto al punto 2 dimostra come la vittoria di Caramaschi non fosse scontata e come nei 100 giorni che si sono succeduti da qui alle primarie i rischi di un successo della destra almeno nella forma di una Grosse Koalition fossero reali. In particolare, al ballottaggio solo gli accordi al secondo turno e una parziale mobilitazione dell’elettorato del centrosinistra (anche in questo caso è improbabile un voto al secondo turno pari al 100%…) hanno determinato il risultato. I diversi elementi che si sono intrecciati in questo voto devono essere affrontati da un Governo Comunale in grado subito di recuperare autorevolezza e di fornire percorsi e prospettive leggibili e trasparenti e risposte concrete per “ricucire” la Città. Veramente siamo all’ultima chance e una “Grande Coalizione” comporterebbe paralisi e subalternità alla Provincia e a determinati gruppi di interesse.

 

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