Barbara Ababio, la candidata di Sel a sindaco di Porcia in Friuli che gioca sul “nero”
Ha 24 anni, la pelle nera, Palermo è il suo luogo di nascita, ha il sangue ghanese e da qualche anno ha anche l’accento del Nord. Mario Balotelli? No. Lei si chiama Barbara Ababio, è nata a Palermo, poi s’è trasferita in Friuli. Adesso è aspirante sindaco di Porcia, comune in provincia di Pordenone.
E ha scelto una campagna elettorale ironica e provocatoria, che ribalta i pregiudizi «classici» che i suoi concittadini spesso nutrono nei confronti delle persone di colore. “Il nero snellisce i costi della politica per i cittadini”, recita uno dei manifesti a sostegno della sua candidatura.
Una scelta accompagnata dai tanti manifesti affissi in città. La sua campagna elettorale ha avuto il potere di fare infuriare i leghisti. Ma soprattutto a pioverle addosso sono stati gli insulti che sono arrivati anche via Facebook. La sua bacheca è stata riempita di offese e minacce variegate. A senso unico. Immagini di oranghi e gommoni, gente che la invitava a “continuare a fare la prostituta” e “non rompere il c…” perché lo Stato «ne ha troppi da mantenere».
Barbara è andata avanti per la sua strada, nonostante il Pd le abbia sbattuto la porta in faccia nella corsa alle primarie. A Porcia è nata così una lista di consiglieri multietnica, a sostegno della candidata “nera”, con vari Paesi dall’Algeria al Niger, passando per Svizzera e Turchia. Lo scorso novembre a Barbara era stata negata una casa in affitto per il colore della pelle e il caso finì sulle pagine di cronaca nazionale.
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