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Mercoledì, 15 aprile 2015

Basilica di Santa Cecilia in Trastevere. Franceschini intervenga a tutela di un’opera di grande valore

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Il ripristino delle condizioni originali del Ciborio di Arnolfo di Cambio, situato nel cuore della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, è un atto dovuto ad uno dei più insigni monumenti della scultura del Medioevo italiano. Per questo ho presentato un’interrogazione al ministro dei Beni culturali.

Sottoposto a “manutenzione” a gennaio scorso, alla rimozione del ponteggio il Ciborio si presentava privato della cuspide di marmo centrale, dei vasi di metallo con i gigli dai vertici delle quattro guglie laterali e senza la croce sul fastigio del timpano: tutte preziose integrazioni volute dal mecenate cardinale Sfondrati agli inizi del Seicento.

La Soprintendenza di Roma ha ufficialmente chiesto al rettore della Basilica, presidente della Commissione per l’Arte sacra della Diocesi di Roma, di procedere all’immediato ripristino delle parti rimosse. Il Ciborio appare però ancora deturpato. Chiedo pertanto un intervento tempestivo del ministro a tutela dell’integrità dell’opera d’arte, oltre che una riflessione sul tema della scarsa autorevolezza delle nostre Sovrintendenze nei confronti delle autorità ecclesiastiche rispetto alla conservazione del patrimonio storico e artistico della nazione italiana.