L’ennesima strage di migranti apre una nuova, insopportabile ferita. Purtroppo però non si tratta di evento imprevedibile. Nonostante l’impegno coraggioso e quotidiano degli uomini e delle donne impegnati nella missione “Mare Nostrum” il punto resta quello di uscire dalla pratica dell’emergenza.

Servono canali sicuri ed è necessario che sia possibile presentare la richiesta di asilo già nei paesi di transito. Serve il permesso di soggiorno per ricerca di lavoro e soprattutto serve una politica dell’accoglienza che faccia i conti in modo strutturale con un fenomeno strutturale come quello dell’immigrazione.

Bisogna abrogare davvero – e non con i soliti annunci spot – la Bossi Fini e riscrivere la legislazione sull’immigrazione. Serve un’Europa capace di contribuire alla riduzione dei conflitti e alla costruzione della pace nel Medio Oriente. Servono risorse per le politiche di cooperazione, ad oggi sostanzialmente ridotte al lumicino, al di la’ dei messaggi propagandistici.

Insomma è necessario mettere in campo una iniziativa articolata e complessa. Tutto quello che rimane nel quadro dell’emergenza (anche quando contribuisce al salvataggio di molte vite umane come nel caso della missione Mare Nostrum) è del tutto inadeguato. In attesa della prossima strage di innocenti.