Bilancio della Camera dei Deputati, tra risparmi, spese e un po’ di demagogia
L’intervento in aula.
Grazie, signora Presidente. Io vorrei fare un ragionamento, il più possibile pacato, anche perché ritengo che i 47 milioni di euro che la Camera quest’anno ha risparmiato, più i 50 milioni di euro in meno di dotazione finanziaria che ha chiesto allo Stato e che quindi hanno comportato nei fatti un risparmio di 97 milioni di euro e su tre anni addirittura di 270 milioni di euro, sono frutto del lavoro di molti. E io penso che il MoVimento 5 Stelle abbia dato un contributo innegabile.
Sbaglia chi magari si rifugia nella difesa dello status quo per negare un’evidenza: il MoVimento 5 Stelle ha delle istanze che sono valide, ai fini anche di un’autoriforma del Parlamento. Però questo, cari amici del MoVimento 5 Stelle, verso i quali ho tanta simpatia umana, non può consentirvi di fare delle proposte che non hanno un valore effettivo, al di là di quello propagandistico.
Io sono un cultore dalla materia nel campo del finanziamento e dei costi della democrazia e, quindi, ho letto da molti mesi, con grande serietà, perché vi ritengo persone serie, i vostri rendiconti. Sono andato a vedere analiticamente e ho visto, cari colleghi, che le vostre restituzioni nell’ultimo mese sono, senza fare nomi, di 1.677 euro, 3.078 euro, 2.962 euro, 1.471 euro, 3.700 euro, 4.800 euro, 1.700 euro, ancora 1.700 euro, 1.146 euro. Insomma, io ho fatto una media, anche sulla scorta dei vostri assegni, di circa 2 mila euro al mese. Nei vostri rendiconti si dice: 3.200 euro è il mio stipendio. Benissimo. Poi andiamo alla voce rimborsi, che sono 8.186 euro e togliamo i 1.845 euro che devono essere rendicontati, secondo però i criteri della Camera, e arriviamo a circa 6 mila euro. E ho visto che, oltre ai 3.200-3.300 euro che prendete dallo stipendio – lo stipendio netto di ognuno di noi è 5 mila euro, lo ricordo –, ci sono i rimborsi. C’è chi ha speso 8 mila euro, chi 7 mila, chi 6 mila, chi 6.500
Ho visto i rendiconti…no, no, no, no, no, io sto facendo un discorso serio, non voglio assolutamente strumentalizzare questa vicenda. Voglio dialogare, capire. Allora, ho visto chi è di fuori Roma: 800, mille, 1.200, 1.500 euro per l’alloggio; le spese di telefono, 200 euro; il taxi: in alcuni casi ho visto 900 euro di taxi, 1.100 euro di taxi. Ho visto il vitto, pranzi e cene: 800, 900, mille euro al mese. Alla fine, tra i circa 1.600-1.700 euro che restituite dall’indennità e quello che restituite dai rimborsi che prendiamo, arriviamo a queste cifre di, ripeto mediamente, 2 mila. Allora, cari colleghi, voi non è che prendete 3.200 euro; voi prendete 3.200 euro più circa 5,6,7 mila euro
Queste sono le cose…no, no, no. Questi sono i fatti. Allora, cari colleghi, versate a questo fondo 2 mila euro. Io penso che anche sul fondo micro-credito a 5 Stelle dobbiamo essere molto chiari. Il Parlamento vi ha consentito con una legge, a cui avete votato contro, la legge n. 98 del 2013, di poter versare i vostri contributi a questo fondo. Questo fondo è generale, il vostro è un «sotto fondo», di questo fondo complessivo che riguarda l’erogazione di prestiti alle piccole e medie imprese – è un fondo di garanzia che sviluppa miliardi di euro di finanziamenti. Voi avete concorso a questo fondo, che non è il «fondo microcredito» del MoVimento 5 Stelle, ma è un fondo di garanzia statale a cui voi avete dato il contributo con i 10 milioni versati l’anno scorso, dello 0,076 per cento
Allora, cari colleghi, non inventiamoci le cose, ma confrontiamoci: se c’è da assumere delle decisioni le assumiamo, ma non dite che i miliardi di euro che lo Stato italiano dà alle piccole e medie imprese è il Fondo microcredito 5 Stelle. Non è vero, voi date un contributo, noi lo diamo per altri versi. Noi versiamo un po’ di più di voi, noi versiamo 3.500 euro al mese
Nella mia città, Pescara, c’è una scuola popolare – ho concluso – in cui diamo ripetizioni gratuite alla povera gente e lo facciamo.
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Emanuele