Cambiare verso per davvero. L’Italia si liberi delle politiche di austerità
All’inizio era la crisi economica mondiale che attraversava come uno tsunami diverse parti d’Europa, e contro questa crisi tutti i governi europei ed italiani, a cominciare da quello Berlusconi, e quelli delle larghe intese, hanno reagito mettendo in campo le ricette dell’austerity: siccome c’è la crisi non possiamo finanziare come un tempo il sistema di welfare, non ci possiamo più permettere il lusso di far vivere determinati diritti sociali. Si è prodotto un generale impoverimento, soprattutto di alcune fasce della popolazione il ceto medio, gli anziani, i giovani che vivono nella deriva della precarietà.
Questo impoverimento, che avrebbe dovuto essere la cura necessaria per guarire l’ammalato, si è dimostrato la medicina che uccide l’ammalato. Non si può far crescere l’economia togliendo reddito. Non si può restituire una speranza di crescita e di occupazione se non si fanno delle politiche espansive, delle politiche specifiche per dare lavoro.
In più i comuni e le regioni, sottoposte alle angherie del Patto di Stabilità, sono in una condizione di soffocamento, hanno i soldi e non li possono usare per dare lavoro. E’ la povertà che produce la povertà .
E la povertà non è una buona ricetta per combattere il debito pubblico, che in Italia aumenta.
Allora, il Pil crolla, il debito aumenta, siamo di nuovo in area recessione: forse qualcuno dovrebbe dire a coloro che comandano a Roma e a Bruxelles che e’ giunto veramente il momento di cambiare verso.
Cambiare verso significa liberarsi dalle politiche dell’austerity, dare ossigeno e non mettere in apnea gli italiani
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