Camera: protesta SI-M5S contro legge su acqua. Pellegrino: una legge contro la volontà popolare, rafforzati i privati nella gestione dei servizi
I deputati e le deputate di Sinistra Italiana durante il voto finale alla legge sull’acqua per manifestare il loro dissenso hanno protestato in Aula a Montecitorio sventolando le bandiere del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua Bene Comune.
La gestione dell’acqua deve essere pubblica come chiesto a gran voce da milioni di cittadini con il referendum del 2011. L’acqua è un bene comune, un diritto universale. Sinistra Italiana è contraria alla privatizzazione della gestione. L’acqua deve rimanere pubblica perché solo il pubblico è in grado mettere in atto quel processo virtuoso tra tariffe, spese di gestione e servizio. Il privato, concludono i deputati di Sinistra Italiana, invece cerca solo profitti.
«Rendere nuovamente pubblico il servizio idrico: questa la volontà popolare, l’obiettivo del Forum nazionale dei movimenti per l’acqua e l’intento di 125 deputati che hanno redatto il testo originario del progetto di legge, con il voto di oggi distorto e mutilato dal Partito Democratico, che non solo non ha avuto nemmeno il pudore di presentare un proprio disegno di legge ma ha vanificato persino il lavoro di quei deputati PD che avevano fatto parte del Gruppo interparlamentare e che sono stati firmatari della proposta per garantire al popolo sovrano l’acqua bene comune». Lo dichiara l’onorevole Serena Pellegrino (SI/SEL), vice presidente della commissione Ambiente a Montecitorio, che oggi alla Camera dei Deputati ha presentato la dichiarazione di voto sul progetto di legge per l’acqua pubblica.
«L’intervento demolitore del Governo e della maggioranza, emendamento su emendamento, rende questo strumento legislativo inutile a garantire che nessuno possa lucrare sulla gestione dell’acqua.
Ma la risosra idrica, per essere considerata veramente un bene comune e un diritto umano universale, deve essere gestita da un ente pubblico. Pubblico vuol dire dei cittadini, delle comunità locali, non certo delle società di capitale quotate in borsa».
«E’evidente – conclude Pellegrino – quale sia il modello di Stato che ispira questo Governo: una suddivisione in settori dove la gestione di tutto è delegata alle SPA, dove tutto diventa merce, dove la gestione dell’acqua invece di essere un servizio pubblico locale “privo di rilevanza economica”, come avevamo scritto nel progetto originario, è diventata un servizio pubblico locale di interesse economico generale. Parole che evocano immediatamente il meccanismo delle compensazioni o delle royalties elargite dai concessionari che si prendono i beni della collettività, ci lucrano sopra e concedono le briciole ai cittadini».
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