Cannabis terapeutica. Romanelli (SEL): “Presentate in Consiglio Regionale le novità per i malati toscani”
Presentate in Consiglio Regionale le novità riguardo all’utilizzo della cannabis terapeutica in Toscana a seguito del nuovo regolamento attuativo. Erano presenti i Consiglieri Mauro Romanelli, Enzo Brogi e Monica Sgherri, il dott. Antonio Panti, Presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, il dott. Nunzio Santalucia, medico tossicologo, e una rappresentanza di pazienti toscani che utilizzano derivati della cannabis per le proprie patologie.
“Questo regolamento, che applica la legge sulla cannabis terapeutica e frutto della collaborazione e dell’impegno delle Istituzioni, dei medici e delle associazioni dei pazienti, colloca la Regione Toscana all’avanguardia nel panorama dei sistemi sanitari europei per quanto riguarda la possibilità per i pazienti di avere accesso alle cure che utilizzano i farmaci a base di cannabinoidi” dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli.
“Nel dibattito scientifico internazionale l’utilizzo dei farmaci derivati dalla cannabis sta trovando sempre più possibili applicazioni: esso, infatti, può consentire di ridurre significativamente, e in alcuni casi addirittura di sostituire, terapie “tradizionali” che presentano effetti collaterali molto forti e potente assuefazione”. “Molti pazienti, tra cui quelli presenti oggi alla conferenza – continua Romanelli – che assumono farmaci derivati dalla cannabis riferiscono un miglioramento della salute, con maggiori livelli di soddisfazione personale e sociale e aumentata autonomia”.
“In Toscana così ora si può farsi prescrivere gratuitamente sia un preparato come il Sativex, utile contro i dolori spastici della sclerosi multipla, sia prodotti galenici in caso di chemioterapie, sindrome di Tourette, dolori neuropatici”. “Resta poi sempre ovviamente la possibilità, seppure non gratuitamente, di farsi prescrivere dai medici curanti derivati della cannabis per altre patologie, come l’asma e il glaucoma, per cui, pur non essendoci ancora una riconosciuta letteratura scientifica, l’esperienza e l’aneddotica medica ne riconoscono la possibile efficacia”.
“Mi auguro che siamo finalmente giunti a uno spartiacque importante che ponga fine alla scarsa informazione e all’ostracismo nei confronti di queste terapie: lo dobbiamo alle tante persone che soffrono e possono trarne un reale giovamento, lo dobbiamo alla nostra collega Alessia Ballini che iniziò la battaglia in Toscana” – termina l’esponente di SEL.