Caorle tra cemento e intimidazioni
Il 23 dicembre 2013 il consiglio comunale di Caorle ha stralciato dal nuovo programma di governo un passaggio concordato nelle precedenti riunioni della giunta. In quel passaggio si faceva riferimento alla possibilità di rivedere l’intervento urbanistico delle cosiddette “Terme”, un piano edilizio che per l’Osservatorio ambiente e legalità dell’associazione Legambiente rappresenta “una speculazione di 240 mila metri cubi”, a ridosso del centro storico della cittadina veneziana.
I consiglieri comunali Marco Favaro e Alessandro Borin hanno denunciato un fatto gravissimo: dietro alla decisione della giunta ci sarebbero pesanti minacce, anche di morte, indirizzate a loro – sostenitori del passaggio stralciato dal programma – e allo stesso sindaco.
Alcuni episodi avvenuti a Caorle nel corso dell’ultimo anno e mezzo – come l’attentato incendiario a due auto della polizia municipale nel giugno del 2013 – suscitano ulteriore preoccupazione. E si accompagnano alla consapevolezza che anche il litorale veneziano, oggetto negli ultimi anni di un’intensa attività di cementificazione, è finito nelle mire delle organizzazioni criminali, in particolare della camorra.
Per questo, oggi come deputato di Sel ho depositato una interrogazione per chiedere ai ministri degli Interni e dell’Ambiente che facciano chiarezza sulle minacciate ricevute e denunciate dai consiglieri Marco Favaro e Alessandro Borin.