Carmela Cenicola ritira la candidatura. Sel: la politica deve andare il buon esempio di serietà e rigore
Carmela Cenicola, candidata nella lista ‘Noi a sinistra per la Puglia’ promossa dal presidente della Regione uscente, il leader di Sel, Nichi Vendola, e schierata con Michele Emiliano, ha deciso di ritirarsi. Lo annuncia lei stessa in una nota dopo l’articolo apparso questa mattina su Repubblica in cui si rivela che la candidata è la sorella di un killer della malavita foggiana.
La decisione di Cenicola avviene dopo che il segretario pugliese di Sel, Ciccio Ferrara, il senatore Dario Stefano e Guglielmo Minervini a nome della lista ‘Noi a Sinistra per la Puglia’ le hanno chiesto “un atto di responsabilità”.
“Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la famiglia Cenicola – affermano – erano a noi sconosciute fino a quando non le abbiamo apprese dalla stampa stamattina. Pur restando fermamente garantisti, nel caso di processi in corso e tanto più dinanzi ad una sentenza di assoluzione, riconosciamo una possibile nostra disattenzione nell’aver accettato la sua proposta di candidatura nelle nostre liste. Carmela Cenicola è estranea a qualsiasi vicenda giudiziaria e tuttavia per ragioni di opportunità non avrebbe dovuto far parte della nostra squadra”.
“Siamo convinti – proseguono Ferrara, Stefano e Minervini – che la politica debba essere sempre la prima a dare il buon esempio, a partire da una rigida selezione dei candidati e delle candidate, anche da un punto di vista della opportunità. La nostra diversità passa anche da questo: dal riconoscere gli errori quando si sbaglia e provare a porvi rimedio immediatamente. Affrontiamo questa vicenda nel l’unico modo in cui il nostro partito sa fare, con serietà e rigore, chiedendo un atto di responsabilità a Carmela Cenicola faccia un passo indietro e ritiri la propria candidatura al consiglio regionale pugliese dalla lista Noi a Sinistra per la Puglia”.
Dal canto suo Cenicola spiega in una lettera: “Un articolo del giornale La Repubblica rischia di essere strumentalizzato a ignobili fini politico-elettorali: denigrare persone che stimo e danneggiare la lista nella quale sono candidata per le imminenti elezioni regionali. Ritiro pertanto la mia candidatura. Chiedo scusa per tale gesto ai miei compagni di lavoro, a quelli che hanno riposto fiducia in me e che tanto si sono adoperati per propormi. Pensavo che l’aver dedicato una vita al lavoro, l’essere uscita indenne da procedimenti penali fossero sufficienti per godere appieno dei diritti civili e per essere degna di rappresentare gli interessi dei lavoratori nelle Istituzioni politiche. Devo amaramente constatare che non per tutti è cosi. Resta comunque immutato il mio impegno a difesa dei loro interessi”.
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