Caro Pd, sul ddl e sullo sciopero della scuola #fattiladomandagiusta
I ‘gufi’ della buonascuola oggi hanno svuotato le scuole e riempito le piazze e le strade d’Italia: lavoratori della scuola, studenti e famiglie che chiedono di investire nella scuola pubblica, laica e democratica, e nel diritto allo studio per tutte le cittadine e cittadini del Paese, come stabilito dagli articoli 3-33-34 della nostra Costituzione. Il Pd risponde alle piazze con slide tardive ed equivoche che risponderebbero alle critiche, pressoché unanimi, rivolte al ddl: una risposta tardiva perché per mesi governo e maggioranza hanno rifiutato il confronto con il mondo della scuola e della ricerca pedagogica, equivoca perché ancora una volta il PD gioca con le parole e occulta la sostanza della cosiddetta ‘riforma’, che resta inalterata nonostante gli emendamenti.
Le slide sono presentate con l’hashtag #vogliosapere, come se i 500mila oggi in piazza non sapessero leggere. Gli rispondiamo #fattiladomandagiusta. Quante risorse alla scuola pubblica? Troppo poche e un ulteriore regalo alle private. C’è il diritto allo studio, nel Paese dei Neet e della dispersione scolastica al 17%? No, non c’è. Si assumono i precari docenti e ata come promesso e come stabilito da una direttiva europea e dalla legge dello stato? No, ancora nessuna certezza per precari dopo tante false promesse, e nulla per gli ata. Davvero il dirigente sindaco sceglie i neoassunti e ‘premia’ i docenti con criteri del tutto soggettivi? Sì, cancellando criteri trasparenti ed imparziali, svuotando la contrattazione di Istituto e il ruolo del collegio docenti, con un’evidente svolta autoritaria che mette a rischio la libertà d’insegnamento sancita dalla Costituzione
E al PD, oltre a #fattila domanda giusta diciamo #dattilarispostagiusta: non votare il ddl buonascuola.
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Giovanni Nappi
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