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Lunedì, 15 settembre 2014

Chiusa la festa di Sel a Palermo. Vendola: il divario tra nord e sud persiste. Basta con le politiche di austerità.

palermo

Claudia Fusani e Tommaso Labate hanno coordinato una doppia intervista a Nichi Vendola, per l’ultimo dei 9 giorni in cui erano previsti i festeggiamenti, che si sono susseguiti rispettivamente dal 5 al 14 settembre. Ieri gli ex giornalisti dell’Unità si sono impegnati ad orchestrare e strutturare le proprie domande al Presidente della Regione Puglia in una serie mirata di temi che hanno coinvolto riflessioni su ogni genere di politica, da quella regionale a quella nazionale, sino alla situazione europea.

«Un’ Europa che si candida al suicidio» ha esordito Nichi Vendola nel descrivere la situazione comunitaria.  Il 1991 c’è stata la guerra in Iraq. Tutto ha avuto origine da lì», sembra infatti che il riscontro delle motivazioni insite nel degrado europeo, a detta del presidente della Puglia, siano strettamente connesse con il disorientamento che persiste nel mappamondo odierno che in bilico si trova continuamente coinvolto da minacce di mutamenti geografici proprio a causa di una scelta dell’Europa che «ha imboccato la via militare, invece che quella politica».

Mentre l’orizzonte dell’intervista si sposta sulle questioni italiane, Vendola parla della sinistra, di ciò che oggi rappresenta e come questa si sia radicalmente allontanata da quelli che dovrebbero essere i propri ideali, «è a un bivio» – commenta infatti – «Deve cambiare verso, cambiare politica economica e sociale, guardare all’individuo con i diritti e alla persona con le religioni». Il dibattito si è poi spostato sul tasto dolente della relazione nord – sud Italia.

La persistente discriminazione che continua a manifestarsi è implicita per tutto il monologo di Vendola, ma diventa indiscutibilmente palese attraverso una denuncia verbale che sembra incapace di evitare, «la situazione è confusa in Italia, ma in Sicilia è barocco e rococò» – commenta – «il problema è che se qualcosa di negativo succede al nord, lo si dice con difficoltà, mentre al sud lo si evidenzia con facilità».

Diventa così argomento di discussione una situazione che troppo spesso viene ignorata o addirittura negata, quella di un’unità geografica che è sempre rimasta tale, limitatamente territoriale con tutte le differenze che alterano la continua disparità, frutto di una consistente disgregazione popolare, di cui si necessita quanto meno prendere atto per potere intraprendere la via di risoluzione di un problema frutto di un contrasto essenzialmente mentale di ardua esplicazione.

«Oggi a Palermo per festa di Sel, ma sabato 4 ottobre tutti e tutte a Roma a manifestazione nazionale in piazza Santi Apostoli, per una nuova politica economica e per dire basta ai fallimenti dell’austerità» ha concluso Vendola lanciano la manifestazione nazionale di Sel.

«Saranno con noi a Roma – prosegue il leader di Sel – ed interverranno tanti esponenti della sinistra italiana, della cultura, di movimenti e di sindacati perché il Paese cambi verso davvero, al di là delle parole Nell’ultimo anno e mezzo i governi Letta e Renzi hanno messo in campo una politica economica nel segno della continuità con quella del governo Monti e con quella della Commissione Europea: la politica dell’austerità. Una politica – ha chiuso Vendola – incompatibile con la fuoriuscita dalla drammatica crisi economica e sociale, e con la necessita’ di un rilancio della crescita e del lavoro»

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