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Lunedì, 21 dicembre 2015

Ci siamo! Incontriamoci a Roma dal 19 al 21 febbraio. Per la sinistra di tutte e tutti

Rosso

E’ il tempo di cambiare, di mettersi in gioco senza paura. La convocazione non ha firme, né proprietari. E’ di tutti quelli che vogliono cambiare tutto e che non si arrendono. Come la Sinistra che vogliamo. Usiamolo liberamente, copiamolo, condividiamolo, diffondiamolo. Per la sinistra di tutte e tutti.

Nelle ore in cui Podemos lancia la sua sfida per l’alternativa, un gruppo di persone appartenenti a realtà politiche e sociali, ha scritto questo testo e lo ha messo a disposizione in rete a chiunque ne riconosca l’utilità. 

Aderisco  a questo appello e lo sosterrò  per costruire la nuova forza di alternativa di cui ha bisogno il paese. 

 

PER LA SINISTRA DI TUTTE E TUTTI

 

Incontriamoci

Incontriamoci il 19, 20 e 21 febbraio a Roma per ridare senso alla parola “politica” come strumento utile a cambiare concretamente le nostre vite. Incontriamoci per organizzarci e costruire un nuovo soggetto politico, uno spazio aperto, democratico, autonomo.

Non è un annuncio. È una proposta.

Non sarà un evento cui assistere da spettatori.

Non ti chiediamo di venire a riempire la sala, battere le mani e chiacchierare in un corridoio come accade di solito in queste assemblee.

Mettiamoci in cammino per condividere un processo e costruire insieme un nuovo progetto politico innovativo e all’altezza della sfida. Un progetto alternativo alla politica d’oggi, svuotata e autoreferenziale, che ritrovi tanto il legame con la propria storia, quanto la capacità di scrivere il futuro.

L’obiettivo

È ora di cambiare questo paese e le condizioni di vita di milioni di persone, colpite dalla crisi e dalle politiche neoliberiste e di austerità, svuotate della capacità di immaginare il proprio futuro. Vogliamo costruire un’alternativa di società, pensata da donne e uomini, fatta di pace e giustizia sociale e ambientale, unici veri antidoti per fermare le destre e l’antipolitica, il terrore di Daesh, i cambiamenti climatici. Serve una netta discontinuità con il recente passato di sconfitte e testimonianza, per metterci in sintonia con le sinistre europee che indicano un’alternativa di lotta e speranza. Dobbiamo metterci in connessione con il nostro popolo, con i suoi desideri e le sue paure, con le centinaia di esperienze territoriali e innovative che stanno già cambiando l’Italia, spesso lontani dalla politica.

Bisognerà cambiare molto: redistribuire le ricchezze e abbattere le diseguaglianze sociali e di genere, costruire un nuovo welfare e eliminare la precarietà, restituendo dignità al mondo del lavoro. È ora di cambiare il modo in cui si produce e quello in cui si consuma, il modo in cui si fa scuola e formazione, le politiche per accogliere. Intendiamo difendere la Costituzione e i suoi valori, per difendere la democrazia.

Il governo Renzi e il PD vanno in una direzione diametralmente opposta e ci raccontano che non c’è un’alternativa. Per noi invece non solo un’alternativa è possibile ma è necessaria ed è basata sui diritti, sull’uguaglianza, sui beni comuni.

Dobbiamo organizzarci. Organizzare innanzitutto la parte che più ha subito gli effetti della crisi, chi ha voglia e bisogno di riscatto, di cambiamento, chi non crede più alla politica; lottando tanto nelle istituzioni quanto nella società. Una forza politica, non un cartello elettorale, che si candidi a governare il paese per cambiarlo e che lo faccia con un profilo credibile, in competizione con tutti gli altri poli esistenti.

 

Partecipa

Probabilmente ti starai facendo alcune domande: “come funzionerà il nuovo soggetto?”, “come si chiamerà?”, “quale sarà il suo programma?”, “è possibile innovare la forma partito?”, “chi sarà il suo o la sua leader?”, “c’è davvero bisogno di un leader? E, se sì, come verrà scelto?” A queste e tante altre domande la risposta è semplice e per questo rivoluzionaria: lo decideremo insieme.

Partecipiamo a questo percorso come persone, “una testa un voto”, riconoscendogli piena sovranità. Abbiamo bisogno di una sinistra di tutti e di tutte: non un percorso pattizio, ma una nuova forza politica che nasca dalla partecipazione diretta di migliaia di persone.

Cambiamo la politica, innoviamo le forme della democrazia, diamo la parola ai cittadini, attraverso una piattaforma digitale per il confronto, la codecisione, la cooperazione e l’azione. Ma non basta: serve restituire protagonismo alla vita dei territori attraverso una campagna di ascolto con assemblee per connettere percorsi e conflitti, scrivere collettivamente il nostro programma, la nostra idea di società, la strada per il cambiamento.

Invitiamo tutti e tutte a partecipare, a rimescolare ogni appartenenza, a mettersi a disposizione, fino allo scioglimento delle forze organizzate, sapendo che solo un cammino realmente inclusivo può essere la strada per coinvolgere i tanti che purtroppo sono scettici e disillusi. Sarà importante l’impegno dei rappresentanti istituzionali a tutti i livelli a mettersi al servizio del processo, agendo da terminale sociale.

Non vogliamo raccogliere solo le istanze dei singoli, ma anche quelle di tutte le esperienze collettive, le reti sociali, le forze sindacali, l’associazionismo diffuso, i movimenti, che in questi anni hanno elaborato e realizzato proposte concrete ed efficaci.

Per questo ci mettiamo in cammino. Non siamo i proprietari di questo percorso, e questo documento non ne vuole determinare gli esiti: proponiamo un obiettivo (costruire un nuovo soggetto di alternativa), un metodo (un cammino fatto di assemblee territoriali e di una piattaforma digitale, adesione individuale, piena sovranità), una data di partenza. Da quella data in poi, sarà chi deciderà di partecipare a indicare la rotta. Cominciamo un viaggio che sappia cambiare noi stessi e il mondo che ci circonda. Mettiamoci in cammino.

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Commenti

  • Guido Conti

    Beate/i quelle/i che avranno tempo e denaro per stare a Roma 3 giorni…Quanto denaro ci mettono i parlamentari e i partiti per ospitare le masse desiderose di cambiamento? Forse sarebbe meglio prima camminare molto sui territori, magari sciogliere quanto prima quel che c’è e poi magari andare a Roma….Ancora una volta pare un’operazione dall’alto….ma forse sono io che pensando alle elezioni amministrative, nazionali si potrebbe dire, penso alle cadreghe che si sperano di conquistare per avere un reddito certo….L’autoreferenzialità si combatte con il suo contrario….Il coraggio si vede dalle azioni politiche e non dagli annunci….Le 3 righe finali sono un gran bel viatico dichiarativo ma temo siano foriere nuovamente di una falsa partenza……Un saluto speranzoso!

  • Francesco Virgilii

    Ci saró in rappresenta dell’ANCODAS ( Associane Nazionale Contro Il Danno Sociale). Saremo in tanti per dare, in rappresentanza del mondo del disagio un contributo importante.

  • Mauro Cioffari

    Ci sarò!

  • Gabriella

    Ci sarò e vorrei rispondere a Guido. Sul territorio ci stiamo già muovendo, almeno a Roma. E’ più di un mese che ci incontriamo sia a livello cittadino che nei municipi. Abbiamo il dovere, questa volta più delle altre, di far funzionare le cose. Se ci mettiamo tutta la passione di cui siamo capaci e le energie di cui disponiamo possiamo farcela. Buon Anno

  • mariosi

    Va tutto bene.anche se in tempo di crisi nera 3 giorni sono troppi per costi.
    Anche questa storia di riproporre costantemente questo termine sinistra e’ fuori dai tempi,visto che continuamente citiamo Podemos.
    Rimane questo un inutile regalo ad altri.La sinistra deve essere nei fatti:se non usciamo da questo recinto,da questa inutile riserva indiana continuiamo su una strada di appartenenza ,presunta ,ma ci facciamo inutilmente connotare per la minorita’.Ma possibili che non riusciamo a trovare aggettivi nuovi ,nuovi modi di dialogo,nuove frontiere ?
    Ma insomma un po’ di coraggio, di idealita’ ;facciamo movimento alfine!

  • mariosi

    LAVORO ,DIRITTI E LIBERTA’

  • Francesco

    Vendola continua a fare scuola e a “plagiare” i giovani “” ruspanti”.
    Si continua a coniugare la parola “Sinistra” con gli aggettivi e gli attributi più impensabili e stravaganti. Ora Fratoianni ci propone la sua perla: “sinistra di tutte e di tutti”. Quando l’allievo supera il maestro…
    La verità è che il nuovo soggetto nasce già defunto. Il progetto di ricomposizione di una sinistra degna di questo nome non può avere futuro se si richiede preventivamente lo scioglimento dei Partiti esistenti (specie se comunisti) mentre Sel si cautela ricostruendone uno suo (sinistra italiana) galvanizzato da qualche tardo transfugo dal PD e frutto di una fusione di due piccoli gruppi parlamentari.
    Le latenti pretese egemoniche di Sel sono ridicole e fuori dalla realtà della galassia organizzata e antagonista dell’italia attuale, vista la sua quasi scomparsa dai territori.
    Sel sopravvive ormai come riflesso della rappresentanza istituzionale, con militanti ” desaparecidos” in cerca di identità , o di qualcos’altro.

  • Dario Liotta

    Ma tutte queste pirlate insieme le hai pensate o le hai solo copiate?

  • Mimmo

    cercherò di venire a Roma,potrebbe essere la volta buona,e comunque voglio vedere e sentire e dire la mia.E’ tanto tempo che mi sento orfano di un progetto che marcia.
    Per chi ha problemi economici ad esserci,suggerisco che i compagni di Roma diano disponibilità ad ospitare.Anche questo è un modo per mescolare vissuti,scambiare idee. Un pò di coraggio.

  • redazione

    Va precisato che non è Fratoianni che parla, ma un documento proposto in rete. Liberi di condividere, aderire , partecipare..

  • Enrico Matacena

    francesco ma perchè le tue idiozie non vai a scriverle suol blog di beppe grillo ? O forse le hai copiate da lì ? O dal blog di salvini ?. Ma è mai possibile che un simile troll debba avere la possibilità di inquinare una pagina dove la gente discute seriamente ?

  • Renato

    Bellissima risposta.

  • renato

    Bellissimo progetto. Però … non è che ci ritroviamo l’ennesimo partitino di “Sinistra” al 2% destinato a dividersi in ulteriori rigoli alla prima discussione seria? Io credo che prima bisogna conoscere la rotta e la rotta secondo me è con il PD…almeno la parte migliore del PD che adesso è minoranza. Il nuovo progetto politico ha senso solo se apre al centrosinistra e a un dialogo costruttivo con il PD….altrimenti restiamo ai margini e diamo voti alle destre vecchie e nuovo (M5S)

  • Ludovico Basili

    aderisco a questo appello dove ci vediamo
    per organizzare?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Se c’è qualcosa in cui le forze di sinistra (rappresentanti ed elettori) sono sicuramente d’accordo, è lasciare questo PD da solo. D’altronde, già ora sta governando senza Sel, grazie al premio di maggioranza ottenuto grazie a Sel. Nessuno vuole fare il portatore d’acqua a questo partitaccio di destra, amico dei padroni e ladro di democrazia.
    Ma ancora non si è capito che il PD non vuole alleati, ma solo i loro voti, per distruggere il paese?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Caro Francesco, non capisco cosa contesti stavolta. La costituzione di un partito di sinistra più ampio, capace di intercettare il voto di sinistra degli italiani, è un obiettivo di Sel già in tempi non sospetti. Naturale che, in questo periodo di finte sinistre (che nascondono le peggiori destre), si persegua questo obiettivo con più fretta. Non si richiede “lo scioglimento dei Partiti esistenti”, ma la fusione in un soggetto unitario, e Sel non “si cautela”, ma da il buon esempio mettendosi in discussione per prima. Le “pretese egemoniche di Sel” personalmente non le vedo, ma anche se ci fossero, parliamoci chiaro, che ci sarebbe di male? Chi dovrebbe averla l’egemonia, due deputati in croce venuti dal PD, o qualche partito comunista con lo zero virgola di consenso? Se Sel è il più grande partito di sinistra d’Italia (per quanto sia sconsolante, visto il suo stesso modesto consenso), che male ci sarebbe se volesse avere “peso” nel nuovo soggetto, ammesso e non concesso che lo voglia avere davvero?

  • ابن بطوطة

    Era ora, è almeno dal 2009 che si doveva fare: sciogliere i partiti e farne UNO nuovo.

  • Francesco

    Le premesse del soggetto unico di cui si parla non rimuovono nessuna delle cause che hanno determinato (dallo scioglimento del PCI) le divisioni e lo spezzettamento delle forze di alternativa al sistema del Capitale.
    Se gli attori in gioco si uniscono solo sulla base di alcuni e generici punti programmatici, tanto vale costruire un Fronte Unitario per le prossime amministrative (una testa, un voto) e in seguito, se possibile, per quelle politiche.
    Ora come ora, non vedo le condizioni per il Partito Unico della Sinistra.
    Il progetto in fieri fa leva sul volontarismo di alcuni dirigenti e militanti ma senza il respiro dell’orizzonte strategico. Privilegia l’aspetto della moltiplicazione dei voti mentre è prioritario organizzarsi e battersi nella società per rovesciare gli attuali rapporti di classe.
    Francesco, il primo.

  • Francesco

    Questa è l’ultima volta che perdo tempo a replicare a un tuo post.
    Qualche tempo fa, Detestor ti invitava a non confondere capra e cavoli, e di considerarmi un compagno a tutti gli effetti, anche se con opinioni diverse.
    Ti invito per l’ennesima volta a non attribuirmi appartenenze che non mi sono proprie. Se fossi un frequentatore di questo sito sprovvisto di paraocchi, avresti capito da tempo che con il grillismo non ho niente in comune.
    Francesco, il primo.

  • Doriano Simeoni

    Quello che conta adesso è far crescere un partito della sinistra capace di aggregare il consenso di chi più ha sofferto durante questa lunghissima crisi e di riportare al voto tanti e tante di sinistra che delusi, non votano più da diverse elezioni. Il PD di Renzi va lasciato solo con Alfano a fare le politiche della destra e solo quando sarà morto il “renzismo” possiamo tornare a parlare di Sinistra-Bene comune.

  • Francesco

    ULTIMORA.
    Ieri, martedì 22 dicembre , l’ assemblea di Sel ha rispedita al mittente la lettera aperta di Citati e Ferrero che invitava a uscire dalla logica del “centrosinistra” e di presentare una lista autonoma alle prossime amministrative. Fatto grave in un momento in cui si pensa di costruire il “Partito unico della Sinistra”.
    I dirigenti di Sel , spiace dirlo, stanno sempre col piattino in mano nella sala d’aspetto del PD, nascondendosi dietro la retorica dei sindaci -‘arancione, e adottando la politica Andreottiana dei due o più fornì.

  • Francesco

    Corretto: Civati anziché Citati.

  • Francesco

    Intanto a Milano Sel va col PD renziano, rifiutandosi di costruire una lista alternativa con Civati (Possibile), Ferrero (PRC), Altra Europa.Non mi sembra un buon viatico per il futuro “Partito Unico” della Sinistra.
    Francesco, il primo.

  • Francesco

    Sono farina del mio sacco, da agricoltura bio-dinamica, se te ne intendi…

  • Claudio Degl’Innocenti

    Bene. In cammino guardando ai nuovi orizzonti che si aprono in Europa e non solo. Perchè, per esempio,
    dopo aver imbarcato le repubbliche baltiche è tempo di rivolgerci a
    quelle che affacciano sul Mediterraneo. Ce lo chiedono le forse di sinistra che si stanno rafforzando nel sud europeo: muoviamoci prima possibile. Peccato però che per
    qualcuno, a Milano, l’orizzonte vada dal divano del proprio salotto alla poltrona
    di palazzo Marino.

  • Alberto aka Jordi

    Ciao Detestor , buon natale
    Gli auguri preferisco farteli qui , sul tuo territorio
    :)

  • Francesco

    Dopo Milano, Bologna, Cagliari continuano ad arrivare notizie da altre città e piccoli Comuni della deriva politica di Sel, impantanata in maniera irrimediabile nella palude del “centrosinistra”. Questi compagni di strada, cariati fino all’osso dal almeno 6 anni dalla nefasta ” weltanschauung” vendoliana “, sono incapaci di concepire una qualsivoglia alternativa di sinistra, una strada che li liberi dall’abbraccio mortale del PD.
    L’appello che circola sul web (apparentemente ” anonimo”) di “la sinistra di tutte e di tutti” dopo il fallimento dell”assemblea generale di gennaio, è denso di equivoci. C’è un socio occulto (Sel alias SI) che traccheggia sottobanco per garantirsi il fabbisogno di cadreghe con lo stile classico e collaudato del “marketing”.
    In questo panorama si disperdono le ceneri del Partito unico della Sinistra.
    Che tristezza!

  • Francesco

    Avvertenze! Gli “spray”si agitano prima dell’uso.
    Indi, si consiglia di irrorare abbondantemente le stanze dei Municipi.

  • Francesco

    Già visto e sentito. Dov’è la novità? Stringi stringi è la base su cui è nata Sel dopo la scissione dal PRC: “sinistra larga e moderna, non ideologica”. Con queste premesse da ” tessuto-non tessuto”, Sinistra Italiana (o chi per esso) finirà come Sel nelle terre di mezzo, cannibalizzata dal Partito della Nazione.
    Proviamo invece a costruire un Partito di classe (minoritario, certo, per ora) che non si limiti a chiedere solo voti, ma capace di incunearsi nelle contraddizioni sociali e di sollecitare i lavoratori alla lotta costante per andare oltre questa società cinica e benedetta dal Dio denaro. Quella lotta di classe che i padroni stanno esercitando in maniera unilaterale su tutte le latitudini, a scapito degli oppressi.
    Solo un Partito siffatto può unificare tutte le sinistre che hanno a cuore gli interessi del proletariato e delle altre classi subalterne.

  • Francesco

    Sel ha già preso dal PD quel che c’era da prendere: quattro transfughi che in un passato recente hanno sostenuto i governi Monti e Letta.
    Il partitino in fieri non è proprio al 2%.gli ultimi sondaggi danno S.I. (l’ossatura del “nuovo”) al 4 % circa. Il futuro non sembra roseo.
    Francesco, il primo.

  • Ludovico Basili

    Aderisco a questo appello, ne riconosco l’utilità. Ma chiedo, se possibile, che il processo di costruzione delle giornate sia aperto e partecipato. Dare un segno di cambiamento significa anche organizzare un momento collettivo per chi vuol dare una mano sia di tempo che di idee. Non so se si stanno svolgendo incontri, tavoli di lavoro in preparazione delle giornate del 19/20 e 21 chi li anima si preoccupi di organizzare una sorta di iTalk aperto in cui chi vuole in tre minuti possa dire che sinistra vuole. POi chi lavora all’organizzazione o ai tavoli dei contenuti, i promotori dell’appello, sapranno raccogliere quanto di utile emergerà. Partecipiamo dall’inizio. Si potrebbe fare per la fine di gennaio. È una proposta. Non ho altro luogo dove farla. Grazie

  • Ludovico Basili

    … dimenticavo. Naturalmente sono disponibile a dare una mano all’organizzazione della giornata proposta. Grazie

  • Sankara

    Io lo vedo come un ennesimo, ridicolo atto di superbia da parte di un partitino come SEL capace solo di farsi ridere dietro… praticamente da quando è nato!
    Salito in parlamento solo perchè in coalizione con il PD, ne è uscito praticamente subito per iniziare una sterile e mai più credibile opposizione, ormai tenuta in vita soltanto dalle televisioni che ancora si ostinano a parlarne. Sel non è che non esiste più: non è mai esistito! La leadership ieri (Vendola) come oggi (Fratoianni, che ho avuto il dispiacere di ascoltare dal vivo) è fatta di persone che desiderano solo un seggio in parlamento e tanti giornalisti attorno, basta ascoltarli per capirlo (oltre al fatto che Fratoianni sembra un cocainomane -spero sia solo lo stress ed il troppo caffè!-), la base nelle città come nei medi comuni è fatta da due gruppi, divisi da campi minati e filo spinato: da una parte SEL e dall’altra Rifondazione, ognuno con la certezza di essere “dalla parte giusta” quando di fatto fanno le stesse campagne -da sempre-, raccolgono le stesse (poche) firme -da sempre- e perdono le elezioni, presentandosi divisi (ovviamente, vedi Veneto) da sempre.
    Da che pulpito quindi “richiedere l’inevitabile scioglimento dei partiti”, quando palesemente Possibile in primis e il PRC in secundis non ci stanno?
    Ancora, da che pulpito “dare per scontato che la LEADERSHIP la dovrà avere SEL”? Per fortuna che si parla di un partito di sinistra hahahahahaha!!! Alla faccia del comunismo (ah già, lo rinnegate) i vostri -improbabili- elettori, in cui mi posso anche rispecchiare, vorrebbero proprio qualcosa di diverso dal concetto di “capo, leader, segretario-duce”, ma a quanto pare è l’ultima cosa a cui pensano quei quattro galletti che vi ritrovate in dirigenza. L’umiltà non ve l’hanno insegnata (non voi, poveri tesserati, ma la vostra dirigenza che decide sulle vostre teste senza mai cagarvi di striscio), ma nemmeno vi hanno insegnato ad accendere il cervello: mentre voi bisticciate per essere i più belli di tutti, l’assenza di un movimento radicale di peso consistente nei territori lascia spazio alle marce di FN, agli striscioni di Salvini, agli incendi nei centri di accoglienza ed alle minacce ai profughi: a destra un fronte compatto (Lega Nord 15%) e a sinistra il nulla! Meditate su quello che il vostro egocentrismo sta creando!!

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Carissimo, scusami il ritardo mostruoso, ma non ho praticamente usato la rete per due settimane. In ogni caso, auguri di buon 2016!

  • Alberto aka Jordi

    Figurati , nessun problema

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Uh, uh, quante buffonate in un solo commento. Vediamo di smontarle, punto per punto:
    “Salito in parlamento solo perchè in coalizione con il PD”: con il Porcellum, le soglie di sbarramento per i partiti non coalizzati è mostruosamente alta, senza coalizioni oggi avremmo solo PD, M5S e FI.
    “ne è uscito praticamente subito per iniziare una sterile e mai più
    credibile opposizione”: ti credo, la “coalizione di centro sinistra” si è messa a governare con Berlusconi, dico Berlusconi, che avrebbe dovuto fare? Scusaci tanto, se non facciamo schifo come il PD.
    “ormai tenuta in vita soltanto dalle televisioni
    che ancora si ostinano a parlarne”: sicuramente. Le TV sono monopolizzate da Sel e dalla sinistra, notoriamente. Sempre Vendola e Fratoianni in TV, pare che governino loro. Come no.
    “La leadership ieri (Vendola) come oggi (Fratoianni, che ho avuto il
    dispiacere di ascoltare dal vivo) è fatta di persone che desiderano solo
    un seggio in parlamento e tanti giornalisti attorno, basta ascoltarli
    per capirlo”: potresti spiegare a me, che non ho le orecchie, da cosa evinci questo desiderio? Puoi farci qualche esempio, o sono solo parole al vento le tue?
    “(oltre al fatto che Fratoianni sembra un cocainomane -spero sia solo lo stress ed il troppo caffè!-)”: a me Renzi personalmente pare un coglione, ma non lo ritengo certo un argomento valido per attaccare la sua politica, il fatto che invece tu pensi il contrario non fa che rendere ancora meno credibile la tua tesi.
    “la base nelle città come nei medi comuni è fatta da due gruppi, divisi
    da campi minati e filo spinato: da una parte SEL e dall’altra
    Rifondazione, ognuno con la certezza di essere “dalla parte giusta”
    quando di fatto fanno le stesse campagne -da sempre-, raccolgono le
    stesse (poche) firme -da sempre- e perdono le elezioni, presentandosi
    divisi (ovviamente, vedi Veneto) da sempre.”: ma che stai dicendo? La base di Sel è la base di Sel, quella di Rifondazione è quella di Rifondazione. Sono due partiti diversi, non è tanto difficile da capire.
    “Da che pulpito quindi “richiedere l’inevitabile scioglimento dei
    partiti”, quando palesemente Possibile in primis e il PRC in secundis
    non ci stanno?”: e che colpa ne ha Sel se questi due altri partiti non accolgono il suo appello? Mistero.
    “Ancora, da che pulpito “dare per scontato che la LEADERSHIP la dovrà avere SEL”?”: per il semplice fatto che è il partito che a sinistra raccoglie più consensi.
    “Per fortuna che si parla di un partito di sinistra hahahahahaha!!! Alla
    faccia del comunismo (ah già, lo rinnegate) i vostri -improbabili-
    elettori, in cui mi posso anche rispecchiare, vorrebbero proprio
    qualcosa di diverso dal concetto di “capo, leader, segretario-duce”, ma a
    quanto pare è l’ultima cosa a cui pensano quei quattro galletti che vi
    ritrovate in dirigenza.”: e che c’entra la sinistra e il comunismo? E comunque questa retorica di “capo, leader, segretario-duce” non so dove tu l’abbia vista, anzi, io vedo proprio il contrario.
    “L’umiltà non ve l’hanno insegnata (non voi, poveri tesserati, ma la
    vostra dirigenza che decide sulle vostre teste senza mai cagarvi di
    striscio), ma nemmeno vi hanno insegnato ad accendere il cervello:
    mentre voi bisticciate per essere i più belli di tutti, l’assenza di un
    movimento radicale di peso consistente nei territori lascia spazio alle
    marce di FN, agli striscioni di Salvini, agli incendi nei centri di
    accoglienza ed alle minacce ai profughi: a destra un fronte compatto
    (Lega Nord 15%) e a sinistra il nulla! Meditate su quello che il vostro
    egocentrismo sta creando!!”
    L’iniziativa di creare un partito unico della sinistra, che parte proprio da Sel, testimonia l’esatto contrario di quel che affermi in quest’ultimo paragrafo.

    Che vuoi dunque, Sankara? Se vuoi criticare, parti da dei dati di fatto, come per esempio fa Francesco qui, non da insulti beceri o da cose che esistono solo nella tua testa. Su questo sito si discute seriamente, non si viene a trollare. E’ mica il Fatto, qua.