Consulta, ancora una fumata nera, non tiene l’accordo Pd-Fi. Sel: ora riflettano prima di fare la stessa proposta
Confermato il nulla di fatto per l’elezione dei giudici della Corte costituzionale di nomina parlamentare. Augusto Barbera, Francesco Paolo Sisto e Giovanni Pitruzzella hanno ottenuto, rispettivamente, 536, 511 e 492 voti, rispetto ai 571, tre quinti i componenti l’assemblea, richiesti per l’elezione. Franchi tiratori in azione quindi e area centrista palesemente divisa, visto che ha ottenuto 56 consensi Gaetano Piepoli, deputato di Per L’Italia-Centro democratico e professore di diritto civile all’Università di Bari. Franco Modugno, indicato dai Cinquestelle, ha avuto 140 voti, 10 sono andati anche a Felice Besostri che nei giorni scorsi sembrava poter essere il candidato dei grillini. I voti dispersi sono stati 44, le schede bianche 83 e le nulle 36. A questo punto occorrerà procedere al ventottesimo, settimo e quinto scrutinio per eleggere i sostituti di Luigi Mazzella, Sergio Mattarella e Paolo Maria Napolitano, cessati dal mandato, rispettivamente, a giugno dello scorso anno, a fine gennaio e inizio luglio di quest’anno. La nuova seduta del Parlamento non è stata però fissata.
«E’ evidente che l’ennesima fumata sui giudici costituzionali segnala che l’accordo a tavolino tra Partito Democratico, Forza Italia e centristi non regge. L’accordo era ispirato solo a una logica di potere, che ha anteposto equilibri di partito al merito. Riflettano bene prima di tornare in parlamento con la stessa proposta» affermano la capogruppo di Sel a Palazzo Madama Loredana De Petris e il capogruppo di Sinistra Italiana a Montecitorio Arturo Scotto.
Sinistra Italiana alla Camera e Sel al Senato avevano annunciato che avrebbero votato scheda bianca.