Consumo del suolo, una legge che tradisce speranze e promesse
E’ stato approvato alla Camera il ddl “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato” dal titolo pieno di promesse e di speranze che l’articolato ignobilmente tradisce.
In un momento di così grave emergenza ambientale, che ha nel consumo di suolo una delle cause principali, il Parlamento non pone nessun freno all’abnorme fenomeno che ha devastato il nostro Paese che consuma quasi il doppio di suolo della media europea, ma approva un testo che favorisce l’ulteriore cementificazione del territorio, l’impermeabilizzazione dei terreni saturando gli spazi liberi nei centri abitati
Dopo aver devastato le aree agricole, la speculazione e la rendita, non trovando più remunerativi gli interventi nelle aree periferiche, si apprestano, con il valido aiuto di questa legge, a devastare le città riducendole ad un ammasso di cemento, senza respiro e senza spazi di relazione preziosi dal punto di vista ecologico e sociale.
L’obiettivo della Legge è la cementificazione delle aree libere nei centri urbanizzati, necessarie per la salute e il benessere dei cittadini e per i grandi affari di speculatori e immobiliaristi a cui la Legge si piega.
Come se non bastasse, al danno si aggiunge la beffa: il suolo urbano cementificato non entra nel conteggio del consumo di suolo.
E’ stato intenzionalmente deformata la definizione originaria del ddl 2039 che nel calcolo del suolo consumato inseriva tutti i suoli impermeabilizzati.
Il Testo approvato, fornisce una definizione deviante di consumo di suolo, stimola la distruzione delle città, non rispetta i tessuti edificati anche di pregio, riduce i costi di costruzione nelle operazioni a più alto tasso speculativo, non tutela gli edifici rurali di valore paesaggistico- ambientale, testimoni della civiltà contadina.
La Legge non pone alcun limite al consumo di suolo, ma rimanda a procedimenti farraginosi la sua lontana applicazione.
Sinistra italiana denuncia con forza questa Legge/misfatto che spalanca le porte alla speculazione e alla rendita, frutto di incultura urbana, insensibilità ambientale, asservimento agli intramontabili poteri della speculazione edilizia, che in fase di crisi ha bisogno di una Legge che consenta e favorisca l’assalto alle città, apra le porte all’occupazione dei vuoti urbani, luoghi della vita collettiva;
denuncia l’irresponsabilità di un agire piegato ai potenti affari del cemento che danneggiano la salute dei cittadini, la bellezza del paesaggio naturale e urbano, creando danni irreparabili per favorire poteri non sempre caratterizzati da trasparenza e legalità.
*per il Forum Beta