Contro l’Europa delle banche. Recuperiamo la dimensione dell’Europa come opportunità
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La costruzione del processo di adesione alla lista Tsipras è stato uno dei temi al centro dell’ultimo congresso di Sel e personalmente ho creduto molto in questo percorso, ho visto nell’idea e nella possibilità dell’Europa una dimensione nella quale sono cresciuto. La mia generazione ha conosciuto l’Europa senza confini, uno spazio ampio nel quale viaggiare, lavorare e studiare. A questo però si è affiancata l’Europa dei vincoli di bilancio, delle politiche restrittive, l’Europa delle banche, l’Europa dell’austerity, che ha difficoltà ad attuare politiche proattive di contrastato alla crisi”.
C’è un’Europa delle possibilità, delle opportunità che sono state perfettamente colte dalla regione Puglia, attraverso l’utilizzo dei fondi europei che hanno risvegliato settori tradizionali come quello dell‘agricoltura, delle politiche giovanili e culturali, quelle del lavoro investendo non solo nelle startup tecnologiche ma anche di nuove forme di imprese, consentendo di affrontare una fase economica complicata e difficile.
Cercherò di farmi rappresentante a partire dalle esperienze di governo pugliese degli ultimi anni, dove non ho ricoperto ruoli diretti ma nelle quali ho certamente contribuito ad un pezzetto di elaborazione a partire ad esempio dalla sfida delle primarie 2005, frutto di una collaborazione collettiva generazionale, di un protagonismo che è riuscito a fare di questa regione un territorio di cui si parla, e si parla bene.
Questi i temi da declinare nel corso della campagna elettorale, a partire dalla Puglia come punto di riferimento, con un governo di sinistra e con l’opportunità di governare l’Europa da sinistra, un’altra Europa, una terza via intesa in netta discontinuità con le politiche di questi anni.
La mia candidatura non è solo l’espressione di una singolarità ma di una storia collettiva alla quale devo molto e che mi auguro sia degnamente rappresentata in questa competizione elettorale, dove un’altra Europa è possibile.
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claudio paolinelli