Contro lo Sblocca Italia, che non sblocca il paese ma il cemento. Presidio oggi e domani a Montecittorio
Due giorni di protesta a Roma Contro lo Sblocca Italia. Oltre 130 tra comitati, organizzazioni sociali, associazioni e reti territoriali e nazionali attive su estrazioni petrolifere, infrastrutture energetiche, grandi opere, acqua e servizi pubblici locali, gestione dei rifiuti, bonifiche, salute e ambiente, saranno in piazza a Roma oggi e domani con un presidio sotto il parlamento durante la discussione in aula per la conversione in legge del decreto Sblocca-Italia.
Il decreto spalanca le porte ad una ulteriore messa a profitto dei territori mascherata da occasione di rilancio per la malconcia economia nazionale, oltre a porre una questione che ha direttamente a che vedere con lo svuotamento dei processi democratici: avocando presso il potere centrale, nello specifico i Ministeri competenti, ogni decisione riguardante le concessioni per le attività estrattive, il decreto – chiaramente incostituzionale in tale previsione – mina ancor più il ruolo delle amministrazioni locali nelle decisioni che riguardano progetti fortementi impattanti a livello territoriale.
«La propaganda del governo Renzi non fa sconto nemmeno delle tragedie: vuole far credere che lo Sblocca Italia aiutera’ il territorio a prevenire i disastri. Non e’ vero. E’ una legge che serve solo a deregolamentare per dare la possibilita’ di cementificare, trivellare, fare grandi opere inutili». Lo afferma il responsabile nazionale ambiente di Sel, Marco Furfaro.
«Per il dissesto idrogeologico – prosegue l’esponente di Sel – per le scuole e gli ospedali a rischio, per la cura del territorio solo briciole. Per questo – conclude Furfaro – condividiamo la protesta dei comitati che manifestano davanti Montecitorio dalle 10 alle 14 per fermare questo decreto che non sblocca l’Italia, ma solo il cemento».