Alla Camera Ncd prima minaccia poi si astiene. Il ministro promette modifiche al Senato. Sel: Renzi spieghi se è il solito valzer per i ministri
«Sulla prescrizione volano stracci tra Pd e Ncd. La maggioranza si spacca sulla giustizia: sono i primi contraccolpi del dopo Lupi. Ora il Presidente del Consiglio Renzi spieghi se è la vigilia di una crisi di governo o il solito valzer di ministeri che si risolverà con l’assegnazione di qualche poltrona. Evidentemente la Prima Repubblica non muore mai». Lo afferma il capogruppo di Sel on. Arturo Scotto dopo che alla Camera la maggioranza ha approvato la norma cardine di un disegno di legge che allunga i tempi di prescrizione dei reati di corruzione Ncd, dopo aver minacciato il voto contro ha evitato la spaccatura con il governo astenendosi.
Nelle prime battute della seduta l’Assemblea aveva bocciato (337 no, 40 sì e 19 astenuti) gli emendamenti per la soppressione dell’articolo 1 sull’aumento della metà dei termini di prescrizione per i reati di corruzione, presentati tra gli altri dal centrista Alessandro Pagano (Ncd). Governo e relatori erano di parere contrario.
Dopo la bocciatura dell’emendamento soppressivo Pagano i centristi parevano intenzionati al voto contrario al momento del voto finale. Poi la scelta di astenersi, alla luce dell’apertura a possibili modifiche al testo nel passaggio al Senato annunciate in Aula dal Guardasigilli.
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Dylan