Da Chiamparino ci aspettiamo parole chiare sul diritto allo studio
Sostiene il consigliere Laus che la nuova legislatura regionale dovrebbe sottoporre l’Ente per il Diritto allo Studio a un drastico ripensamento, ben più incisivo della riduzione da 16 a 5 dei membri del Cda, appena approvata in Consiglio Regionale. Secondo Laus l’ente è una macchina dispendiosa che va semplicemente liquidata.
Forse Laus non sa che ogni Regione ha il suo ente per il diritto allo studio universitario sulla base di una legge nazionale; alcune regioni ne hanno più di uno, legato direttamente agli atenei, come ad esempio la Lombardia.
E’ paradossale che, di fronte allo scempio compiuto da Cota in materia di diritto allo studio, si pensi di danneggiare ulteriormente una realtà virtuosa come L’Edisu Piemonte. Il problema non è certo il costo della macchina, le cui spese di funzionamento sono bassissime, ma semmai la politica di sostanziale smantellamento del diritto allo studio portata avanti dalla Giunta Cota: i tagli dei finanziamenti all’EDiSU operati a partire dal 2011 hanno ridotto le borse di studio dal 100% al 30%, negando la possibilità di sostentamento, posti letto e servizio di ristorazione a circa 4mila studenti idonei degli atenei piemontesi. Dopo la riduzione degli stanziamenti, nel bilancio regionale per il diritto allo studio restano solo 9 milioni di euro, meno di quelli incassati attraverso il contributo versato dagli studenti stessi, che corrisponde a circa 13 milioni.
Ci auguriamo davvero che il Partito Democratico non voglia suggerire, per il programma della prossima Giunta, una proposta del genere. Noi, lo diciamo da tempo, chiediamo che si torni immediatamente al 100% delle borse di studio garantite a tutti gli studenti capaci e meritevoli e privi di mezzi, senza ricorrere a nessuna forma di prestito d’onore. Ci aspettiamo che il candidato Presidente Chiamparino ci dia delle rassicurazioni su questo punto, che riteniamo irrinunciabile.
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