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Mercoledì, 29 aprile 2015

Da Lazio e Puglia offensiva al Ddl Scuola

Manifestazione studenti e lavoratori della scuola contro il Governo Monti

Puglia e Lazio unite contro il ddl scuola. Le due Regioni, con un documento allegato al testo approvato nell’ultima seduta della Conferenza delle Regioni sul disegno di legge sulla “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, chiedono con forza lo stralcio della parte relativa all’assunzione dei precari, “in modo da evitare una compressione dei tempi parlamentari e per consentire la stabilizzazione degli stessi sin dal prossimo anno scolastico. Chiediamo anche una maggiore chiarezza sulla platea degli aventi diritto alla stabilizzazione e un calendario dei tempi delle assunzioni stesse”. “Non condividiamo soprattutto – scrivono gli assessori all’Istruzione Alba Sasso per la Puglia e Massimiliano Smeriglio per il Lazio – quell’aspetto del Ddl, tra l’altro non presente nel testo sottoposto a consultazione, che affida al solo dirigente scolastico il governo del sistema, perché convinti che, in un territorio sensibile come quello della scuola, l’esercizio del governo dei processi abbia bisogno di collegialità, di distribuzione di pesi e di responsabilità, come già avviene in tante esperienze di qualità nei nostri istituti scolastici. Riteniamo inoltre che la chiamata diretta degli insegnanti metta in discussione il principio costituzionale della libertà di insegnamento”. Le due Regioni poi non condividono l’ampiezza eccessiva delle deleghe e soprattutto l’incertezza sulle risorse finanziarie. Il Def recentemente approvato, dall’esecutivo “riduce ulteriormente le risorse per l’intero settore istruzione, formazione, Università. Manca, anche a questo governo, la volontà di investire nel campo del sapere, strumento essenziale di crescita dei singoli e dell’economia del Paese”. “Non possiamo che augurarci un’ampia e distesa discussione parlamentare che ascolti il mondo della scuola, le sue rappresentanze e modifichi radicalmente il testo, con l’attenzione alla qualità e alla migliore funzionalità della scuola tutta”, concludono i due assessori.

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