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Martedì, 3 febbraio 2015

Dal Presidente Mattarella un discorso diretto al cuore del Paese

Mattarella meets Napolitano

Nelle parole del Capo dello Stato ho trovato una straordinaria densità culturale e una straordinaria fedeltà allo spirito della nostra Carta costituzionale.

Si è rivolto all’Italia che soffre, che è emarginata, che è precipitata nella povertà, che soffre gli effetti drammatici della crisi economica e sociale. Ha parlato degli ultimi, degli ammalati, dei nuovi poveri, della scuola, luogo fondamentale della costruzione del futuro, ha parlato delle attese dei ragazzi e della ragazze.

Il suo discorso è stato illuminato dall’articolo 3 della Costituzione Repubblicana, il principio di eguaglianza che fa della democrazia non una formula retorica.

E poi sullo sfondo delle minacce del terrorismo internazionale, il richiamo alla pace e al bisogno di costruire una società della convivenza.

Un grande discorso di grande bellezza, diretto al cuore del Paese, che ha raccontato la vita e i problemi dell’Italia.

Commenti

  • francesco

    Caro Nichi, continui ad aggravare la tua posizione di “utile idiota” del Palazzo.

  • francesco

    E ancora. Non ti ho mai sentito esternare lodi così sperticate neanche per Sandro Pertini.
    Ma dove stiamo andando?

  • Luca

    Perché scusi? A me pare che abbia solo approvato senza riserve il discorso di Mattarella….

  • Luca

    Non credo che solo perché loda un democristiano, cosa che Berlinguer faceva con Moro in tutt’altri tempi e rapporti fi forza si debba gridare all’Inciucio.

  • francesco

    Ma quale altro Presidente della Repubblica non si è presentato con queste credenziali ? Quanto a Berliguer, non si dimentichi che accettò di coabitare sotto l’ombrello della NATO (il braccio armato dell’imperialismo USA) e che fu il primo in Europa a proporre l’austerità (anno 1976) ma, a conti fatti, solo per le masse popolari, mentre la borghesia continuava a trastullarsi nello scialo.

  • francesco

    Come, mi dai del lei?

  • Enrico Matacena

    SE mattarella ha fatto un discorso di buon qualità , perchè mai dovremmo non compiacercene ? Mi auguro che poi il presiedente sia conseguente nei fatti, ma sono abbastanza fiducioso. per francesco: l tu lo si da ai compagni non ai troll !

  • Valium

    Tanti si lamentavano del fatto che Sel abbia eletto un brutto vecchio democristiano per il Colle, ma nel discorso mi è parso di sentire cose come “tutela alla famiglia, diritti civili, sociali, personali e affettivi”.

  • alfa

    cioè le parole d’ordine dei democristiani.

  • alfa

    Ma che conseguenze vuoi che dia? Rimanda indietro gli n decreti di Renzi quando li presenterà? Mi sembrate dei fan a un concerto.

  • alfa

    Berlinguer cosa? muahahahaha

  • Anonimo

    Spero che seguiranno i fatti, cioè creare il lavoro dei cittadini senó noi comunisti che riflettiamo molto in che modo potremmo riuscire a pagare le tasse? Senza lavoro? E poi dovremmo fare quello che diceva Berlusconi cioè andare all’estero a trovare lavoro?
    Perché non ci va lui all’estero e smette di dare cattivi consigli, devono crearlo in Italia il lavoro con onestà etica e morale.
    E Renzi ma che la smettesse di fare l’illusionista attraverso le parole convenienti futuriste e pensasse a lavorare sul presente. Eccc

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Pertini chi? Quello eletto con l’avvallo del corrotto PSI del delinquente Bettino Craxi?
    Come vedi, il tuo modo di ragionare porta a un assurdo. Se vuoi trovare la pagliuzza nell’occhio, la trovi sempre.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Alfa (ma vale anche per @francesco), ti ho già spiegato di là che lo stesso Ferrero ha capito che alla sinistra serve unità se vuole vincere, litigare fra di noi su quanto ci piace il presidente democristiano non porta assolutamente a nulla. Al posto di continuare a legnare Vendola, che, ricordo, è segretario del partito più votato della sinistra (ovviamente considero il PD centrodestra), capitela una volta per tutte che senza unità noi di sinistra saremo sempre destinati all’irrilevanza parlamentare. Non pretendo di vincere contro una corazzata del 41%, con un popolo destroide come quello italiano, ma almeno di contare più del 3%, perbacco. E tu, rifondarolo, non sei stufo di contare lo 0%? Ma quando ci sveglieremo?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Francesco (che io non condivido per niente) non è un troll, ma un cittadino di sinistra che non si riconosce in Sel, preoccupato, come lo siamo tutti, per la piega che sta prendendo il paese. Al posto di dargli del troll, penso sia molto meglio spiegargli pacatamente perché il progetto di Sel non è un rammollimento degli ideali della sinistra, ma un’apertura mentale verso chi non la pensa esattamente come noi per cercare di portare a casa più risultati possibili. La sinistra si deve unire, si è aspettato anche troppo, e Sel deve essere il motore di questa unione, come è apparso chiaro a Human Factor. Ci vuole pazienza, rispetto alla minoranza PD che prima o poi uscirà una buona volta da quella fogna che è il loro partito, rispetto agli elettori che continuano ostinatamente a votare PD nonostante lo schifo, ma anche rispetto ai “compagni” che ancora non hanno capito che fare i duri e puri a prescindere porta solo all’irrilevanza totale.

  • emiliano 75

    ..guarda che l’austerità proposta da Berlinguer era un’altra cosa rispetto a quella di oggi..ma proprio diversa…

  • emiliano 75

    mi pare che ci sia un pò di confusione in giro..soprattutto francesco..che c’entra Berlinguer?..perchè tirarlo sempre in ballo..prima cosa la sua austerità non c’entra niente con quella attuale,e per quanto riguarda l’ombrello della NATO mi pare che la storia gli ha dato ragione,oppure sei come Salvini che anche oggi tifa per la Russia di Putin?..

  • francesco

    L’unità a tutti i costi senza precisare con chi, per fare cosa, e per andare dove può solo partorire l’ennesima ammucchiata “governista” funzionale ai “centrisinistri” che hanno “sgovernato l’Italia del lavoro e delle classi meno abbienti.
    Occorre una discriminante precisa : l’alternatività al PD , così come ha fatto Syriza col suo omologo greco del Pasok. Ma da questo orecchio Sel non ci sente, e Vendola che ne è il padre-padrone, è sempre più ambiguo e malleabile alle lusinghe del Palazzo. Lo dimostra l’assist per Sergio Mattarella in varie interviste cartacee e televisive (bel rientro nei media!)
    Il nuovo Capo dello Stato è un classico rappresentante della Casta politica, molto attento al censo della sua famiglia. Ecco il palmares del suo primogenito Bernardo Giorgio (magari grazie anche ai buoni uffici del suo onorevole papà):
    a) Ordinario amministrativo della Università di Siena;
    b) Condirettore del Master in management alla Pa della Luiss di Roma;
    c) ex insegnante della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (vero “parcheggio dei superburocrati ” di Stato);
    d) Capo dell’ufficio legislativo del dipartimento della Funzione Pubblica, cioè un uomo di punta dello staff del Ministro Renziano Maria Anna Madia.

  • francesco

    Berlinguer è stato chiamato in causa da Luca. Io ho replicato esponendo il mio punto di vista.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Sull’unità della sinistra: non è “a tutti i costi”, infatti il PD è fuori. Si cerca di raccogliere le forze alternative al PD e alla destra, con la maggiore apertura possibile alle diverse declinazioni della sinistra. Non puoi fare paragoni con la Grecia, una nazione ridotta alla fame, e (come ben sai, da comunista) la fame sveglia i popoli. Qui in Italia, si fa un gran parlare di disoccupati e poveri, ma tutto sommato stiamo bene (rispetto ai greci sicuramente) e gli italiani, democristiani nel DNA, faticano a votare a sinistra. Un’alleanza con un baricentro così spostato a sinistra come Syryza, in Italia prenderebbe percentuali ridicole.

    Sul presidente: ma che pretendevi, Lenin con questo parlamento? Mattarella è un DC di sinistra, leccati le dita, preferivi Imposimato o Feltri? Oppure Napolitano, il “comunista” più moderato di Scalfaro? Questo parlamento è dominato dal centrodestra, l’alternativa era votare un candidato di bandiera (ben sapendo che non sarebbe mai stato eletto) e così obbligare Renzi ad eleggere il presidente con FI e NCD (lascia perdere che questi hanno votato Mattarella, hanno fatto buon viso a cattivo gioco quando si sono resi conto che sarebbe stato eletto comunque, essendo determinanti i voti di Monti e Sel). Che presidente ne sarebbe uscito? Magari un bel Gianni Letta, e tu saresti stato contento perché Sel avrebbe votato Rodotà. La scelta politica di Sel (che io condivido), su questo e su tutto il resto, è di ottenere il massimo ottenibile alle condizioni in cui stiamo (senza però svendere le proprie idee, infatti l’alleanza con questo orrido PD è finita), sennò si diventa autoreferenziali e sostanzialmente inutili, e si lascia governare la destra senza freni.

  • nino

    mattarella è uno della casta. E’ evidente. Pensate veramente che un parlamento di notabili possa votare un uomo che sta al di fuori di essa? Detto ciò, lo vedremo presto all’opera, augurandoci che sia un arbitro vero e non un nuovo napolitano.

  • francesco

    A mio avviso, sulla natura del PD non c’è ancora sufficiente chiarezza.Per questo Civati e compagnia non si scompongono e continuano a essere soci della Ditta benevolmente sopportati. Bisogna costringerli a togliersi il velo dell’ambiguità: o di quà o di là. Su Mattarella (per chiuderla quì) sarei rimasto in silenzio se non si fossero levati quei roboanti attestati di stima da parte di un mio possibile alleato di una possibile Nuova Sinistra.

  • ophios

    Bravo, sottoscrivo in toto.

  • ophios

    Eh no, queste affermazioni non te le passo.
    Avendo passato i 60 anni, a situazione italiana degli anni ’70 l’ho vissuta. E il ruolo di Berlinguer non lo si può certo ridurre a poche parole. Se non ci fosse stato lui e la sua tensione morale, io (e moltissimi altri!) non avrei votato per lustri per il PCI.
    L’austerità che proponeva Berlinguer non aveva nulla a che fare con quanto si intende oggi per la zona Euro, ma viceversa era una critica al modello di sviluppo insostenibile per il Pianeta, nel quale eravamo già ampiamente coinvolti e le cui conseguenze sono deflagrate con la globalizzazione degli anni ’90.