Dati Istat su export: la Puglia cresce del 18,1%. Vendola: ma il patto di stabilità strozza i nostri sforzi e quelli dei lavoratori
«Sono numeri che raccontano lo sforzo gigantesco della Puglia, sono numeri che abbiamo ottenuto contrastando la crisi, attraverso pacchetti articolati di incentivi per le aziende, grazie ai quali abbiamo messo in campo milioni di euro, che hanno consentito la moltiplicazione delle imprese, il loro processo di innovazione e la ricerca industriale. Sono numeri di una Puglia estremamente reattiva». Così Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commenta i dati sull’export del Rapporto Istat, che incoronano la Puglia, prima regione in Italia per le esportazioni, con una crescita del 18,1%.
Il periodo preso in esame è il primo trimestre del 2014. La Puglia risulta essere prima in Italia con una crescita del 18,1%, e un distacco di quasi 8 punti percentuali dalla seconda classificata, le Marche, in crescita del 10,5%, mentre terza regione è il Friuli Venezia Giulia con un +7,3%. Col segno più anche Abruzzo, Bolzano, Campania, Trento e Valle d’Aosta. Stazionaria la Lombardia; in calo invece Calabria, Molise, Umbria, Liguria, Basilicata, Lazio, Sardegna, Toscana e Sicilia.
Dopo le avvisaglie della ripresa arrivate già a marzo sull’ultimo trimestre del 2013, i dati del primo trimestre del 2014, confermano le dichiarazioni del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dell’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone.
«Il segnale di fiducia che avevamo percepito a marzo – ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola – e confermato ad aprile grazie ad una rilevazione di dettaglio che avevamo richiesto all’Istat, diventa un numero tangibile e netto nel primo trimestre di quest’anno. Siamo felici di questa conferma. Essere primi in Italia per una regione meridionale, per di più con un distacco così grande dalle altre, è la dimostrazione di una straordinaria vitalità di questa regione e dei suoi lavoratori che stanno lottando con grande energia per contrastare la crisi e mantenere il posto di lavoro. È una notizia che ci riempie di fiducia e che, pur tra tante difficoltà delle famiglie e delle imprese, ci conferma la bontà di alcune politiche messe in campo in questi anni, immaginando incentivi che permettessero alle aziende, da un lato, di restare in Puglia e, dall’altro, di essere più moderne, più competitive e innovative».
Secondo Vendola «i mercati esteri sono diventati un approdo sempre più raggiungibile e sempre più utilizzato dalle nostre imprese, che si fanno apprezzare perché hanno imparato ad innovare e a modernizzare. Noi, le abbiamo accompagnate con le nostre iniziative all’estero, con i finanziamenti mirati per l’innovazione e la ricerca e con la nostra capacità di spesa dei Fondi strutturali».
«A tale proposito – ha concluso Vendola – si fa ancora più grande il nostro disagio per non poter spendere le risorse ancora disponibili. I vincoli del Patto di stabilità stanno, di fatto, strozzando i nostri sforzi e quelli dei lavoratori. Per questo continuiamo ancora una volta a chiedere in tutte le sedi la nettizzazione del cofinanziamento nazionale della spesa comunitaria. È impensabile che la Puglia non possa spendere per gli investimenti. È impensabile che i nostri sforzi per uscire dalla crisi siano prigionieri di un vincolo perverso».
I dati export appaiono particolarmente significativi anche sul fronte dei Paesi di destinazione delle esportazioni. Un dettaglio che ha voluto approfondire l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: «La Puglia è la prima regione in Italia sia per la crescita delle vendite nei Paesi Ue (+19,9%), sia per l’aumento delle esportazioni nei Paesi Extra UE (+16%). Con le nostre numerose iniziative abbiamo puntato sia sugli uni che sugli altri. Adesso i risultati ci confortano. Tuttavia la nostra soddisfazione sarebbe ben più grande se ci fosse permesso di completare il raggiungimento dei nostri obiettivi. Ma le forze del solo governo regionale non sono più sufficienti a sostenere il sistema, se non ci è permesso di spendere. Ciononostante noi continueremo a fare tutto ciò che possiamo, accanto alle imprese, al territorio, alle famiglie».