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Martedì, 5 maggio 2015

DDL Buona Scuola scava nuovo solco tra nord e sud del paese. Faraone frequenti di più le scuole della Sicilia

sicilia

Il mondo della scuola oggi ha riempito anche le piazze della Sicilia. Il ddl del Governo non è solamente la pietra tombale per l’istruzione pensata come strumento di crescita democratica e di emancipazione, ma una gigantesca opera di camuffamento che, dietro la retorica, nasconde lo stato drammatico delle scuole in Italia e, soprattutto, nel sud e in Sicilia.

Difficile comprendere come la finta riforma possa incidere sul dramma della dispersione scolastica in Sicilia, attestata sul 25% e con punte del 42% in provincia di Caltanissetta. Altrettanto difficile risulta pensare a una riforma efficiente senza nuove vere risorse. In Sicilia abbiamo bisogno di investimenti veri, mentre le aule cadono letteralmente a pezzi, le classi restano classi pollaio e le scuole sono prive di reali strumenti moderni. Davanti a tutto questo la riforma di Renzi si limita a recepire, e solo in parte, le sentenze della Corte di Giustizia Europea e non interviene sui problemi strutturali. Anzi, scava ancora di più un solco tra il nord e il sud di questo Paese. Una sperequazione che è la vera cifra dell’iniziativa del Governo. Stupisce come il Sottosegretario Faraone si stia rendendo complice di questa operazione, forse perché da troppo tempo frequenta più le sedi e i circoli delle formazioni di destra a caccia di new entry per il PD in Sicilia e poco le scuole della sua regione.

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