De Cristofaro: grave la soppressione a Napoli del Polo Archivistico del Bianchi
Interrogazione del senatore De Cristofaro ai ministri Franceschini e Lorenzin: “Scandalosa la scelta di affidare a privati, e senza alcuna evidenza pubblica, la gestione dei beni storico culturali delle ASL di Napoli”.
“La delibera con cui la giunta regionale della Campania affida, senza alcuna evidenza pubblica, la gestione dell’intero patrimonio storico culturale delle ASL napoletane ad un’associazione privata è contraria a ogni previsione normativa” lo afferma in una nota il Senatore di Sinistra Italiana-SEL Peppe De Cristofaro intervenendo sulla delibera della giunta regionale della Campania n. 91 dell’8 Marzo, con sui si affida all’associazione ‘Il faro di Ippocrate’ le attività di gestione dei beni storico–artistici delle ASL napoletane.
“Tale delibera – prosegue – è contraria a tutte le normative sulla tutela degli archivi, innanzitutto quelli sanitari, ma desta forte preoccupazione anche la soppressione del Polo Archivistico del Bianchi e l’affidamento, da parte del Commissario dell’ASL Napoli 1, dell’ex ospedale psichiatrico con le sue 60 mila cartelle cliniche piene di dati sensibili e la sua straordinaria biblioteca, alla struttura complessa ASL ‘beni di interesse storico sanitario’, di cui è responsabile lo stesso presidente del’associazione.
“Non solo – continua De Cristofaro – questo organismo non sembra possedere i requisiti di specie previsti per la tutela di un archivio, ma soprattutto, il commissario ASL dà luogo ad un evidente e pericoloso conflitto di interessi. Le decisioni del commissario straordinario, inoltre, ad oggi, hanno determinato pure un’ingiustificata interruzione di pubblico servizio: i familiari di persone internate che si sono recati al Bianchi in questi giorni per ricevere, come prevede la legge, copia delle cartelle dei loro congiunti, si sono visti negare l’accesso alle cartelle stesse”.
“Ho presentato su questa vicenda una interrogazione al ministro dei beni culturali Franceschini, e della Salute Lorenzin affinché siano immediatamente bloccati questi tentativi, palesemente illegittimi, di privatizzare la gestione di un tale patrimonio”.
“Non vorremmo – conclude De Cristofaro- che il vero obiettivo non sia tanto la tutela e la valorizzazione di questi beni, quanto piuttosto la possibilità di far accedere, senza bandi, enti privati a finanziamenti e sovvenzioni pubbliche così come richiamato nella stessa delibera”.