Decreto lavoro, la mano di Sacconi ha lasciato il segno ed è peggio di prima
Oggi è iniziata in Commissione Lavoro alla Camera la discussione del decreto Poletti, un decreto che crea precarietà, insicurezza e cattiva impresa. Questo governo è riuscito in un’impresa in cui altri non erano riusciti: nel passaggio tra Camera e Senato il decreto scambia la conferma del posto di lavoro per gli apprendisti con una multa da pagare allo Stato.
Il ministro ombra del lavoro Sacconi lascia il suo segno sul decreto che passa dal contratto a tutele progressive alla precarietà espansiva. Il governo Renzi, che si appresta a mettere la nona fiducia della sua breve vita, prosegue, come tutti i Governi che lo hanno preceduto, nelle politiche di austerità espansiva, quella che avrebbe dovuto risanare i bilanci, ripristinare la fiducia dei mercati e rilanciare la crescita e l’occupazione. In realtà, l’austerity ha depresso l’economia e non ha risanato i conti.
Nel nostro Paese i primi licenziati, i militi ignoti di questa crisi, sono stati i precari a vario titolo e contratto, licenziati e non riconosciuti. Sinistra Ecologia Libertà sta cercando in tutti i modi di impedire il peggioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro perché, come dicono anche gli economisti, la flessibilità non genera occupazione e non contrasta la disoccupazione.
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Marco