Decreto lavoro, Sel: «Il lavoro per noi è diritti e doveri, non voteremo un decreto che è massacro sociale»
«Il gruppo Sel non voterà mai un decreto da massacro sociale». Così il senatore Giovanni Barozzino, in sede di dichiarazioni di voto nell’Aula del Senato, ha annunciato il voto contrario del gruppo sulla fiducia posta dal governo sul provvedimento.
Alcuni senatori hanno innalzato cartelli con le foto di cestini accanto ad articoli della Costituzione dedicati al lavoro e che per Sel con questo provvedimento rischiano di finire nel cestino come carta straccia. «L’Italia – si legge – ERA una Repubblica democratica fondata sul lavoro». E ancora: «La »Costituzione è carta straccia», «Una riforma moderna: la nuova schiavitù», recitava un altro cartello con foto di mani legate con catene.
Come già preannunciato il 6 maggio, il governo ha ufficializzato l’intenzione di porre la questione di fiducia sul decreto lavoro al Senato dopo quella alla Camera. L’annuncio è arrivato dal ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi dopo che modifiche in Commissione a Palazzo Madama che hanno scatenato le polemiche della Cgil e di parte del Pd.
Nel tardo pomeriggio il Senato ha votato la fiducia e il decreto lavoro ha dell’aula del Senato con 158 sì e 122 contrari. Il provvedimento torna ora alla Camera dove dovrà essere approvato per il via libera definitivo entro il 20 maggio.
Intanto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a Rimini per il congresso della Cgil, ha commentato: «Abbiamo ancora un nucleo forte di emendamenti che sono stati ripresentati sistematicamente» e c’è «l’esigenza di stare dentro i tempi. Credo che se oggi (mercoledì, ndr) il Senato chiuderà la discussione, la prossima settimana la Camera potrà calendarizzarlo e quindi siamo tranquillamente dentro i tempi di conversione».
La protesta di Sel in aula al Senato
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antonio riccardio
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Marco
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