Delegazione Fiom alla Camera incontra Sel e minoranza Pd. Cuperlo: non lo votiamo
Una delegazione della Fiom del nord Italia è stata ricevuta da Sel nella sede del gruppo alla Camera. All’incontro hanno partecipato anche alcuni esponenti della minoranza Pd: Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Stefano Fassina.
Il segretario della Fiom Lombardia, Mirco Rota, ringrazia Sel per aver accettato di ascoltare «le nostre preoccupazioni. Avevamo inviato una richiesta anche al Pd e al presidente della commissione Sviluppo economico, Guglielmo Epifani, ma non ci hanno mai risposto».
I lavoratori sono venuti a Roma per “capire l’atteggiamento” che Sel e minoranza Pd “terranno nelle prossime ore sul Jobs act e riportare la loro voce nelle fabbriche”. Rota parla chiaro: «Siamo preoccupati e incazzati perché la delega sul lavoro non fa il bene del paese e non risponde ai problemi dei lavoratori. Parlare oggi di articolo 18 è un assurdo regalo alle imprese. Con il premier che dice di non voler parlare con i sindacati, come pensate che si comportino gli imprenditori?».
Giorgio Airaudo, deputato Sel ed ex sindacalista della Fiom promette: «Non è finita qui, la battaglia per cambiare segno al Jobs act continua».
L’incontro ha prodotto una presa di posizione da parte della minoranza del Pd. «Noi non ci sentiamo di esprimere un voto favorevole su jobs act»: lo dicono Gianni Cuperlo e Stefano Fassina, a margine dell’incontro con Sel e la Fiom lombarda.«Il punto a cui si è arrivati – sottolineano – non è soddisfacente. Il problema non è come licenziare ma come assumere». «Per noi – affermano – è uno strappo rilevante. Non saremo un gruppo sparuto, ma un numero politicamente impegnativo. E non temiamo conseguenze disciplinari».
Sarebbero circa 30 i deputati del Pd pronti a non votare a favore. Resta il nodo sul comportamento da assumere. Le ipotesi sono il voto contrario in Aula o l’uscita dall’emiciclo di Montecitorio.
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mariosi