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Martedì, 14 aprile 2015

Dieci anni di governo, Vendola: Regione Puglia è un modello. Sono stati anni straordinari

Incontro organizzato dal SeL su legalità

«Oggi presentiamo un sistema regionale che è un modello». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nel corso della conferenza stampa con cui presenta il bilancio della sua esperienza di governo durata dieci anni.

«Non funziona un uomo solo al comando: serve spirito di squadra e credo che la Puglia abbia goduto di una squadra di governo di grande livello». In una conferenza stampa affollata il presidente della Regione Puglia insieme con il vicepresidente dell’esecutivo, Angela Barbanente, e tutti gli assessori della giunta, hanno incontrato i giornalisti per un incontro in cui tirare le somme di fine mandato. «Per me – ha esordito Vendola – questo decennio è stato straordinario, un’esperienza umana straordinaria. Questo incontro non vuole essere non un evento pubblicitario ma un momento di riflessione su 10 anni della nostra vita. Anzitutto – ha aggiunto Vendola – voglio ringraziare la struttura tecnica. Il nostro lavoro produce risultati se accompagnato da impegno lavorativo dei dipendenti regionali e tutti loro possano sentire mio sentimento gratitudine. Abbiamo vissuto stagioni difficili su dossier complessi e se abbiamo guadagnato avanzamenti significativi lo dobbiamo a loro».

«Oltre la struttura e la squadra di governo voglio oggi citare il sistema di governo largo delle agenzie e delle partecipate. Oggi il nostro – ha detto Vendola – è un modello, di risanamento e cambiamenti strutturali, sobrietà nel management. E se oggi siamo globalmente a questi livelli non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti: dalla radiografia delle fragilità regionali; quelle ambientali, sociali, sanitarie ed economiche. Il decennio è servito ad agire su questi problemi». «Ma su tutto – ha detto Vendola – conta il metodo di lavoro basato sull’idea della partecipazione attiva dei cittadini sulla base della conoscenza puntuale delle cose».

Vendola ha poi parlato di ambiente ricordando che la Puglia è «l’unica Regione che ha legiferato perché gli ulivi secolari fossero considerati alla stregua di beni monumentali, e perché fosse interrotto il processo di commercializzazione degli ulivi». Inoltre, ha ricordato, la «Regione ha scatenato una guerra contro il processo di lottizzazione che portava a Sant’Isidoro, a Nardo’ (Lecce), una colata di cemento. Ci siamo messi di traverso guadagnandoci immagine di ambientalisti trogloditi». «Il paesaggio pugliese – ha rilevato – è il rapporto tra gli ulivi secolari e il mare».

Quanto ai passi in avanti sul fronte della gestione di rifiuti, il governatore uscente ha sottolineato che «siamo passati dal 7 al 30 per cento di raccolta differenziata. Non è risultato soddisfacente, però, perché alcune città sono sopra il cinquanta per cento e altre che ne fanno solo il quattro o il cinque».

Parlando della sanità il presidente della Regione ha voluto sottolineare come «c’è stato un salto epocale: per rendersene conto, basterebbe trovare foto ricordo degli ospedali riuniti di Foggia o del policlinico di Bari nel 2005, e fare comparazione con oggi anche solo dal punto di vista estetico». «Penso – ha detto nella conferenza stampa di bilancio di fine legislatura – alla telecardiologia e alla telepneumologia: stiamo guadagnando modernità nelle forme di assistenza”. Vendola ha poi ricordato che in Puglia “abbiamo usato il Piano di rientro sanitario come una occasione per reingegnerizzare il sistema, sapendo che la sofferenza maggiore era la carenza del personale, tema storico perché nelle passate legislature i bilanci venivano resi compatibili con il blocco del personale». “Una condizione drammatica – ha concluso – che non ci ha impedito di portare a norma gran parte del sistema sanitario»

A chi gli ha chiesto del suo futuro Vendola ha replicato: «Il mio futuro sono questi due mesi nel quale sarò impegnatissimo a fare quello che è mio dovere fare».  «Dopo mi prenderò qualche giorno di riposo – ha detto parlando con i cronisti – avrò il tempo per riorganizzare la mia vita. Penso che non abbandono il campo della politica – ha continuato – ma recupero il bioritmo naturale. Spero di riprendere un rapporto positivo col sonno. L’obiettivo mio fondamentale – ha spiegato – è quello di recuperare la cosa che più mi è mancata in questo decennio: l’allegria. Voglio che mi restituiscano l’allegria – ha auspicato – perché  sai un vivere spericolatamente è un vivere ogni giorno dovendo ogni giorno stare su tutte le frontiere, sentirsi responsabile di tutto, con dei giorni e delle notti che sono indimenticabili: i giorni e le notti delle stragi, dei fuochi sul Gargano o dell’alluvione sulle Murge, la strage di Castellaneta, sono giorni indimenticabili. Una cosa che voglio subito riprendere – ha concluso – è la lettura».

Per quanto riguarda Sel il presidente si augura  «che cominci l’ultimo percorso della mia vita pubblica, intendo accompagnare Sel verso nuova destinazione». «Nessuno – ha detto – mi farà il torto di consentirmi di fare un passo indietro. Quelli che come me vivono tutta la vita facendo politica, perché la politica è un modo di percepire la vita, è uno stare al mondo, è una coscienza del mondo. Non è obbligatorio per far politica stare nelle istituzioni o essere leader. Ci sono dei cicli naturali. Spero – ha concluso – che arrivi il tempo in cui potrò tornare nella condizione di militante».

Commenti

  • francesco

    Addio senza rimpianti.
    Il narratore onirico di Terlizzi , Vendola Nicola detto Niki (da Nikita Krusciov, l’eroe della de-sovietizzazione)
    si rifugia negli agi del sereno riposo grazie ai favolosi vitalizi maturati in decenni di carriera istituzionale.
    Finalmente la sinistra italica si libera di un leader tra i più ambigui dal dopoguerra a oggi come testimonia, è bene ricordarlo, la squallida vicenda dell’Ilva di Taranto per la conversazione telefonica con il dirigente dell’epoca Girolamo Archinà. Soggetto poco avvezzo ad accettare la sconfitta, Vendola si trascina dietro un marchio indelebile : la responsabilità di aver spaccato la sinistra più significativa sorta in risposta allo scioglimento del PCI. Sorretto da una smisurata ambizione personale ha provocato una scissione scellerata a sinistra per ricostruire (udite,udite) una grande e moderna sinistra. Stiamo ancora aspettando, ma ormai il fallimento di quel progetto è sotto gli occhi di tutti, malamente camuffato dalla recente kermesse denominata Human Factor, dove sono approdati alla spicciolata macchiette movimentiste (remember tute bianche?) e vari transfughi in cerca di lidi politici più rassicuranti.
    La creatura fatta nascere agli albori è stata subito collocata nei meandri asfittici della socialdemocrazia europea e internazionale (per intenderci, Clinton, Obama, Blair, Schroder, Schulz, Hollande, PD, Pasok), subalterna ai centri apicali della Finanza internazionale, lontana anni luce dai diritti e dai bisogni delle classi subalterne. Da padre-padrone, supinamente accettato dai corifei vecchi e nuovi, come ultimo atto ,Vendola vuole ancorare definitivamente quel che resta di Sel alle compatibilità del Sistema Capitalistico, evidentemente ritenuto dal nostro l’ultimo stadio della Storia. Per cui , gioco forza, non resta che arrendersi all’ineluttabile e ,al massimo, cercare di stornare qualche briciola di Pil per i diseredati della Terra.
    Tombola! Goldman Sachs e i vari Rockeffeller sentitamente ringraziano!
    Ora la parola spetta ai militanti di base che per 5 anni sono stati obnubilati dalle narrazioni del guru e disorientati dalle sue innumerevoli capriole. Per i comunisti, e per chi ha voglia di lottare per un altro mondo possibile, la Storia continua.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Hai ragione, basta con questo Vendola! Ora per nostra fortuna con ogni probabilità avremo Michele Emliano, quello che due anni fa diceva al suo partito di far governare Grillo (che aveva perso le elezioni), quello che oggi dice che Boccassini dovrebbe chiedere scusa a Berlusconi (ed è pure un ex magistrato). Sicuramente un bel miglioramento rispetto a quel nemico del popolo che è Vendola.
    Ah, ma immagino che per te uno o l’altro pari sono, tanto ci penserà la rivoluzione di Ottobre a mettere le cose a posto.

  • francesco

    Caro Detestor, io non godo per l’avvento di Emiliano (per il quale, in questo sito, spesso ne sono stati tessuti gli elogi) ma da militante della sinistra mi chiedo:
    Come mai, dopo 10 anni di gestione vendoliana, in Puglia ritorna a comandare alla grande il PD, anzi, la vecchia e indomabile Balena Bianca?
    Come mai un giovane dirigente di Sel manca l’elezione al Parlamento europeo (perchè meno votato di altri) proprio nel feudo politico di Nichi Vendola?
    In genere, dopo la semina, ci si aspetta una ricca raccolta di messi! O no?
    Se non c’è stata, bisogna ricercarne le cause, e le responsabilità vanno attribuite a qualcuno, non al destino cinico e baro. Magari ,suggerisco, vanno ricercate nella “personalizzazione” della Politica a scapito di un progetto politico strategico credibile; quel vezzo dilagato in Italia da Berlusconi in poi, cioè l’investitura di un Capo indiscusso dotato di presunte capacità divinatorie.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Elogi a Emiliano qui? Sicuro?
    Per il resto, il fatto che Vendola sia stato riconfermato dopo il primo mandato è segno sicuro che i pugliesi hanno apprezzato la sua gestione. Il fatto che Sel in Puglia non abbia avuto lo stesso successo che ha avuto il suo leader è proprio segno della “personalizzazione” che dici tu. Ma è colpa di Sel se gli italiani votano un uomo, una faccia e non un progetto politico? Davvero, non capisco come possa essere colpa del partito. E infatti le cose funzionano alla stessa maniera per gli altri partiti, non solo Forza Italia che tu citi, ma anche per il PD (quanti hanno votato il PD alle ultime europee, e quanti Matteo Renzi?), per Grillo, Lega, potrei continuare.
    Non è una bella cosa, sono d’accordo con te, ma se gli italiani cercano sempre un leader e non una proposta non è certo colpa di Vendola.

  • francesco

    E no, compagno.Vendola, dopo i primi 5 anni del suo mandato , era già fortemente ridimensionato. Ha rivinto le elezioni perchè la coalizione di destra all’ultimo momento , per contrasti interni, ha perso un pezzo consistente: la componente “Io sud” della signora Poli Bortone, che si è presentata in autonomia ottenendo un risultato straordinario, il 10 %. Con “io sud” il candidato della coalizione di destra avrebbe stravinto. I dati sono a disposizione di chiunque.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Non lo sapevo, mi fido senz’altro della tua parola. In ogni caso la sostanza del mio discorso non cambia: quello che tu critichi (giustamente) è la personalizzazione della politica, ma questa non dipende da Sel, ma dalla tendenza dell’elettorato.

  • elettore

    Nelle competizioni elettorali non sempre mettendo insieme dei partiti e/o movimenti il risultato è la somma dei rispettivi consensi. Quindi non è detto che anche senza IO SUD il risultato sarebbe stato positivo per il presidente Vendola.

  • elettore

    Caro Presidente Vendola, sei stato un grande Presidente. Ora visto che ti vuoi dedicare a SEL, inizia a farlo dalle elezioni regionali, specialmente in PUGLIA. Se la situazione in Puglia del partito è quella che ha visto CICCIO FERRARA assumere la segreteria regionale e se un ONOREVOLE è stato capace di frantumare la Federazione di Foggia, non consentirgli di frantumare la Federazione BAT con pretese assurde. Ricordo a te e a NICOLA FRATOIANNI che nel 2005 la vittoria alle primarie fù determinata dai tanti giovani che ci hanno creduto fortemente e disinteressatamente e non da chi ha approfittato di quella grande affermazione.