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Venerdì, 1 aprile 2016

Dimissioni Guidi, Scotto: Renzi venga in Parlamento e spieghi se suo governo è autonomo da lobby e affaristi

renziguidi

«La vicenda che ha portato alle dimissioni della ministra Guidi va chiarita. Non bastano le dimissioni per chiudere un caso che passa dal conflitto di interessi al rapporto con le lobby dalla politica energetica alle politiche di sviluppo del nostro Paese. Renzi venga in Parlamento».

Lo afferma il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana Arturo Scotto, che ha inviato una lettera alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini per attivarsi affinché il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi renda una informativa urgente in Parlamento.

«E’ del tutto evidente, prosegue il capogruppo di SI, che tutta la vicenda connessa alle dimissioni del Ministro Guidi ripropone il problema della salvaguardia degli interessi pubblici e strategici che i titolari di Dicasteri dalle mansioni e competenze delicatissime, come quelle dello Sviluppo economico, dovrebbero tutelare garantendo il pieno rispetto del principio di assoluta imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione per lo sviluppo produttivo e occupazionale del Paese. Le dimissioni del Ministro Guidi sono state un atto dovuto che in ogni caso aprono uno squarcio indelebile sul futuro delle politiche di sviluppo del Paese che non possono essere semplicemente consegnate a dichiarazioni roboanti di rottamazione viziate, nei fatti, da ingerenze di carattere privato, lobby e comitati d’affari che, oltre a gettare un’ombra sui Ministri e sulle loro funzioni istituzionali, stanno determinando una mutazione genetica del nocciolo duro su cui dovrebbe fondarsi la tutela dell’interesse pubblico oggetto delle politiche pubbliche di un Governo. Renzi venga in Parlamento e ci dica quale è la strategia energetica italiana e spieghi al Paese se il suo è un governo autonomi dalle lobby», conclude Scotto.

Commenti

  • Claudio Degl’Innocenti

    Sì, giusto. Ma va chiarita anche la posizione di Sel. Perchè la vicenda coinvolge anche Sel: non possiamo continuare ad
    ignorare, nei fatti, questa enorme questione morale. Non possiamo
    continuare ad appoggiare coalizioni con il partito della nazione e fare i
    gregari di una classe politica profondamente corrotta. Non possiamo
    sopportare lo schifo di Milano e non liberarsene. Come potremo dire, se
    no, che anche tutta Sel (od ex-sel) è compartecipe.

  • Francesco

    Dal Manifesto del 3/4/16 si evince che c’è puzza di inciucio anche nella Capitale.
    Il tridente di Sel-SI Cento, Smeriglio, Peciola è disponibile a “parlare di Roma ” con il candidato renziano Giachetti, a giochi già fatti con il suo “entourage”.
    Pronto l’imbarco sul carrozzone PD in caso di ballottaggio?