Dimissioni in bianco, un atto di riparazione nei confronti del mondo delle donne
L’approvazione della legge contro le dimissioni in bianco è un atto di riparazione nei confronti del mondo delle donne. È l’emancipazione da una pratica barbarica e premoderna che consentiva di organizzare preventivamente il licenziamento di una lavoratrice nel caso in cui fosse rimasta incinta. Un modo di coniugare la ferocia del produttivismo con la riduzione della lavoratrice a una dimensione di merce.
Da un lato siamo l’Italia che innalza edifici retorici nei confronti della vita da accogliere e dall’altro siamo l’Italia che smonta la rete dei servizi sociali e che inibisce alle donne l’esercizio dei diritti fondamentali. Ecco, questa legge per lo meno consentirà al nostro Paese di vergognarsi di meno. Sono particolarmente contento, perché sono il primo firmatario di quella proposta di legge.
Voglio ricordare che noi abbiamo ottenuto quella normativa avanzata e che il primo atto del governo Berlusconi fu cancellare la legge contro le dimissioni in bianco. Chiunque conosce donne che lavorano sa quanto è diffusa questa pratica che insieme alla firma del contratto di lavoro si deve firmare un documento illegale con il quale si libera il posto di lavoro da una presenza che diventa fastidiosa quando il corpo della donna comincia a crescere, perché c’è una vita che cresce.