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Domenica, 29 giugno 2014

Diritto di replica. Lettera al Fatto Quotidiano

Pubblichiamo la lettera inviata al Fatto Quotidiano

Caro Direttore,
quanto acrimonioso inchiostro in un articolo solo da parte di Luisella Costamagna nei riguardi di Sel. Quanta superficiale analisi, quanti inappellabili giudizi e condanne. E aggiungo, quanta ingenerosità politica e persino umana verso le singole persone e una intera comunità che vive con dolore e passione un passaggio politico così duro. Le chiedo come sia possibile ridurre a macchietta una discussione che impegna gruppi dirigenti, militanti, uomini e donne interessati ad una sfida politica che riguarda questa parte della sinistra.

Tutti marchiati, da Vendola a Migliore, da Laura Boldrini al Tesoriere di Sel, dal tarlo dell’opportunismo personale. Lei sa bene caro Direttore, a differenza della giornalista, che ci siamo alleati con Bersani sulla base di un programma che se nell’arco di quest’anno poco più fosse stato almeno in parte applicato, alcuni nodi sarebbero stati sciolti e non stringerebbero ora al collo il paese, come nel caso del decreto sul lavoro e di riforme istituzionali che mirano a mutilare la nostra Costituzione. La nostra coerenza a quel programma e a quel patto con gli elettori è interpretata come colpa nell’essere andati all’opposizione del governo Letta, quando è il partito democratico che in quel succedersi degli eventi è andato piuttosto all’opposizione di sé stesso. L’altra colpa è quella di voler essere forza di governo anche quando si sta nella trincea dell’opposizione. Provengo dal PCI e in queste settimane si sta ricordando, finalmente con la considerazione storica e politica che merita, la figura di Enrico Berlinguer.

A Lei non potrà sfuggire che proprio questo è stato il capolavoro di quel partito e di quel segretario. Il Tesoriere se n’è andato, è vero. Ma vorrei assicurare Luisella Costamagna che quella perfida espressione – “speriamo non con i soldi” – è la dimostrazione più eclatante di come si possa scrivere senza conoscere né i fatti né le persone. In quanto a Vendola, che dovrebbe andarsene dalla politica e dal partito, mi sento di dirle che da questa politica e da questo partito con cui la giornalista ci raffigura, lui come noi non possiamo di fatto andarcene per il semplice motivo che non ci siamo mai entrati. Siamo invece qui, a tessere il difficile filo di una sinistra che tanti suoi lettori incontrano in giro per il Paese e a cui, sono sicuro, nel confronto delle opinioni come nella critica, guardano con rispetto. Semplice e fondamentale parola che ancora non rientra nel lessico di Luisella Costamagna.

Commenti

  • Enrico Matacena

    Anche in passato ho visto cose squallidissime da parte di luisella costamagna: quando c’era l’ incitamento allo stupro nei confronti di Laura Boldrini, la costamagna (sul settimanale il salvagente ) giustificava e minimizzava tali attacchi accusando addirittura la Boldrini per le sue reazioni giustamente indignate . Mi domando perchè la costamagna non vada a lavorare ufficialmente per berlusconi visto il suo livello .

  • Anna Bonforte

    E perché analogo e condivisibile articolo non è stato scritto alla direttrice del Manifesto Norma Rangeri ? Oppure la direzione politica e la dirigenza di un partito la può dettare una giornalista “amica” ma non l’ultima ruota del carro dell’ house organ pentastellato? E’ una questione di “caratura” della giornalista o di coraggio nel rivendicare verso chiunque che non siamo eterodiretti?

  • Andrea Ruiu

    Il giorno 28 ho pubblicato il post che segue sul Fatto Quotidiano:
    “Guarda un pò, la sig.ra Costamagna ci dà una dimostrazione di
    giornalismo di alto profilo con i suoi sarcasmi da bar dello sport o da
    parruccheria. Per decenni il Partito Comunista Italiano è stato
    all’opposizione ma dimostrandosi forza di governo. Per molti smemorati
    vi sono stati anni irripetibili di riforme (atti di governo) conquistate
    pur essendo all’opposizione. Sulle risate di Vendola la sig.ra
    Costamegna dimostra, non solo di essere faziosa, ma disonesta (Il Falso
    Quotidiano docet) quando afferma “dopo le risate col portavoce dei Riva
    sui tumori dell’Ilva”: non mi pare che nella telefonata si ridesse dei
    tumori ma tantè, l’informazione a chili non si cura del particolare,
    l’importante è dare il proprio contributo demolitore.”

  • Dario

    il Fatto Quotidiano è un giornale indipendente e con tante belle firme e articoli, ma Luisella Costamagna non fa proprio parte di queste. Anzi, si è dimostrata abbastanza sciocca (scusate l’offesa, e la sua storia personale tra Studio Aperto e Maurizio Costanzo non aiuta). Sugli 80€: è stato un errore grave, non a caso Airaudo e Marcon si sono astenuti, però è colpa della maggioranza emersa di “responsabili” (in un partito si vota e si segue la linea di maggioranza).

  • francesco

    Le critiche rivolte a un articolo di giornale sono sempre legittime, aldilà della fondatezza.
    La conversazione telefonica con il dirigente dell’Ilva Gerolamo Archinà è una pagina squallida di Sel e del suo portavoce Nichi Vendola. Siccome ormai è di dominio pubblico è semplicemente patetico tentare di addolcire la pillola. “Tiremm innanz”.

  • claudio

    L’articolo della Costamagna si commenta da solo e sinceramente lascia davvero basiti un comportamento così superficiale, irrispettoso e fazioso da parte di una giornalista.
    Tuttavia la replica di Ferrara, pur davvero apprezzabile nei toni, fà ancor più cadere le braccia.
    Nessuna autocritica, nessuna ammissione di ENORME respondabilità sua e della classe dirigente di SEL (Vendola e Frattoianni in primis) nella tregi-comica eutanasia che si è (involontariamente con ogni probabilità) deciso di auto-infliggerci. Possibile non rendersi conto che siamo riusciti a contraddirci passando da una prospettiva politica all’altra con una frequenza tale da essere diventati del tutto non credibili? Possibile non renderci conto che semplicemente il centrosinistra nel 2013 le elezioni NON le ha vinte e che non c’è strato alcun tradimento o voltafaccia da parte del PD ma solo la necessità (obbligata, dopo il rifiuto del M5S) di assumersi delle responsabilità per il bene del paese e che SEL, alla parola Responsabilità è – per l’ennesima volta – fuggita via a gambe levate?
    L’unica consolazione è almeno la speranza che spazzata via questa classe dirigente incompetente quanto narcisa (che fà perfetto pendant con quella altrettanto sconclusionata e totalmente inutile del PRC) si possa almeno ri-fondare una sinistra un pò meno arrogante e presuntuosa ed un pò più concreta ed utile.
    Cordialmente

  • Guido Conti

    Il fatto quotidiano, anche definito il falso quotidiano è a mio parere l’altra faccia dell’antipolitica, con la differenza che continua a scrivere deliri autoreferenziali, si legga Scanzi di ieri o di tanto in tanto Cannavò, invece che dare notizie comprovate e serie. Prima Di Pietro e poi Grillo hanno avuto da questo cronacario, l’humus culturale necessario per avere nemici e non avversari politici….Questa è una precisa scelta editoriale di un gruppo fatto da arrivisti, conformisti e liberisti….oltre che da giustizialisti….
    Anche a loro da fastidio una sinistra autonoma di governo perché sono costretti a mentire piuttosto che fare analisi equilibrate, per fare di tutta la “casta” un fascio….se no di cosa potrebbero scrivere?
    Quale la loro funzione d’informazione pubblica? Ferrara è molto gentile con l’ignoranza che serpeggia in tutte le pieghe della società….Ma non dimentichiamo che questo è anche sintomo della giusta e difficile strada intrapresa…..BOICOTTIAMO il “”FATTO QUOTIDIANO”!

  • giuseppe mori

    nei contenuti è corretto. non avrei scritto al fango quotidiano, di fatto li abbiamo legittimati come organo di stampa quando sono un house organ dei 5 stelle.

  • Dario

    Mai presa in considerazione l’idea di eseguire una procedura tipica dei paesi sovversivi chiamata “ritorno alle urne”? Per me governare con Berlusconi non è responsabilità, ma irresponsabilità, ossia danneggiare ulteriormente il paese, senza esprimere ministri di qualità laddove possibile (Boschi, Madia, Orlando… gente molto modesta). È vero, è fallito il progetto di un centrosinistra normale col buon Bersani, ed è vero che da allora Sel ha smarrito un po’ la via: ma questa non significa appoggiare il governo di Renzi/Berlusconi/Alfano, bensì creare una alternativa forte a sinistra come in ogni paese europeo, nell’attesa di un PD de-renzizzato, più normale, più socialista (aggiungano la parola “social” prima di “democratico”) e con più persone nuove e perbene soprattutto. A quel punto volentieri ritorneremo al “vecchio progetto”.

  • Dario

    Insomma… non le hai lette le critiche di Travaglio a Grillo, sia sulla scelta di EFG che sullo scorso incontro con Renzi, vero? E non dimenticare gli attacchi di Grillo contro presunte “falsità” scritte da Il Fatto: tutti, in un modo o nell’altro, alla fine se lo ritrovano contro, ed è sanissimo in democrazia. Un giornale ha tutto il diritto di criticare tutti e di non essere di sinistra, rimanendo indipendente.

  • claudio

    Mai assaliti dal dubbio che la democrazia non funziona ripetendo le elezioni perchè non ci è piaciuto l’esito? Nei paesi civili e seri (democraticamente parlando) l’esito elettorale si accetta (si chiama volontà popolare) e si agisce di conseguenze, anche con coalizioni trasfersali transitorie se non c’è stato un vincitore. O il debito pubblico maturato grazie all’essere (anche questa è una causa non trascurabile) il paese occidentale che ha avuto più governi ed elezioni anticipate dal dopoguerra ad oggi. Nel merito poi del PD, sarebbe ora di smettere di avere la supponenza di dare le pagelle agli altri di chi è più o meno di sinsitra. Anche perchè se guardiamo a ciò che (davvero poco) ha fatto di concreto la sinistra post PCI in italia non potremmo certo definirci di sinistra, e l’unico giudizio possibile per noi (anche per SEL) sarebbe “non pervenuto”.
    I casi sono due o il progetto originario di SEL era valido o non lo era, Renzi o non Renzi (che poi francamente è molto meno conservatore di Bersani). Perchè se il problema è Renzi allora la verità è che siamo noi ad essere incapaci e dato che l’interlocutore è forte allora scappiamo perchè temiamo il confronto. Se invece quel progetto era sbagliato allora tutta la dirigenza di SEL, Vendola e Frantoianni in primis, si faccia da parte perchè aveva preso una cantonata madornale e si riparta su una strada diversa, con persone nuove e soprattutto smettendo di oscillare come un pendolo.

  • Marco Barbieri

    Renzo molto meno conervatore di Bersani? Siamo seri…

  • claudio

    questa risposta esprime plasticamente il problema profondo dell’elettorato di SEL: non capire la realtà, non saperla interpretare ed averne paura tanto da nascondere la testa sotto la sabbia fingendo che tutto sia uguale a 50 anni fà.
    Un elettorato (nella sua maggioranza) che sembra la caricatura della caricatura del comunista ibernato interpretata da Antonello Fassari.
    La conseguenza è una classe dirigente che si è formata/adagiata su questo deficit con il risultato che perdiamo migliaia di voti ad ogni elezione.
    Ne merito di Renzi VS Bersani, si potrebbe aprire una lunga discussione per spiegare la veridicità di quanto in precedenza affermato (che il primo è meno conservatore del secondo) ma è sufficiente un dato per comprenderlo: il voto giovanile. Basso al PD guidato da Bersani, molto più alto al PD guidato da Renzi.
    Ma si sà sono i giovani ad essere conservatori e non i vecchi…….o no?

  • Daniele Rugginenti

    Leggere questo commento il giorno in cui renzi vota per l’immunita dei senatori, mi fa pensare che certa gente viva sulle nuvole.

    Un voto progressista, quello di oggi. Ohh.. che voto progressista!

    E quello contrario al massimo due mandati dei parlamentari? Ancora piu progressista.

    Da oggi renzi e progressismo non possono piu stare nalla stessa frase, a meno non ci sia una negazione tra le due parole.

  • Dario

    Credo che questo Claudio, e non lo dico per offenderlo, non sia nemmeno un simpatizzante, ma uno dei tanti “infiltrati” (come accade su tanti blog e giornali). Il suo discorso non regge in piedi per un semplice motivo, ossia i provvedimenti che sta varando Renzi, uno più disgustoso dell’altro. Anche aumentare il bollo auto del 12% a tutti per togliere il super-bollo sulle auto potenti è una cosa di sinistra, siamo io e te Daniele che siamo troppo indietro! Anche comprare 210 auto blu fingendo di volerle dimettere è di sinistra, così come aumentare la precarietà e lo sfruttamento dei giovani con un decreto lavoro (notate che non si sente parlare più di nulla, sfumato l’effetto-annuncio?). E vogliamo dimenticare il condono fiscale, fresco fresco d’annuncio sui giornali (un bel favore al compagno di merende B.)?
    Ultima cosa, sempre per Claudio: analizzarono i flussi elettorali delle primarie PD, e la maggior parte dell’elettorato ultrassessantenne votò per Renzi, una parte molto minore Cuperlo, una quasi insignificante Civati. Informiamoci prima di parlare.
    Non mi voglio arrendere all’idea che si possa essere così ciechi da ritenere Renzi migliore di Berlusconi. Sull’immunità si è visto no? Oppure siamo noi che abbiamo sbagliato a votare, e che dovremmo invece difenderci dai magistrati che attaccano gli onestissimi politici? Ma per favore, vada a fare propaganda per il suo Renzi da qualche altra parte. Stiamo quasi cadendo al livello dei commenti sul blog di Grillo…